mercoledì 16 settembre 2015

Recensione: Shadow and Bone, di Leigh Bardugo

Titolo: Shadow And Bone (The Grisha #1)
Autore: Leigh Bardugo
Titolo italiano: Tenebre e Ghiaccio
Pagine: 368
Editore: Henry Holt and Co.
Consigliato: Sì e no

Trama:

 Surrounded by enemies, the once-great nation of Ravka has been torn in two by the Shadow Fold, a swath of near impenetrable darkness crawling with monsters who feast on human flesh. Now its fate may rest on the shoulders of one lonely refugee.

Alina Starkov has never been good at anything. But when her regiment is attacked on the Fold and her best friend is brutally injured, Alina reveals a dormant power that saves his life—a power that could be the key to setting her war-ravaged country free. Wrenched from everything she knows, Alina is whisked away to the royal court to be trained as a member of the Grisha, the magical elite led by the mysterious Darkling.

Yet nothing in this lavish world is what it seems. With darkness looming and an entire kingdom depending on her untamed power, Alina will have to confront the secrets of the Grisha . . . and the secrets of her heart.

Shadow and Bone is the first installment in Leigh Bardugo's Grisha Trilogy.

Recensione:



“One thing did stand out to me: the word the philosophers used to descrive people born without Grisha gifts, otkazat’sya, “the abandoned”. It was another word for orphan.”

Mentre mi aggiravo per i scaffali dell’American Book Center di Amsterdam, indecisa su quale titolo prendere, perché ce n’erano troppi tra cui scegliere, anche se i prezzi erano un po’ troppo alti, ho visto Shadow and Bone, versione estesa con i bonus.
Preferivo a dire il vero la copertina viola, ma non c’era, quindi ho preso questa.
Shadow and Bone ci trasporta nel mondo fantasy di Ravka, un paese che ha molte similitudini con la Russia, compresa l’architettura e alcune parole.
Qui, due orfani, Alina e Mal, crescono assieme in un’orfanotrofio, per poi trovarsi assieme nell’esercito, lui come tracker e lei come cartografa.
Il loro reggimento deve attraversare la Shadow Fold, la zona di oscurità che divide il regno a metà, in cui non si vede nulla e vivono dei mostri che uccidono i viandanti.
 Quando anche il loro reggimento viene attaccato e Mal ferito, Alina scatena un potere che non sapeva di avere, il potere della luce del sole, e salva l’amico e alcune persone del reggimento.
Nessuno prima aveva questo potere, lei è l’unica al mondo.
Viene così portata prima dal Darkling, l’Oscuro, il Grisha più potente che esiste al mondo, e poi a corte, per essere prima ammirata dal re e poi addestrata dove si allenano tutti gli altri Grisha.
I grisha sono coloro i quali riescono a dominare gli elementi o riescono a manipolare gli oggetti, quelli che possiedono la magia, e sono un’elitè scelta e divisa in categorie precise, tutte basate sul potere. Ed il più potente di tutti è proprio il Darkling.
Alina quindi imparerà col tempo ad usare il proprio potere, verrà sedotta dal fascino oscuro del Darkling, cadrà preda delle sue spire ma penserà sempre al suo miglior amico Mal, che non ha più rivisto da quando gli ha salvato la vita.
All’inizio la storia si è rivelata un po’ lenta e piuttosto scontata: un’orfana, piuttosto bruttina ed innamorata del proprio miglior amico, rivela avere un potere che nessun altro possiede, e che può salvare tutto il regno. Viene quindi addestrata ad usarlo, e starà a lei scegliere da che parte stare, se seguire o meno quello che le dice il suo cuore.
Il tutto inizia a farsi interessante quando finalmente Alina riesce a richiamare e dominare i suoi poteri, a costo di allenamenti pesanti, faticosi ed estenuanti.
Veniamo a conoscenza dei lussi della corte, dei pensieri tormentati di Alina (perché sì, anche qui la narrazione è in prima persona) del fascino che ha su di lei e anche su noi lettori il Darkling.
Tuttavia ci sono state alcune cose che non mi sono piaciute moltissimo, prime tra tutti l’uso di parole russe e la loro non traduzione: come faccio io a sapere cosa vuol dire quella parola se non mi metti una nota o se un personaggio non me lo traduce? 
Ho scoperto poi con sgomento, sia grazie ai bonus che ad una recensione su Goodreads, che il termine Grisha è semplicemente il diminutivo del nome Gregori-Grigori, quindi è come se questa elitè straordinaria si chiamasse Bob o Greg, il che riduce alquanto il loro fascino.
Altre cose della cultura russa sono un po’ abbozzate, come questo fantomatico kvas, il liquore con cui tutti si ubriacano a Ravka: nella realtà il kvas è quasi analcolico, tanto che lo bevono anche i bambini. Ho capito che si tratta di fantasy, quindi nel tuo mondo il kvas è fortemente alcolico, ma perché allora gli dai il nome di una bevanda esistente? E perché non mi spieghi la sua differenza da quello reale?
Le descrizioni non sono superbe: ci sono, è vero, ma difficilmente si riesce a vedere cosa vede l’autrice, spesso perché appunto non vengono approfondite appieno le cose spiegate.
Il corso della storia, seppur con qualche bel colpo di scena, è piuttosto prevedibile, e i fan del lato romantico della vita non rimarrano delusi.
Il personaggio  che spicca maggiormente non è come alcuni potrebbero pensare la protagonista o Mal, il suo amico, che si vede ben poco e che ha un andamento un po’ altalenante, bensì è lui, colui il quale dice alla nostra Alina “Make me your villain” colui il quale, almeno nella mia mente, ha preso l’aspetto di Loki/Tom Hiddleston e Damon/Ian Somerhalder: il Darkling, L’oscuro.
Un personaggio carismatico e affascinante, sorprendente con i suoi colpi di scena e magnetico quando parla sussurrando nell’orecchio ad Alina.

“put on your pretty clothes and wait for the next kiss, the next kind word. Wait for the stag. Wait for the collar. Wait to be made into a murderer and a slave.”

In sostanza, un fantasy con un’ambientazione diversa dal solito, che poteva essere svolto meglio ma che mi ha lasciato la curiosità di sapere come andrà avanti, sperando che i prossimi due libri siano un po’ meglio per quanto riguarda le descrizioni, e sperando che il Darkling sussurri ancora le sue promesse nell’orecchio del lettore.

Voto:

10 commenti:

  1. Ora sono ancora più in dubbio: mi attira un po', ma non sono dell'umore per un fantasy mediocre :/

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  2. A me è piaciuto di più, nonostante concordi per certi aspetti! Ad esempio all'inizio mi confondevo parecchio con i termini russi, ma pian piano mi sono abituata. E le descrizioni ç_ç ne avrei voluto di più! Sul Darkling la pensiamo allo stesso modo *_*

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    1. Ci andrebbero molte più descrizioni!ç__ç
      Ahaha il Darkling mette d'accordo tutte!*_*

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  3. Grazie cara Alexis per essere passata al Rifugio ed avere commentato il post di oggi.
    Sono molto molto molto triste e mogia. Non conosco questo libro ma se non è svolto per bene il compito he he he il fatto è che così a leggere mi pare abbia in comune alcuni aspetti con fantasy vampiresco .... magari mi sbaglio
    Un saluto grande e buona continazione di settimana

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    1. Immagino come ti senti, mi spiace Arwen. Ha in comune molti aspetti con molti young adult in circolazione, quello sì.

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  4. A me questo non aveva mai attirato granchè all'inizio, solo ultimamente mi sono convinta e l'ho messo in wl... speriamo che mi piaccia, diciamo che la buona volontà per far si che mi vada bene c'è, poi vedremo ^^

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  5. A me questa serie nel complesso è piaciuta molto, di certo non è perfetta, ma vale sicuramente la pena leggerla :) I seguiti li ho trovati effettivamente più belli, anche se potevano essere anch'essi sviluppati meglio xD

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