mercoledì 24 febbraio 2016

Recensione: The dark unwinding, di Sharon Cameron

Titolo: The Dark Unwinding
Autore: Sharon Cameron
Edito da: Scholastic Press
Edito in Italia col titolo: La fabbrica delle meraviglie
Pagine: 318
Consigliato: Si

Trama:

When Katharine Tulman’s inheritance is called into question by the rumor that her eccentric uncle is squandering away the family fortune, she is sent to his estate to have him committed to an asylum. But instead of a lunatic, Katharine discovers a genius inventor with his own set of rules, who employs a village of nine hundred people rescued from the workhouses of London.
Katharine is now torn between protecting her own inheritance and preserving the peculiar community she grows to care for deeply. And her choices are made even more complicated by a handsome apprentice, a secretive student, and fears for her own sanity.
As the mysteries of the
estate begin to unravel, it is clear that not only is her uncle’s world at stake, but also the state of England as Katharine knows it.


Recensione:




Prima di tutto, voglio ringraziare l'autrice e la sua casa editrice, che in occasione della mia vincita di "Rook" su twitter ha pensato bene di mandarmi anche le due opere precedenti, tutte con dedica. E' stato un pensiero bellissimo e lo dico all'inizio così chi ha smesso di seguirmi lo scorso anno perchè ho ricevuto questo bel pacco, lo sappia e smetta di leggere adesso.

Ho iniziato quindi The Dark unwinding, primo della duologia che in italia è stato tradotto con il titolo: La fabbrica delle meraviglie.

E meraviglie sono quelle che infatti costruisce Zio Tully nella sua proprietà. Il problema è che zia Alice lo ritiene matto, cosa che in effetti è piuttosto vera, e manda Katharine, la nostra protagonista, a verificare di persona, in modo che la zia riesca a mandare lo zio in manicomio e arraffarsi tutta l'eredità che lui sta dilapidando costruendo... cosa di preciso?

Katharine arriva dunque in un'enorme casa vuota, impolverata e malconcia, guardata con sospetto e odio da tutti coloro che vivono lì e lavorano con e per suo zio, compreso Lane, affascinante e scorbutico aiutante dello zio.

Perchè tutti loro sanno cosa lei è andata a fare lì. Quello che Katharine non sa è che si troverà ad avere a che fare con un villaggio intero, con macchine meravigliose che si muovono e provocano meraviglia in chi le guarda, e con intrighi e tradimenti.

Niente è come sembra a Stranwyne, questo il nome della proprietà. Oscure presenze terrorizzano la povera ragazza di notte. Pesci meccanici che sembrano magici nuotano nei canali della tenuta, mentre una sala da ballo con una splendida cupola in vetro emerge dal terreno.


The dark unwinding mi ha sorpreso. All'inizio ho faticato a ingranare, lo ammetto. Lo stile è piuttosto complicato rispetto alle altre opere in lingua che ho letto, e non comprendevo bene il motivo del viaggio di Katharine. Ma poi sono arrivate le fantastiche descrizioni di questo posto, e un misto di steampunk/gotico/horror/romance che mi ha coinvolto moltissimo. Colpi di scena e rivelazioni intrecciate con invenzioni strane e nozioni su usi dell'epoca.


"I do not count years. Seconds are very good to count, but never years. There is too much waiting for the next one."


Non posso dire che, almeno fino a 3/4 del libro, la protagonista sia un personaggio simpatico, anzi. Fa quasi sempre il contrario di ciò che le dicono, e si atteggia troppo a signorina di alto rango.

Forse i personaggi che le ruotano attorno non sono molto approfonditi, ma questo toglie ben poco alla sensazione di voler esplorare quella proprietà, che per per altro è ispirata ad un luogo realmente esistente. Lo consiglio a tutti, ma bisogna avere un po' di dimestichezza con la lingua.

Voto:

2 commenti:

  1. Sai che non avevo mai collegato che l'autrice di questa serie fosse la stessa di Rook? Ogni tanto vivo davvero in un mondo tutto mio! Comunque l'autrice è stata davvero carina :) mi spiace che la protagonista non sia proprio un mostro di simpatia ma il libro mi incuriosisce molto:)

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