venerdì 18 marzo 2016

Recensione: I ragazzi di Anansi, di Neil Gaiman

Titolo: I ragazzi di Anansi (American Gods #2)
Autore: Neil Gaiman
Titolo originale: Anansi Boys
Pagine: 356
Editore: Mondadori
Consigliato:

Trama:

Quando il papà di "Ciccio Charlie" dava un nomignolo a qualcosa, quel nomignolo rimaneva. Come quando chiamò Ciccio Charlie "Ciccio Charlie", appunto. Anche adesso, vent'anni dopo Charlie Nancy non riesce a liberarsi di questo fastidioso appellativo, uno dei tanti imbarazzanti "doni" che il padre gli ha fatto prima di cadere stecchito su un palco di karaoke, segnando così l'inizio del disfacimento della vita del povero Ciccio. Mr. Nancy ha lasciato a Ciccio Charlie delle "eredità", come l'estraneo alto e di bell'aspetto che compare alla porta di Charlie e che si scopre essere il fratello che lui non ha mai conosciuto. Un fratello completamente diverso da Charlie che gli insegnerà a lasciarsi andare e a divertirsi, proprio come faceva il caro papà.


Recensione:


La bellissima dedica all'inizio del libro

 

Per la challenge organizzata da Le parole segrete di Gaia, alla voce: "un libro non ancora letto di un autore che ami", ho deciso di prendere in mano questo libricino con la copertina sgargiante di Gaiman, comprato anni e anni fa (non scherzo) e rimasto a prendere polvere sulla libreria.
I ragazzi di Anansi parla di Charlie Nancy, detto Ciccio Charlie, e del suo rapporto difficile col padre, che lo imbarazza da sempre, tanto da spingerlo a cambiare continente pur di non vederlo.
Ora vive a Londra con la fidanzata Rosie e sta progettando il loro matrimonio, e su insistenza di lei, si vede costretto a invitare anche l’imbarazzante padre.
Ma quando telefona alla loro vicina di casa in Florida, scopre che suo padre è morto.
Non solo. Scopre che le anziane vicine sono delle specie di fattucchiere, che suo padre era un dio africano, Anansi, conosciuto in forma di ragno, e che gli ha lasciato un fratello che non sapeva di avere.
Ovviamente un fratello molto più bello, ricco e carismatico di lui, che ha ereditato solamente la bella voce da cantante del padre, ma anche una spaventosa paura del palcoscenico.
Ora Ciccio Charlie si ritrova con un fratello nella stanza degli ospiti che cerca di rubargli la fidanzata, alle prese con altri dèi africani a cui suo padre proprio non piaceva, un capo che sembra una subdola donnola e con un sacco di punti millemiglia accumulati nelle recenti e frequenti tratte Londra-Florida.
Un libro esilarante e che torna nella modalità “Gaiman per adulti”, simile in certi aspetti ad American Gods, per quanto riguarda l’inserimento di mitologia, ma molto meno violento del suddetto. Quindi a chi non ispira American gods (per esempio a mio padre non è piaciuto proprio per la violenza) i ragazzi di anansi è altamente consigliato, perché troverete lo stile piacevole di Gaiman nella sua narrazione per adulti, quindi differente da Coraline ad esempio, con humour, ma senza parolacce o tematiche delicate.
E’ una storia sulla famiglia. Sui padri imbarazzanti, sugli incontri inaspettati, su quello che si fa e che si potrebbe affrontare per la propria famiglia.
Mi è dispiaciuto che ci fossero un po’ troppi errori di battitura, insomma, ci sono dei "corrri" e "com" di troppo. Ma nessuno usa word per scrivere?
Comunque, promosso ampiamente. Che bello ritrovare uno dei miei autori preferiti dopo molte delle sue raccolte di racconti che non mi avevano convinto del tutto.

“Il veleno del ragno si presenta in molte forme. Spesso può volerci molto tempo perché faccia effetto. I naturalisti lo studiano da anni: ci sono morsi di ragno che fanno imputridire il punto morsicato, a volte dopo più di un anno. Quanto al perché, la risposta è semplice. E’ perché i ragni lo trovano divertente e vogliono che tu non ti dimentichi mai di loro.”

  Voto:

 

8 commenti:

  1. Adoro Gaiman e non vedo l'ora di poter leggere anche questo suo romanzo *_*

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  2. L'ho letto qualche anno fa! E mi era piaciuto parecchio! ^^ Poi vabbé Gaiman è uno dei miei autori preferiti ♥
    Per certi versi ho preferito American Gods, perché ha qualche effetto sorpresa in più rispetto ad Anansi Boys, ma belli tutti e due! Quello che preferisco di più di Gaiman, però, rimane Nessun dove *-*

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    1. Anche il mio preferito in assoluto è Nessun Dove!*_*

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  3. Io con Gaiman ho un rapporto un po' particolare: come con Moore trovo le loro idee geniali ma la realizzazione non si rivela mai all'altezza delle aspettative (ammetto anche di avere aspettative al di là dell'umano, quindi non è proprio colpa loro). E avevo rinunciato a leggere questo libro dopo aver letto American Gods, ma tu sei quasi riuscita a farmi cambiare idea :) Credo che ci mediterò su!

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  4. All'inizio ero molto prevenuta su questo libro: che fosse ambientato nello stesso universo narrativo di American Gods me lo faceva guardare con sospetto (per me American Gods è la perfezione relativamente agli urban fantasy). Poi è arrivato il momento che praticamente mi mancava solo lui, e ho ceduto.
    E mi è piaciuto da matti: un'altra cosa rispetto ad American Gods, ma i personaggi sono affascinanti nello stesso identico modo *-*

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