martedì 29 settembre 2015

Recensione: L'uomo di Marte, di Andy Weir

Titolo: L'uomo di Marte
Autore: Andy Weir
Titolo originale: The Martian
Pagine: 380
Editore: Newton Compton
Consigliato:

Trama:

 Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla Terra. Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili...

Recensione:





Mark Watney, astronauta della missione Ares 3, è su Marte assieme ai suoi cinque compagni, quando, durante un Eva vengono colpiti da una tempesta fortissima. Un’antenna si stacca, colpisce Mark al fianco e lui rotola lontano. I compagni lo cercano, ma non lo trovano, e i computer inseriti nella tuta che monitorano la sua attività vitale non danno segni di vita. Credendolo morto, i compagni lo lasciano indietro, e ripartono per Hermes, l’astronave che li ha portati dalla Terra, disperati per averlo perso.
Ma Mark è vivo. 
In qualche modo è sopravvissuto, riesce a raggiungere lo Hab (l’unità in cui vivono gli astronauti su Marte) e deve trovare un modo per sopravvivere fino al ritorno di una missione sul pianeta rosso, cioè Ares 4, programmata da lì a 4 anni.

“Una delle cose che qui abbondano sono i sacchi. Non sono molto diversi da quelli per le immondizie, ma sono sicuro che costino almeno 50.000 dollari perché sono targati NASA.”

Sulla terra intanto si piange la sua scomparsa, fino al giorno in cui, più o meno due mesi dopo la sua "morte", un tecnico che controlla le foto fatte dai satelliti intorno a Marte nota che ci sono dei movimenti.
E la NASA si accorge che Mark è vivo. Ma è impossibile comunicare con lui, perché l’antenna che gli si è conficcata nel fianco è proprio quella della radio.
Inoltre il cibo e le attrezzature sono predisposte per un certo limite di tempo e non certo tutti gli anni che Mark dovrà stare su marte aspettando la prossima missione.
Inizia così per lui la lotta alla sopravvivenza: creare l’acqua, ripulire i pannelli solari per avere la corrente elettrica, implementare la scorta di cibo piantando patate dentro lo Hab.
Tutta una serie di imprevisti lo metterà a dura prova, ma Mark non si lascia perdere d’animo.
La storia è raccontata in prima persona da Mark che la scrive nel suo giornale di bordo, ma per fortuna, dal momento in cui la Nasa si accorge che è ancora vivo, a volte i capitoli vengono intervallati da alcuni in terza persona con la visione di ciò che succede sulla terra, e dopo che vengono informati che è ancora vivo, anche da ciò che succede su Hermes, l’astronave madre, se così vogliamo chiamarla. Questa è un’ottima cosa secondo me, perché non amo i racconti completamente in prima persona e perché così abbiamo una visione globale della situazione.
Lo stile è veramente divertente, perché Mark è veramente divertente. È un uomo solo su un pianeta, che non può parlare con nessuno. A volte si lascia prendere dall’entusiasmo, quando qualcosa va bene, e altre dallo sconforto, quando vanno male.
Nonostante ci siano molte informazioni tecniche, molta matematica e anche della fisica, il racconto procede spedito, perché siamo sempre più curiosi di sapere come se la caverà e se si salverà.
La NASA non ci fa per niente una bella figura da questo libro, mentre invece viene esaltata l’amicizia e lo spirito di gruppo, il non lasciare indietro un compagno e lo spirito di adattamento e l’istinto di sopravvivenza dell’essere umano. E’ anche una grande avventura su un pianeta vicino a noi ma ostile e pericoloso.

“Ho saccheggiato quel povero rover così tanto che sembra che l’abbia parcheggiato in un brutto quartiere della città.”

L’unica pecca è che dopo un po’ la narrazione entra in un circolo vizioso: problema, risolto o non risolto, problema, da risolvere, ecc… e diventa quindi piuttosto prevedibile cosa succederà. Ma mi sono comunque fatta un sacco di risate. Lo consiglio a tutti.
Vi posto anche il trailer del film che uscirà a breve nelle sale cinematografiche:


Voto:


 

12 commenti:

  1. Ho adorato questa lettura! Una delle migliori dell'anno: non vedo l'ora di andare al cinema per il film ^^

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  2. Ero davvero curiosa di leggere la tua recensione! :) L'avevo giò messo in wish list (per colpa tua!!) ma ora sono ancora più curiosa di leggerlo! :)

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  3. Avevo visto le stelline che gli avevi assegnato su Goodreads, se ti è piaciuto devo leggerlo anche io allora ^^

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    1. Te lo consiglio assolutamente, poi se non ti piace (nooo ç_ç) puoi venire a prendertela con me!XD

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  4. Ero indecisa, ma a questo punto mi tocca prenderlo la prossima volta che vado in libreria *^*

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  5. Spero davvero di riuscire a leggere questo romanzo prima di vedere il film. Ne ho sentito parlare troppo bene, e sono curiosissima anche del film. Spero però di leggere prima il libro :)

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    1. Dal trailer ho già visto qualche cambiamento, quindi sì, è meglio prima leggere il libro!

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