venerdì 10 ottobre 2014

Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato, di Ito Ogawa


Titolo: Il ristorante dell'amore ritrovato
Autore: Ito Ogawa
Titolo originale: Shokudo Katatsumuri
Edito da: NeriPozza
Pagine: 192
Consigliato: No


Buongiorno a tutti e buon sabato!!
Ecco un'altra recensione non positiva, divisa in due parti, con spoiler e senza, scegliete voi fin dove leggere. Nel frattempo io mi stampo le pagine mancanti alla mia copia di Cuore d'inchiostro. >____>


 Trama: 

Ringo, una ragazza che lavora nelle cucine di un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l'intenzione di preparare una cena succulenta per il suo fidanzato col quale convive da un po'. Con suo sommo sgomento, però, scopre che l'appartamento è completamente vuoto. Niente televisore, lavatrice, frigorifero, mobili, tende, niente di niente. Spariti persino gli utensili in cucina, il mortaio di epoca Meiji ereditato dalla nonna materna, la casseruola Le Creuset acquistata con la paga del suo primo impiego, il coltello italiano ricevuto in occasione del suo ventesimo compleanno. E, soprattutto, sparito il fidanzato indiano, maitre nel ristorante accanto al suo, un ragazzo con la pelle profumata di spezie. Lo choc di Ringo è tale che resta impietrita al centro della casa desolatamente vuota, la voce che non le esce più dalla bocca. Decide allora di ritornare al villaggio natio, dove non mette più piede da quando, quindicenne, è scappata di casa in un giorno di primavera. Là, appartata nella quiete dei monti, matura il suo dolore. Una mattina, però, osservando il granaio della casa materna, Ringo ha un'idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti.



 Recensione:


Brutto brutto brutto.
Erano mesi che lo cercavo in giro, e finalmente l'ho trovato usato ad un mercatino.
Mi incuriosiva, non so perchè.
Alcune volte veniamo attirati da alcuni libri, anche se non sono il nostro genere.
Di autori giapponesi per ora ho letto solo quelli della Yoshimoto,  ne ho letti davvero tanti e non sono male, anche se dopo un po' sono tutti uguali.
Questo è sulla stessa onda, ma con molte meno emozioni e meno poesia rispetto alla Yoshimoto e soprattutto con cose fuori dal mondo, con scene surreali e anche piuttosto macabre.
Se avessi saputo prima come finiva e soprattutto che c'erano certe scene di violenza, perchè si tratta di violenza ed orrore, almeno per quanto mi riguarda, di sicuro non l'avrei mai comprato.
Le vicende vengono trattate con molta semplicità, molte cose non vengono approfondite, mentre invece ci viene fatto lo spiegone sul cibo, come viene raccolto, sull'arredamento del ristorante e sul menù finale, ben due facciate complete solo di un elenco di piatti. E uno dopo un po' si annoia, specie se invece le cose importanti, come l'abbandono del fidanzato, non vengono analizzate.
Insomma, il fidanzato scappa con tutto quello che c'è in casa, e a te non viene neanche in mente di cercarlo e di riprenderti la tua roba?
Inorridita dal finale del libro, non lo consiglio a chi ha un minimo di amore e rispetto verso gli animali.
Se siete vegetariani, vegani o comunque non volete avere a che fare con scene dettagliate di macellazione di animale, non leggetelo.
La vicenda della madre è completamente assurda, da mettersi a ridere per non piangere sul perchè qualcuno abbia scritto una boiata del genere.
Vi dico solo una cosa per non spoilerare: pistola ad acqua.
Non guarderò mai più una pistola ad acqua nello stesso modo.
Verso la fine c'è uno dei classici clichè, assolutamente prevedibile.
Per non parlare del fatto che la protagonista, rimasta senza voce per il trauma dell'abbandono del fidanzato, e fino ad allora costretta a comunicare con dei foglietti, ad un certo punto chiacchiera con un altro personaggio.
Chiacchiera??
Non mi sento di consigliarlo, anzi, sono felice di averlo scambiato nel giro di un paio di ore.
E' andato a ruba soprattutto perchè nella pregiata edizione NeriPozza. Se sapessero che l'ho pagato solo 4 euro!

DA QUI IN AVANTI SPOILER!!

Non potevo non commentare alcune cose assurde di questo libro, ma per farlo sono costretta allo spoiler, quindi ho diviso le sezioni.
Bene, iniziamo col fatto che Ringo, dopo aver accudito il maiale domestico di sua madre per mesi, essersi alzata ogni mattina prestissimo solo per cucinare il pane alle noci speciali per Hermes, ecco il nome del maiale, non si fa molti scrupoli a macellarlo per servirlo al matrimonio della madre.
Propinandoci poi la storia del maiale felice di avere una nuova vita nella pancia di chi lo mangia.

Peccato che il maiale pianga disperato quando capisce cosa sta per succedergli.
La questione della madre è ridicola: ad un certo punto se ne esce fuori con la storia che è vergine.
La madre, non Ringo.
Dice che Ringo è nata grazie al fatto che lei si è sparata il seme di un donatore anonimo nell'utero grazie ad una pistola ad acqua, perchè a quell'epoca non esisteva l'inseminazione artificiale.
Inseminazione fai da te quindi.

Ammettetelo, fa ridere anche voi.
Quindi è ancora vergine. Il fatto di aver partorito non conta niente.
Ho chiesto a chi poteva saperne ben più di me, cioè mia mamma, che prima ha riso come una matta, poi le sono cascate le braccia e poi ha detto che non è possibile.
E se sia vero o meno non ci viene mai svelato.

Nella casa di Ringo, fin da bambina, in soffitta, vive un gufo che emette il suo verso per 12 volte allo scoccare della mezzanotte, tutte le notti.
Non sembra un po' sospetto anche a voi?
Bene, la protagonista, a 25 anni suonati, ancora non ha capito che in realtà è una sveglia, caricata ogni giorno dalla madre.
Ingenua dicono. Un po' scema, dico io.
Ultima cosa, poi ho finito: Ringo, dopo che è morta la madre, non vuole più cucinare.
Un giorno che è nel ristorante, sente un tonfo, e vede un piccione che si è schiantato sulla finestra, ed è morto.
Decide ovviamente di cucinarlo, e mentre lo mangia capisce che la madre glielo ha inviato perchè: "la morte non giunge vanamente".
E così lei mentre mangia il cuoricino del piccione, decide di riaprire il ristorante.
Assurdo.
Voto finale:
Disgustoso. Meglio una puntata di Masterchef.
O anche di Mistero, per dire.
Un abbraccio, Alexis. XD

2 commenti:

  1. Ma che... ? Tra il piccione morto e l'inseminazione fai da te, questo libro mi fa pensare che non è solo in Italia che pubblicano di tutto.
    Però la storia dell'inseminazione artificiale, da un certo punto di vista, è geniale xD

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    1. XD E' geniale sì. Non vedrò mai più una pistola ad acqua nello stesso modo.

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