venerdì 28 novembre 2014

Recensione: Sweeney Todd, Anonimo


Buon pomeriggio a tutti! Come state?
Torniamo nuovamente ad un libro horror e una recensione positiva per questo classico non molto conosciuto, che io ho letto ad Halloween.
Non adatto a stomaci delicati.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate!


Titolo: Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street
Autore: Anonimo
Titolo originale: The string of pearls 
Edito da: Newton Compton
Pagine: 330
Consigliato: Sì.


Trama:

Tra i segreti più paurosi di Londra si nasconde la storia di un misterioso assassino. Un uomo di nome Sweeney Todd, un mostro capace di occultare le sue insane passioni dietro l'insegna di un'innocua bottega di barbiere in Fleet Street. Proprio qui diverse persone scomparse sono state viste per l'ultima volta: uomini andati a ingrossare le fila dei fantasmi dopo aver incontrato Sweeney Todd. Più sanguinario di Jack lo squartatore e più crudele di Mr. Hyde, Sweeney Todd non uccide in preda a un impulso efferato o agli effetti indesiderati di un farmaco ma, con fredda determinazione, toglie la vita al prossimo per soddisfare la sua sete di denaro e per adempiere a un terrificante rituale: dopo aver smembrato il corpo delle vittime a colpi di rasoio, infatti, il barbiere di Fleet Street consegna i resti di chi ha ucciso a una complice, che provvede a occultarli grazie a uno stratagemma bestiale. Capolavoro della letteratura gotica, Sweeney Todd, con le sue gesta sanguinarie, ha anticipato il Dracula di Stoker e il Frankenstein di Mary Shelley, aggredendo le ipocrite convenzioni della letteratura e della società vittoriana. Dopo numerosi musical che hanno avuto uno straordinario successo, nel 2007 Tim Burton si è ispirato a questo personaggio per un film in cui Sweeney Todd è interpretato da Johnny Depp.



Recensione:




Quando sentiamo il nome Sweeney Todd, penso che quasi tutti pensiamo la stessa cosa: Johnny Depp, con un rasoio in mano, che uccide i suoi clienti, che vengono poi cucinati dalla signora Lovett.
Ma fa tutto questo per vendetta. Tim Burton ha reso più comprensibile questo atto di crudeltà, perché la vendetta, almeno per l’animo umano e per il racconto gotico, è più comprensibile che il mero desiderio di denaro.
Nessuno forse si sarebbe appassionato alla sua storia e alle sue canzoni se avesse saputo che Sweeney Todd uccideva unicamente persone abbienti per poter rubare loro i soldi, i gioielli ed i vestiti.
Eppure è questa la verità, perché, ci tengo a ricordarlo, l’intera faccenda è un fatto realmente accaduto alla fine del 1600, raccolto poi in un libro stampato a fine del 1800.
Mi ha molto colpito questo libro, positivamente si intende.
Certo, non c’è tutto il macabro e l’orrore che Burton ha reso nel film, ma basta pensare ai pasticci di carne della signora Lovett e immaginare che è successo davvero, per rabbrividire di disgusto.
Per questo motivo, non è sicuramente una storia adatta ai deboli di stomaco, e neanche adatta a chi non è abituato alla scrittura di epoca vittoriana, piuttosto pomposa e a tratti non scorrevolissima, visto l’uso di alcune parole non più in uso. (e scusate la ripetizione.)
Comunque, una volta fatto pratica con lo stile di scrittura, la lettura diventa facile e quasi viene da recitare, come se si leggesse una poesia.
Mi hanno colpito molto i personaggi “buoni” della storia, che spiccano maggiormente per questa loro bontà, proprio per contrapposizione a Todd e Lovett, cioè Tobias, l’assistente di Todd che ne subisce di ogni, e Johanna, la ragazza innamorata e disperata per la perdita non accertata dell’amato, forse proprio a causa di Todd. SPOILER PER CHI NON HA VISTO IL FILM!! No tranquilli, qui Johanna non è la figlia di Todd.
E’ facile appassionarsi e tifare per loro due, sopraffatti dagli eventi nefasti, e sperare continuamente che si salvino, che siano felici.
Non spoilero nulla, ma sappiate comunque che la storia ha il lieto fine, per fortuna. E’ stato un vero sollievo.
Mi è dispiaciuto invece che il rapporto tra Lovett e Todd non sia approfondito, ma forse neanche i testimoni e chi ha raccolto la storia ne sapeva qualcosa.
Impossibile invece affezionarsi a Todd, che ha una cattiveria veramente diabolica. Lo si odia, lo si teme e lo disprezza.
Molto interessante poi la postfazione, in cui ci viene raccontata la vera storia di Todd, il processo, il ritrovamento dei resti delle vittime, il metodo usato per ucciderle (con l’aggiunta di illustrazioni dell’epoca) e la tragica fine di tutto. Si dice che ci siano state almeno 160 vittime. Un numero impressionante.
Come errori di stampa ho notato solamente qualche mancanza di articolo e qualche lettera mancante, nulla di grave, specie poi rapportato al prezzo di copertina.
In conclusione: il negozio di barbiere a Fleet Street non esiste più, per fortuna, ma la sua storia, come quella di Jack lo squartatore, rimane impressa nell’immaginario comune, e questa è un’ottima storia per chi ama il racconto gotico vittoriano.
Come avrete notato, il titolo originale è assolutamente differente da quello italiano, semplicemente perchè, parallelo al racconto delle orribili gesta di Todd, vi è il racconto di questo filo di perle, la cui vicenda si intreccerà a quella del barbiere da un certo punto in poi. Forse, con questo titolo, il libro attrae e vende di più.
Vi lascio con una frase che mi ha colpito molto, e che colpirà chiunque ami e rispetti gli animali:
“Un uomo capace di uccidere un innocuo animale dimostra un’assenza di sentimenti e una miseria mentale, che lo rendono capace di commettere ogni crimine e pensarsi impunito.”

Voto: 

 

4 commenti:

  1. Ho letto questo libro circa sei anni fa, prima di vedere il film, e ricordo che mi era piaciuto tantissimo, per poi rimanere scioccata dalla postfazione, apprendendo che si trattava di una storia vera! Ouch!
    Non guarderò mai più un pasticcio di carne senza sospetto!!! ;-)

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  2. Non sapevo fosse tratto da un fatto di cronaca D:
    Trovo interessanti entrambe le versioni della storia, sia la versione con il movente che quela senza (o occhio, perchè non ho letto il libro): da un lato permette di vedere sentimenti generalmente positivi degerare nell'orrore, dall'altro c'è la cattiveria vera e senza un perchè.
    Mi ricorda un po' il libro di Dracula e il film di Coppola, e la storia d'amore presente nell'adattamento e assente "nell'originale" ^^

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    1. Hai ragione, entrambe le versioni sono interessanti, ed ho pensato anche io all'analogia con Dracula.
      Mette i brividi pensare che sia accaduto realmente!

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