venerdì 27 febbraio 2015

Buon Compleanno a me!! + Vincitori Giveaway!

Buon pomeriggio a tutti!
Come state?
Io molto bene, è da stamattina che sono emozionata per l'estrazione dei vincitori del mio primo giveaway, non vedevo l'ora!
I regali librosi li pubblicherò settimana prossima, domani festeggerò con i miei amici e per stasera mi aspetta una bella torta al cioccolato!*__*
Ma bando alle ciance, ecco i vincitori del giveaway!
Il primo premio, la copia cartacea del romanzo di Joanne Harris "Il seme del male" se lo aggiudica:

Inkaddicted!


Mentre il secondo premio, il set di segnalibri del Doctor Who se lo aggiudica:

Ilenia T.D. Lemon!

 



I vincitori sono già stati contattati, se non riceverò risposta entro 48 ore procederò ad una nuova estrazione.
Complimenti ai vincitori e grazie a tutti quelli che hanno partecipato!
E ora... torta per tutti!!




mercoledì 25 febbraio 2015

Recensione: Frankenstein, di Mary Shelley

Buongiorno e benvenuti all'ultima recensione libresca di febbraio.
E' stato un mese di letture interessanti e di parecchie recensioni qui sul blog^__^
Vi ricordo che venerdì sarà il mio compleanno e ci sarà l'estrazione del giveaway! Aaahh sono emozionata!

Titolo: Frankenstein
Autore: Mary Shelley
Edito da: Bur
Titolo originale: Frankenstein or The Modern Prometheus
Pagine: 316
Consigliato: Non è stato come me lo aspettavo, ma lo consiglio.


Trama:

Nell'estate del 1816 un gruppo di poeti e letterati, guidati dal già celebre lord Byron e di cui faceva parte anche il poeta Shelley, si trovò isolato per il maltempo nella villa Diodati, sul lago di Ginevra. Spinto dalla noia e dalla suggestione derivante dalla lettura di una storia di fantasmi, Byron propose a tutti i suoi amici di comporre ciascuno un racconto che fosse il più terrificante possibile. La pioggia che perseguitava la compagnia non durò abbastanza per la composizione di un Decameron del terrore. Solo la diciannovenne Mary Wollstonecraft Godwin, che poco più tardi avrebbe sposato Shelley, non volle abbandonare il racconto che aveva iniziato in quella "cupa notte". Colpita dall'ipotesi, ventilata dalla scienza di quegli anni, che, grazie al galvanismo, si potesse ridare la vita ai cadaveri, la giovane giunse a concepire l'angosciante storia di un blasfemo creatore di mostri, destinato a vedere la sua vita e i suoi affetti più cari distrutti per colpa della sua stessa creatura. Una favola potente e terribile, capace di imporsi con la forza delle immagini e con la sua autonomia di mito antico e contemporaneo che, pubblicata per la prima volta nel 1818, si diffuse ben presto in tutto il mondo, raggiungendo una fama universale.

Recensione:




“Io devo inseguire e distruggere l’essere a cui ho dato esistenza; poi il mio compito sulla terra sarà terminato, e io potrò morire.” 
Quanto ci rimango male a scoprire che le storie che mi piacciono in realtà non sono come le conosciamo, o come le abbiamo sempre immaginate.
Capita il più delle volte con le favole, e in questo caso è capitato invece con questo romanzo classico del genere gotico.
Era un bel po’­che volevo leggere questo classico, e complici le reading challenge a cui sto partecipando, ci sono finalmente riuscita.
Non posso però dire di ritenermi soddisfatta, un po’ come mi capita spesso in questi casi.
Frankenstein è una storia sì gotica e con elementi grotteschi, ma non ha quasi nulla a che vedere con quello che conosciamo della sua storia tramite i vari film o adattamenti cinematografici anche recenti.
Questo è stato quello che maggiormente mi ha deluso: non trovare più di una frase su come il dottor Frankenstein sia riuscito a creare il mostro, come gli ha infuso la vita.
E’ invece un ottimo romanzo sulla vita, sulla scienza, sugli uomini che vogliono giocare a fare Dio, e quindi è piuttosto moderno, sotto questo punto di vista, visto che solo da pochi decenni noi siamo riusciti a decodificare il DNA o a clonare alcune specie animali.
Anche per questo però, per chi come me si aspetta un romanzo un po’ alla Dracula, la storia risulta a tratti piuttosto noiosa.
Lo stile di scrittura è quello tipico dell’epoca, e quindi scorre abbastanza bene, se ci siete abituati.
Però le continue descrizioni del paesaggio, i continui cambi di sentimento, di mentalità dei due protagonisti, cioè la creatura e il suo creatore, dopo un po’ annoiano, perché sembra che non portino a niente.
Il creatore, Victor o Vittorio, come è nella mia traduzione, Frankenstein, è un uomo molto indeciso. Passa dalla tristezza più profonda alla speranza in un solo paragrafo, dalla vendetta alla gioia in un battito di cuore.
Tuttavia, da un certo punto in poi, ho forse capito perché molti gli hanno attribuito voti così alti: ho notato una profonda somiglianza tra queste vicende e Il paradiso perduto di Milton, e di conseguenza il rapporto tra Il creatore Dio e Adamo, la sua creatura. Questo mi è piaciuto moltissimo e mi ha colpito molto, perché davvero non me lo aspettavo.
Il concetto: nasciamo cattivi o facciamo cose cattive perché altri ci hanno trattato male e sono stati cattivi con noi è interessante, fa riflettere e porta a chiedersi quale sia la verità, quale sia l'effetto che le nostre azioni hanno sugli altri.
“Ahimè, perché l’uomo ha una sensibilità superiore a quella dei bruti? Ciò serve solo a rendergli l’esistenza più difficile. Se i nostri impulsi si limitassero alla fame, alla sete e al desiderio, potremmo essere quasi liberi; invece ci lasciamo trasportare da ogni soffio di vento, o da una parola casuale o dalla scena che questa parola può presentarci alla mente.”
Tuttavia, nonostante non abbia soddisfatto appieno le mie aspettative, mi sento comunque di consigliarlo. Ultima nota sulla mia edizione: purtroppo ci sono refusi piuttosto fastidiosi, soprattutto nell'ultima parte. Peccato.
Leggetelo non cercando il mostro in esso, ma cercando il perché il mostro sia diventato così. Perché non sempre i mostri sono quelli brutti di aspetto.
“Guardo le mani che hanno eseguito questi misfatti, penso al cuore che li ha concepiti, e bramo il momento in cui i miei occhi non potranno più vedere le mie mani, in cui il mio cuore non ossessionerà più i miei pensieri.”

Voto: 

Un classico romanzo gotico con temi molto interessanti e profondi.

martedì 24 febbraio 2015

Teaser Tuesday #24

Buon martedì a tutti! Ecco un'altra rubrica del blog Should be reading che ha l'intento di riportare lo spezzone di un libro attualmente in lettura.
Questo libro, essendo scritto da Gaiman, l'ho comprato appena uscito, quindi a fine 2013. Poi non so perchè, ma non l'ho mai letto.
Mi sta prendendo moltissimo, avrei dovuto cominciarlo prima!
Ecco le regole del Teaser Tuesday:
  1. Prendi il libro che stai leggendo



  2. Apri ad una pagina a caso
  3. Condividi qualche riga di testo della pagina
  4. Attenzione a non fare spoiler!
  5. Riporta il titolo e l'autore del libro


"Ecco tutto quello che dovete sapere su Ted Russel: non sarebbe capace nemmeno di dirvi come si scrive "Q.I". Non perchè sia idiota - e lo è, quanto un sacco pieno di sassi - ma perchè non gli andrebbe di fare lo sforzo. Era un anno più grande di me, ma l'avevano bocciato. Da lui, lo sapevo, non potevo aspettarmi niente di più di quelle battute che avrebbero fatto alzare gli occhi al cielo anche ai bambini delle elementari.
Ma ero perfino disposto a sorbirmi Russel, quell'odioso imbecille, pur di essere lì, o in qualunque altro posto, insieme a Rowena Danvers."

Io trovo che sia scritto in maniera molto simpatica, è davvero entusiasmante leggere qualcosa di così fresco!

lunedì 23 febbraio 2015

Recommendation Monday #5

Buongiorno a tutti e buon inizio di settimana! 
Ho trovato quasi per caso questa carinissima rubrica sul blog Una fragola al giorno e ho deciso di adottarla.
Si tratta di consigliare un libro da leggere rispettando il tema della settimana.
Non posso assicurarvi che sarò puntuale e rispetterò ogni tappa, ma ci proverò sicuramente.

Ecco il tema di questa settimana:

Consiglia un libro che si legge in un weekend 



Forse non tutti sanno che (della settimana): Conan Doyle, celebre per aver inventato il più famoso investigatore della storia della letteratura, Sherlock Holmes, ha scritto anche dei racconti horror/gotico/sovrannaturale.
E sono bellissimi. Io ho comprato un paio di anni fa in un mercatino dell'usato questo piccolo volume, 100 pagine a 1000 lire (adesso 1 euro, ovviamente -__-).
I racconti che sono all'interno sono stupendi, mi sono rimasti nel cuore, in particolare quello che dà il titolo alla raccolta, cioè La mummia.
Lo consiglio assolutamente a tutti, ma in modo speciale a chi ama Conan Doyle, il suo stile di scrittura ed i racconti gotici con del sovrannaturale. Leggerete di mummie che "attraversano gli oceani del tempo" per amore, di sedute spiritiche e fantasmi vendicativi. Imperdibile e una piacevolissima scoperta per me. Lo recensirò anche qui sul blog!^_^

domenica 22 febbraio 2015

Keep me in your memory #3

La rubrica a cadenza casuale, in cui vi lascerò una frase, una citazione, tratta da un libro, da una serie tv o da un manga che mi ha particolarmente colpito, e che vorrei "tenere nella mia memoria".





 


“Un orfano abbandonato è bello. In fin dei conti, un principe può solo diventare re, ma un orfano misterioso può essere chiunque.”

(Malicia da Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori, di Terry Pratchett)

venerdì 20 febbraio 2015

Recensione: Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori, di Terry Pratchett

Buongiorno! Ma come è possibile? Due recensioni in una sola settimana?
A quanto pare sì, mi sono data una mossa a recensireXD
Quindi, dopo un'eternità, ecco una nuova recensione di un romanzo di Pratchett, autore a cui il mio blog deve  il suo nome.
Bonus: come promesso nel Teaser Tuesday eccovi una foto di Alice, uno dei miei gatti che assomiglia moltissimo al micio in copertina!
Ovviamente ha deciso che la posa migliore era stare seduta in mezzo ai gerani di mamma.E la mamma non è contentaXD


Titolo: Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori
Autore: Terry Pratchett
Edito da: Mondadori
Titolo originale: The amazing Maurice and his Educated Rodents (Discworld #28)
Pagine: 262
Consigliato: Sì!! Come fate a resistere a questo musetto? L'importante è che non abbiate paura dei topi...



Trama: 

In città si moltiplicano gli avvistamenti di topi: topi che sguazzano nei lavandini, si tuffano nei budini alla crema, squittiscono spudoratamente. Ed è subito panico. Per fortuna compare Keith, un giovane pifferaio dall'aria distratta, e tutti sono disposti per offrirgli una lauta ricompensa perchè se li porti via. In realtà è tutto orchestrato da un astuto gattaccio di strada, Maurice, che si sposta di città in città con il ragazzino e la sua ciurma di topi: un sistema infallibile per fare soldi. Ma quando arrivano nella sinistra Blintz Terme la musica cambia... e si fa minacciosa. Qualcosa di molto malvagio è in agguato nelle cantine. Non è più un gioco. Là sotto c'è un mondo dove topo mangia topo. E potrebbe essere solo l'inizio.

Recensione:


 

“Il problema del saper pensare era che, una volta cominciato, uno non smetteva più. E, a detta di Maurice, i topi pensavano fin troppo.”
Ma da quanto era che non recensivo un libro di Pratchett? Una cosa assurda, vergogna assoluta su di me!XD
Come potrete vedere, questa recensione partecipa alla reading challenge per la categoria “libro con personaggi non umani” perché il prodigioso Maurice è… un gatto, e il romanzo è una sorta di fairytale retelling del pifferaio magico, ovviamente alla maniera di Pratchett e ovviamente ambientata a Mondo Disco. In questo caso infatti, il pifferaio è in combutta con un gatto parlante, Maurice, e una banda di topi parlanti, in società per invadere le città e poi farsi pagare per andarsene, combinando qualche marachella sul posto. Ma questa volta non andrà proprio tutto per il verso giusto.
E' finalmente un retelling che mi è piaciuto molto, a differenza di quelli che avevo letto precedentemente di altri autori, che erano troppo young adult per i miei gusti.
Ma che amore!*_*
D’altronde, non avrebbe vinto la prestigiosa Carnegie Medal nel 2001 proprio per questo libro, se non fosse stato straordinario.
Ho letto in altre recensioni che questo libro viene definito per bambini, proprio perché racconta una favola, perché sono presenti animali parlanti e che ballano il tip tap.
Io invece non credo che sia così tanto per bambini. Ci sono concetti di filosofia e di come gli animali possono vedere noi umani che un bambino farebbe fatica a capire.
Io stessa ne sono rimasta molto colpita, in modo positivo ovviamente.
E’ un libro divertente perché Maurice è un personaggio fantastico, a volte mi ha ricordato Om, la tartaruga parlante di “Tartarughe divine”.
E’ un libro che vuole darci una “morale” sul male e sulla mentalità ristretta degli umani.
 “Faccia finta che i topi sappiano pensare, e io le prometto di fingere che sappiano pensare anche gli umani.” (Maurice al sindaco della città)
Se avete però paura o provate ribrezzo per i topi forse dovreste fare attenzione a leggerloXD
E’ scritto alla maniera di Pratchett, quindi è scritto bene, si legge senza problemi in un weekend, scorre senza errori. Ci sono situazioni paradossali, scene comiche, scene più drammatiche e quelle che considero "frasi ad impatto".
Ho trovato un po’ “fumosa” la parte grosso modo a metà, ma dopo qualche pagina torna a essere tutto più chiaro e molto appassionante.
Lo consiglio vivamente a chi ama i retelling delle favole, e a chi ama gli animali, ovviamente.
“La nostra amica Malicia è convinta che la vita sia come nelle favole. "“Beh, in fondo è una cosa innocua, no? – domandò Keith. 
-    Sì, ma nelle favole, la morte di qualcuno… è solo una parola. –"

Voto: 

 Divertente e che fa pensare. Non prende il pieno voto per qualche parte un po' fumosa.
 


Questa recensione partecipa alla TARDIS reading challenge e alla 2015 reading challenge di Bookish advisor per la categoria: un libro con personaggi non umani.



mercoledì 18 febbraio 2015

Recensione: Fangirl di Rainbow Rowell

Buongiorno a tutti! Eccoci con una nuova recensione sulla mia nuova crush letteraria!
Non mi aspettavo di appassionarmi così tanto e di adorare così tanto un libro e la sua autrice.

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Edito da: MacMillan
Pagine: 464
Consigliato: Sì!! Entrate anche voi nel fantastico mondo fangirlesco su Fangirl!  

 

Trama:

Cath and Wren are identical twins, and until recently they did absolutely everything together. Now they're off to university and Wren's decided she doesn't want to be one half of a pair any more - she wants to dance, meet boys, go to parties and let loose. It's not so easy for Cath. She's horribly shy and has always buried herself in the fan fiction she writes, where she always knows exactly what to say and can write a romance far more intense than anything she's experienced in real life.
Without Wren, Cath is completely on her own and totally outside her comfort zone. She's got a surly room-mate with a charming, always-around boyfriend, a fiction-writing professor who thinks fan fiction is the end of the civilized world, a handsome classmate who only wants to talk about words . . . And she can't stop worrying about her dad, who's loving and fragile and has never really been alone.
Now Cath has to decide whether she's ready to open her heart to new people and new experiences, and she's realizing that there's more to learn about love than she ever thought possible.

Recensione:


“We’re supposed to meet new people.” Wren repeated.

“I don’t need new people.”
Ok, sono caduta anche io nella trappola di Fangirl.
Perché questo libro è la perfezione.
La tentazione di inserire solamente questa gif 

per recensirlo è stata forte, ma è meglio che vi spieghi perchè mi è piaciuto così tanto.
Ti cattura dal primo momento in cui posi lo sguardo su quella copertina rosa shocking, morbidosa al tatto e leggermente gommosa, sui contenuti extra del libro, che in questo caso sono una piccola intervista alla scrittrice, qualche extra sui libri di Simon Snow e un disegno finale.
Non ho resistito nemmeno io. Quando mi è arrivato, sono riuscita a resistere poco meno di due giorni, e poi ho dovuto iniziare a leggerlo.
Avevo deciso di inframmezzarlo con letture in italiano, visto che è in inglese, e pensavo di leggerlo solo a mente fresca, cioè non la sera quando sono stanca, per riuscire a capirlo e apprezzarlo meglio.
Non ce l’ho fatta. Una volta iniziato, non sono più riuscita a posarlo.
Perché ecco finalmente una storia in cui la protagonista non è la bellona incapace di turno, ma una fangirl che scrive bellissime e molto apprezzate fanfiction sul suo fandom di Simon Snow (che ommioddio sembra così Harry Potter che è impossibile non affezionarsi anche a lui).
Che Fanart splendida!

Che mette le magliette comprate su Etsy  del suo fandom. Che ha la camera tappezzata di poster di Simon e Baz.
Insomma, Cath ci assomiglia. Ci assomiglia, o almeno mi assomiglia, anche nell’essere spaesata di fronte alle novità. Nel sentirsi tradita quando la sorella gemella le dice che non divideranno la camera nel dormitorio del college, anche se io non ho una sorella gemella. All’inizio e per una buona parte della storia, lo ammetto, Wren, la gemella, non mi è stata simpatica, anzi.
E finalmente, una protagonista che non si innamora all’istante del belloccio di turno, che non gli casca addosso mentre gira l’angolo correndo perché è in ritardo per la lezione. Che non gli dichiara il suo amore eterno dopo due secondi che lo conosce.
Che non ha una famiglia splendida ma neanche disastrata in modo irrecuperabile.
Insomma, è credibile. Potrebbe essere reale. Non è esageratamente romantico come non è esageratamente ironico o drammatico.
E’ perfetto nel raccontare la vita piuttosto normale di una ragazza piuttosto normale ma con una passione molto forte, che va al college e trova un ragazzo fantastico. Questo l’ho aggiunto io perché, diciamoci la verità, Levi è carinissimo.

E sapete bene che io non sono tipo da storie d’amore.
“A short story is supposed to be about something. But it’s like you always say, it’s about two people falling in love – what could be bigger than that?”
Eppure ho adorato l’intera storia. Non ci sono mai momenti melensi, non ci sono momenti di noia assoluta in cui ti viene voglia di saltare la pagina perché tanto non succede nulla di importante.
Posso anche dire che è scritto in maniera accattivante e non in maniera troppo difficile, dato che l’ho letto senza problemi, anche se non leggo moltissimo in lingua.
Il consiglio finale è quindi questo: leggetelo. Vi affezionerete ai personaggi, alle loro vicende. E anche alla copertina rosa shocking (perchè la mia edizione è quella rosa), che darà una nota di colore alle vostre librerie.

“There are other people on the Internet.  It’s awesome. You get all the benefits of “other people” without the body odor and the eye contact”

Voto:

 Il colpo di fulmine capita anche con i libri! 


Questa recensione partecipa alla reading challenge 2015 di Bookish advisor per la categoria: Un  libro con il titolo di una sola parola.


martedì 17 febbraio 2015

Teaser Tuesday #23

Buon martedì a tutti! Ecco un'altra rubrica del blog Should be reading che ha l'intento di riportare lo spezzone di un libro attualmente in lettura.
Avevo preso questo libro di Pratchett quasi un anno fa grazie ad un'offerta speciale su Mondadori.
Ma non è carino quel musetto in copertina??
Eccovi quindi il teaser di "Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori" di Terry Pratchett.
Ecco le regole del Teaser Tuesday:
  1. Prendi il libro che stai leggendo

  2. Apri ad una pagina a caso
  3. Condividi qualche riga di testo della pagina
  4. Attenzione a non fare spoiler!
  5. Riporta il titolo e l'autore del libro

 "Maurice rivolse al ragazzo un'occhiata di fuoco per capire se stesse scherzando, cosa che quello non aveva mai fatto.
Ci rinunciò. Bè, non esattamente. Maurice non era arrivato dov'era arrivato rinunciando a risolvere i problemi. Di solito si limitava a metterli da parte.
Poi, alla fine, qualcosa saltava sempre fuori.
- Va bene - disse. - Lo faremo ancora una volta e poi divideremo i soldi in tre parti uguali. Benissimo. Nessun problema. Ma se questa deve essere l'ultima volta, facciamo in modo che sia memorabile..."

sabato 14 febbraio 2015

The Happy Bookaholic Tag

 Buongiorno a tutti e buon sabato!
Oggi appuntamento speciale di sabato per un tag che ho trovato sul blog Sentieri di neve rossa.
 Era un po' di tempo che non facevo un book tag!*__*

1) Cosa ti piace nel comprare libri nuovi?
Mi piace il portarmi a casa un nuovo amico libroso, mi piace l'idea di non dovermi preoccupare per un po' di non "avere niente da leggere". Mi piace stringere il libro nuovo tra le braccia e non portarlo in un sacchetto o in una borsa, così capisce subito chi è la nuova padroncina. E poi gli altri vedono il mio nuovo acquisto. Se piove però lo metto in borsa, ovviamente. E mi piace cercargli un nuovo posticino in libreria. Sembra che sto parlando di un cucciolo da adottare peròXD

2) Quanto spesso compri nuovi libri?
  Troppo spesso??XD Direi che mi aggiro dai 4 ai 10 libri al mese. Grosso modo comunque uno alla settimana, poi dipende se ci sono mercatini dell'usato o offerte online.

3) Libreria o Bookstore online?
 Principalmente bookstore online, specialmente da quando ho scoperto BookDepository. E' la mia rovinaXD
In libreria acquisto davvero di rado in confronto.

 4) Hai una libreria preferita?
Non particolarmente. Mi piace la libreria Giunti vicino al mio ufficio perchè è silenziosa e non c'è molta gente, e mi piace una piccola libreria indipendente vicino a casa perchè ha sempre ottime offerte. Non mi piacciono molto le librerie enormi superaffollate dove bisogna schivare bambini impazziti e circumnavigare ragazzine che leggono 50 sfumature a scrocco.

 5) Prenoti libri?
Mai fatto. Ho prenotato solo una volta un numero 1 di un manga (Black Butler o Kuroshitsuji che dir si voglia) in fumetteria, ma non credo che conti.

6) Hai un limite mensile per gli acquisti di libri?
Limite di numero di acquisti o di soldi spesi? Limite di spesa sì, ce l'ho, me lo impongo e sono piuttosto brava a rispettarlo.

7) I divieti di comprare libri significano qualcosa per te?
E chi dovrebbe vietarmelo? Bwahahaha!! Ci provo a impormi di non comprarne altri, ma difficilmente ci riesco.

 8) Quanto grande è la tua WL?
Quanto è grande il magazzino di Amazon? Goodreads mi dice 340, ma sta sicuramente esagerando, vero Goodreads? Ahahah... ah. No, non li possiedo tutti comunque. Non ancora.


 9) Quali sono i tre libri che vorresti avere ORA?
The paper magician, Eleanor e Park, The miniaturist. Mi sono lanciata nelle letture in lingua perchè sì.

10) Chi tagghi?
Chi vuole partecipare al tag!^__^

giovedì 12 febbraio 2015

La biblioteca di Ankh-Morpork #7

Buongiorno e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica che mostra i nuovi arrivi nella mia libreria.
Non sono stata brava e morigerata, e come sempre ho comprato/scambiato troppi libri.
Il mercatino dei libri usati vicino a casa mia non aiuta.


Partiamo dall'alto:
Il linguaggio segreto dei fiori: preso ad un mercatino a due euro!XD Ne ho sentito parlare moltissimo, forse non è propriamente il mio genere ma mi incuriosisce lo stesso.
Hotel Transylvania: preso usato, lo cercavo da un po'. La copertina la preferivo nera, questa bianca non mi convince molto.
Fallen: Lo so. Non è il mio genere. Ma l'ho preso tramite bookmooch, e mi "serve" per la reading challenge. Voi l'avete letto?
Fangirl: come saprete è già in lettura. Non ho resistito. Grazie alla mia fotocamera che non fa il suo lavoro decentemente pigra la copertina sembra rossa, ma in realtà è rosa.
Frankestein: Lo puntavo da qualche tempo. Questa è la versione per ragazzi, ma mi piace tantissimo la copertina*__* Ha le cicatrici in rilievo!
Due libri di "Un appuntamento al buio con un libro". Non posso dirvi cosa c'è dentro, altrimenti vi rovino la sorpresa se volete prenderli o regalarli anche voi.
Sembrano entrambi molto interessanti comunque, spero di aver fatto una buona scelta!^__^

Cosa ne pensate? Li avete letti? Consigli o suggerimenti?
A presto con una nuova puntata di questa rubrica!

mercoledì 11 febbraio 2015

Recensione: La leggenda del cacciatore di vampiri, di Seth Grahame Smith

Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova recensione!^_^
Questa volta vi parlerò di un libro che in parte mi ha deluso, perchè non del tutto attinente al suo argomento/titolo.
Resta comunque a mio avviso un buon romanzo storico, interessante per il protagonista e per il periodo storico in cui è ambientato.

Titolo: La leggenda del cacciatore di vampiri
Autore: Seth Grahame Smith
Titolo originale: Abraham Lincoln: Vampire hunter
Edito da: Nord
Pagine: 416
Consigliato: Sì come romanzo storico tralasciando i vampiri, ni come romanzo sui vampiri.


Trama:

I tenui raggi di luna che filtrano dalla finestra illuminano la scena: un bambino di nove anni, inginocchiato accanto alla madre ormai agonizzante. Da giorni la donna è bloccata a letto, colpita da una malattia incurabile. «Il mio piccolo…» sussurra lei, prima di esalare l’ultimo respiro.
Indiana, 1820. Il giovane Abramo Lincoln ha appena scoperto la verità: sua madre non è morta per cause naturali, ma è stata uccisa. Da un vampiro. Sconvolto, il ragazzo fugge via, folle di rabbia e di dolore. Dopo tre giorni passati a vagare tra le campagne, ascoltando racconti spaventosi su contadini morti dissanguati e con strani morsi sul collo, il futuro presidente degli Stati Uniti torna a casa e scrive nel suo diario: «Dedicherò la mia vita allo studio e all’allenamento. Nel nome di mia madre, diventerò un maestro nell’uso delle armi. E userò il mio talento per un unico obiettivo…»
Dotato di una forza leggendaria e di una ferrea determinazione, Lincoln terrà fede alla promessa, annotando nel diario le tappe della sua guerra clandestina contro il nemico più infido degli Stati Uniti: i vampiri. Una guerra che lui continuerà a combattere anche dopo aver conquistato la Casa Bianca…
Se Lincoln è ricordato come il presidente che ha sconfitto i Confederati e ha liberato milioni di schiavi, la sua battaglia contro i vampiri è invece rimasta ignota. Fino a oggi. L’autore di questo romanzo è infatti riuscito dove tutti gli altri storici hanno fallito nel corso degli ultimi 140 anni: ha ritrovato il diario di Lincoln. Il suo diario segreto. E ha deciso di pubblicarlo, perché tutti conoscano la vera storia di Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degl
i Stati Uniti e implacabile cacciatore di vampiri.
 

Recensione:

 
“Mi aspettavo di ritrovarmi in lacrime, di provare rimorso alla vista di ciò che avevo fatto. Confesso che non provai nulla. Rimpiansi soltanto che non avesse sofferto di più.”
Iniziamo col dire che “la leggenda del cacciatore di vampiri” non è una buona storia sui vampiri.
Non è una storia basata esclusivamente sui vampiri, ma è una biografia di Lincoln in cui molti eventi vengono forzatamente attribuiti ai vampiri, in cui la caccia ai vampiri non è il fulcro che spinge Lincoln ad agire, a vivere, ma qualcosa che lo distrugge. Qualcosa che finisce a più di cento pagine della fine.
Non era quello che mi aspettavo, sicuramente.
Sono un'appassionata di storie con cacciatori di vampiri, dalla Gleason alla Hamilton, quindi ho preso ad un mercatino dell'usato anche questo titolo.
Il film, che ho visto prima di leggere questo libro, la prima volta che lo vidi al cinema, in 3D, non mi piacque affatto.
Non ricordo bene perché.
Forse era l’assurdità di vedere un personaggio storico realmente esistito come il presidente Lincoln a maneggiare un’ascia e tagliare la testa ai vampiri.
Probabilmente era il 3D. Non ne sono una grande fan e vedersi arrivare contro accette insaguinate e teste mozzate non aiuta molto.
Ma la seconda volta mi piacque molto di più.

Mi piacque l’azione, il mentore vampiro Henry, la scena d’azione e distruzione del treno, quando il ponte di legno prende fuoco. Spettacolare e mozzafiato.
Bene, tutto questo nel libro non c’è o c’è molto poco.
A parte il capitolo iniziale, in cui l’autore afferma di essere stato contattato dal vero Henry (il vampiro amico/mentore di Lincoln) che gli ha commissionato il romanzo e consegnato i diari reali di Lincoln, il resto del libro è, come dicevo prima, uno storico in cui ci sono dei vampiri, e una biografia del presidente.
Piuttosto violenta a tratti, piuttosto noiosa per il resto, con discorsi politici e nomi di politici e decisioni politiche del presidente.
Ogni tanto compare qualche vampiro.
E Abe, dopo l’entusiasmo iniziale in cui vuole vendicare la morte della madre, decide arbitrariamente chi salvare e chi no.
Decide ad esempio che: i negri non valgono abbastanza per essere salvati dai vampiri.
Lui. Il presidente che liberò gli schiavi neri d’America.
Mentre coltiva invece la sua carriera, decide che preferisce guadagnare il suo stipendio piuttosto che salvare donne e bambini che vengono strappati dai loro letti mentre dormono.
Degno del presidente la cui stata veglia su Washington. Degno del più grande cacciatore di vampiri del continente americano no?
Proprio no.
Se vogliamo pensare bene, e non pensare sempre male come faccio io, possiamo dire che, conoscendo i suoi limiti di essere umano, non era in grado di salvare tutti, perchè qui i vampiri sono davvero cattivi.
Sono spietati, senz'anima, uccidono indistantemente o anche peggio, uccidono per vendetta le persone
care. 
E ci può stare, assolutamente. Ma non è piacevole da leggere e non è quello che uno si aspetta.
Interessanti le fotografie all'interno del libro. La prima volta che le ho viste mi sono spaventata. La seconda volta ho capito che sono ritoccate, non a caso lo scrittore ringrazia Photoshop. Alcune sono piuttosto verosimili e ben fatte, altre un po' meno.
Quello che è interessante, e per quello che ho potuto accertare io è esatto, è l’aspetto umano di Abe. Il suo dolore per tutte le perdite che ha subito, in primis la morte dei figli piccoli.
La sua volontà di uccidersi, per non dover più sopportare il dolore.
La rabbia contro il padre che non ha protetto sua madre dai vampiri. La sua impotenza di non averla salvata.
E' commovente a tratti, si riesce a provare empatia per quest'uomo costretto a seppellire i suoi bambini adorati e logorato dall'idea che siano seppelliti lontano da lui.
Il libro finisce in modo particolare, tuttavia almeno nell’attentato fatale avvenuto a teatro, è corretto.
Lo stile di scrittura è fluido, nonostante passi da brani del diario di Lincoln a parti in cui l’autore racconta ciò che accade.
Per concludere: Un libro particolare,  che rivede la figura del presidente Lincoln. Va bene l'aspetto malvagio dei vampiri, ma non il suo forzare il loro intervento nei fatti della storia.

Voto:

Se ci fossero stati più vampiri l'avrei apprezzato maggiormente, ma il periodo storico mi piace molto.


Questa recensione partecipa alla TARDIS reading challenge e alla categoria "Libro ambientato in un altro paese" della challenge di Bookish Advisor.


martedì 10 febbraio 2015

Teaser Tuesday #22

Buon martedì a tutti! Ecco un'altra rubrica del blog Should be reading che ha l'intento di riportare lo spezzone di un libro attualmente in lettura.
Non ho resistito. Appena arrivato, con quella copertina rosa stroboscopica e morbidosa (non è cicciottosa ma è morbidosa e gommosa comunque) ho dovuto iniziare a leggerlo.
E' stata la scelta migliore.

Eccovi quindi "Fangirl", di Rainbow Rowell. Però la mia edizione ha la copertina rosa shocking, ma non sono riuscita a trovarla. ç__ç
Io intanto vado ad ordinare gli altri suoi libri.
Ecco le regole del Teaser Tuesday:
  1. Prendi il libro che stai leggendo



  2. Apri ad una pagina a caso
  3. Condividi qualche riga di testo della pagina
  4. Attenzione a non fare spoiler!
  5. Riporta il titolo e l'autore del libro
 

""Hello?" Reagan answered on the third ring. There was music in the background.
"It's Cath"
"Well, hello, Cath, how was your date?"
"It wasn't - Look, I'm just gonna walk home. I'll be fast. I'm already walking."
"Levi as left as soon as the phone rang. You may as well wait for him."
"He doesn't have to - "
"It'll be a bigger hassle if he can't find you."
"Okay." Cath said, giving in. "Thanks, I guess."
Reagan hung up."

lunedì 9 febbraio 2015

Reccomendation Monday #4

Buongiorno a tutti e buon inizio di settimana! 
Ho trovato quasi per caso questa carinissima rubrica sul blog Una fragola al giorno e ho deciso di adottarla.
Si tratta di consigliare un libro da leggere rispettando il tema della settimana.
Non posso assicurarvi che sarò puntuale e rispetterò ogni tappa, ma ci proverò sicuramente.

Ecco il tema di questa settimana:
Consiglia un libro in cui uno dei personaggi porta il tuo nome (nelle sue varianti linguistiche) o uno dei tuoi nomi preferiti.

 Trinity Blood, di Thores Shibamoto, Kiyo Qjo


Non sono stata abbastanza fortunata o con una memoria portentosa da trovare un libro con un personaggio che porta il mio nome. Il mio vero nome ovviamente. In nessuna delle sue varianti linguistiche. Quindi ecco uno dei miei nomi preferiti: Etoile.
In realtà Trinity Blood, sebbene esistano anche i libri, è principalmente un manga. Un manga bellissimo, con vampiri, costumi pazzeschi, gag e scene strappalacrime.
Una delle mie serie preferite in assoluto.
E ho passato buona parte del mio tempo a shippare questi due che vedete sopra, Ion e Radu,  ma sto divagando.
In un episodio, Esther e Abel incontrano un bambino su un treno. E il bambino si chiama Etoile. Adoro questo nome!*_*
Lo conoscevate già?
Io lo consiglio assolutamente, compresi i romanzi che si trovano in inglese.

venerdì 6 febbraio 2015

Mini recensione movie: Una notte al museo, il segreto del faraone




"Una notte al museo, il segreto del faraone", simpaticamente chiamato "Una notte al museo 3", è il capitolo finale della saga in cui una tavola egizia magica fa rivivere durante la notte il museo di storia naturale di New York.
Il terzo capitolo ci porta però a Londra, al British Museum, luogo dove sono esposti i genitori di Ahkmenrah, il faraone custode della tavola.
I nostri eroi devono recarsi a Londra poichè la tavola si sta rovinando e sta perdendo la sua magia.
Solo il padre di Ahkmenrah sa come fare ad aggiustarla.
Il mio affetto per questa saga è rappresentato dal fatto che io abbia realizzato e portato alla fiera di Romics 2009 il costume del suddetto faraone, compresa la tavola magica.
E compreso anche il presidente Roosevelt, impersonato magnificamente da mio padre. Quindi ci è affezionato anche lui. Anche se in fiera più di una volta è stato scambiato per il generale Grant.
Potete quindi capire la mia commozione durante la visione di questo capitolo finale, unita al fatto di rivedere Robin Williams dopo la sua scomparsa, impersonare ancora Teddy. E' sempre triste quando una saga che amiamo giunge al termine.
Il film è molto carino, la sala era piena di bambini (no, io non ero la più vecchiaXD) ed è la degna conclusione della trilogia.
Non posso lamentarmi, non posso dire che mi aspettavo che finisse diversamente, non posso dire che ormai questo gruppo formato da presidenti, antichi romani e T-rex non sia affiatato e non faccia sempre sorridere anche i più grandicelli. E che ci faccia anche ripassare un po' di storia, il che non guasta mai.
Sono una cosplayer, quindi ho sempre un occhio di riguardo per i costumi, e devo dire che in questo film hanno fatto un ottimo lavoro. I costumi dei personaggi principali sono stati arricchiti (maledetti avete arricchito di pietre preziose quello di Ahkmenrah e ora mi tocca aggiornarlo e ingioiellarlo!!XD Please Mtv pimp my cosplay!) e quelli nuovi, come il padre e la madre del faraone sono assolutamente splendidi.
Per non parlare della scena in cui Lancillotto si toglie l'elmo e scuote la bionda chioma. Lo giuro, mi aspettavo di vedere comparire Jaime LannisterXD
Ottimi tutti i nuovi personaggi che hanno inserito, anche se Lancillotto all'inizio è piuttosto insopportabile. 
Ritroviamo poi tutti i personaggi che amiamo, da Ottavio ad Attila.
Omg, adoro Attila!
Delizioso il cammeo di Hugh Jackman che interpreta… se stessoXD Ho riso a crepapelle!
Ho saltellato da vera fangirl appena l’ho visto!
E devo anche aver stritolato il braccio di mio padre... ma sono dettagli. Lo usa ancora, quindi funziona.
Il mio consiglio è quindi il seguente: se avete amato questa saga, amerete anche questo capitolo finale.
E se amate Londra e i suoi musei vi piacerà ancora di più!
P.s.: ma lo sapete che è stato tratto da un libro per bambini?
La copertina è carinissima,  mi sa che finisce in wishlist.
Eccovi quindi il trailer italiano ufficiale e, se andate a vederlo, fatemi sapere cosa ne pensate!

Ultima sorpresina per voi: vi ho parlato dei nostri cosplay, quindi, se avete voglia di dargli un'occhiata, vi lascio il link per l'album del nostro gruppo cosplay: Up and Out cosplay Team.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 

mercoledì 4 febbraio 2015

Recensione: Il seme del male, di Joanne Harris

Buongiorno e benvenuti a questa nuova recensione, stranamente di mercoledì.
Ho deciso di anticipare il giorno della recensione, visto che questo libro è il premio del giveaway, è giusto anche che sappiate la mia opinione!^_^
Inoltre mi ha fatto molto piacere vedere che ha attirato la vostra attenzione nel Teaser Tuesday a lui dedicato.

Titolo: Il seme del male
Autore: Joanne Harris
Titolo originale: The evil seed
Edito da: Garzanti
Pagine: 340
Consigliato: Sì.




Trama: 

"Qualcosa in me ricorda e non vuol dimenticare"
Cimitero di Grantchester, Cambridge. L'iscrizione è nascosta dai rami uniti di un biancospino e di un tasso. È la tomba di una donna: Rosemary Virginia Ashley. Alice Farrell, giovane pittrice in cerca di ispirazione, non sa perché è finita davanti a questa lapide che la mette profondamente a disagio. Una sensazione strana, simile a quella che prova quando conosce Ginny, la nuova fidanzata del suo ex, Joe. Forse si tratta solo di gelosia. Eppure c'è qualcosa di oscuro in quella ragazza dalla bellezza eterea, con i capelli rossi e una passione per i quadri preraffaelliti che ritraggono donne uguali a lei. Cosa si nasconde dietro quegli occhi enigmatici? E perché Ginny di notte fa visita alla tomba di Rosemary, seppellita cinquant'anni prima, ma lungi dall'essere dimenticata?
Bestseller assoluto in Inghilterra, il romanzo che ha rivelato l'autrice di Chocolat racconta una storia di vampiri senza mai usare la parola vampiro, una storia horror in cui la vita reale si rivela più inquietante di qualsiasi mitologia.
Un romanzo ipnotico che trascina il lettore in un vortice sensuale di amicizia perduta e ossessioni, arte e follia, amore e tradimento.


Recensione: 

 


“Prego di essere salvato, ma sento solo l’ululato del pozzo sotto di me, le mie parole come latino morto sulla bocca inaridita, il crocefisso che si trasforma in sangue sulle labbra. Oggi Dio non è a casa. Lui si accompagna a Rosemary.”
E’ possibile scrivere un libro sui vampiri senza nominarli esplicitamente neanche una volta?
Sì, è possibile, e ci è riuscita piuttosto bene Joanne Harris, autrice famosa per Chocolat.
Tutta un’altra atmosfera rispetto al Seme del male, anche se compaiono alcune immagini ricorrenti dei suoi romanzi, come i cimiteri o le fiere, i luna park.
Inoltre questo romanzo è il suo primo scritto, che in questa edizione è stato rimaneggiato e corretto in alcune cose, e arricchito da un'intervista all'autrice che troverete alla fine del volume.
Non è stata affatto una lettura malvagia, anche se verso la fine si è fatta un po’ fumosa e noiosa.
La prima cosa che salta all’occhio è senz’altro la copertina, con questo volto femminile in stile preraffaellita.
La seconda cosa sono i capitoli e come sono strutturati, è una cosa piuttosto singolare: si dividono semplicemente in Uno e Due. Nei capitoli Uno la storia è narrata in prima persona da Daniel Holmes, coinvolto nella torbida relazione tra una bellissima ragazza che sembra uscita da un quadro di Rossetti,
Rosemary, salvata dall’annegamento, e Robert, il grande amico di Daniel, e l’ambientazione è quella degli anni 40 del Novecento.
Nei capitoli con Daniel troviamo il desiderio per il vampiro, l’attrazione che si prova verso una creatura bellissima ma pericolosa.
Il fascino del predatore, la vittima che non può far altro che soccombere al suo fascino e ai suoi sentimenti. 
I capitoli Due invece sono narrati in terza persona e seguono un periodo della vita di Alice, coinvolta suo malgrado in fatti inquietanti dal suo ex Joe, e dalla nuova fiamma di lei, una ragazza con una chioma infuocata di nome Virginia, detta Ginny.
Nei capitoli di Alice invece troviamo la paura del vampiro, la paura che accada qualcosa  alle persone care, il timore di qualcosa di soprannaturale che non si riesce a comprendere perchè troppo assurdo, e il coraggio di combatterlo.
Le storie proseguono parallele, salvo poi intrecciarsi nel capitolo finale.
I capitoli migliori, secondo me, sono quelli con Alice. Sono scritti meglio, sono più scorrevoli e la storia attira maggiormente.
La cosa che ho maggiormente apprezzato è stato il ritrovare una scrittura adulta e più matura dopo tutti gli young adult che ho letto in gennaio.
Dopo un po’ non ne potevo più di Thomas di qua e di là, Clary di su e di giù e Anna e Cas che gironzolano in auto.
Questo romanzo è scritto bene, è evocativo, finalmente ci sono dei vampiri cattivi, dei vampiri bellissimi che rovinano le vite delle persone, che le trascinano con loro in una spirale di amore e morte, di maledizione e vita eterna.
Ci sono delle citazioni di Carroll e di Amleto, così, giusto per non farsi mancare nulla.
Non è mai volgare, non ci sono parolacce spinte o in abbondanza, è sanguinolento ma mai disgustoso.
Il vampiro di Edvard Munch
Evoca bene le atmosfere di Cambridge, scelta come location sia perché frequentata dall’autrice, sia perché è una città universitaria, ottima per trovare vittime per i vampiri, grazie al ricambio di studenti e turisti.
Se dobbiamo inquadrarlo come genere, direi che è un thriller con atmosfere gotico/romantico/ preraffellita.
E’ una lettura interessante, certo, non sarà il meglio del genere, ma è piacevole.
Lo consiglio.
“Che cos’era una scatola se non un’apertura verso l’ignoto, un ingresso a un mondo di segreti?”

Voto: 


Vampiri cattivi e belle atmosfere inglesi. Consigliato.

Questa recensione partecipa alla 2015 Reading Challenge di Bookish Advisor per la categoria: Un libro scritto da un'autrice.