Titolo: L'uomo nel quadro
Autore: Susan Hill
Titolo originale:
Editore: Polillo
Pagine:
Consigliato: sì
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Trama:
In una fredda giornata
di gennaio, Oliver si reca a Cambridge a trovare un suo vecchio
professore, Theo Parmitter. Dopo cena, mentre sono seduti accanto al
fuoco nello studio del professore, questi decide di raccontare al suo
ospite una strana storia che lo tormenta da tempo e che riguarda un
dipinto appeso alla parte di quella stanza. Si tratta di un notturno
veneziano del Settecento che ritrae una folla di persone sulla riva del
Canal Grande durante il carnevale. Quando il vecchio Parmitter se l’era
aggiudicato a un’asta, uno sconosciuto, giunto troppo tardi, aveva
tentato in tutti i modi di ricomprarlo da lui e, davanti al suo netto
rifiuto, gli aveva rivolto oscure minacce. Osservando la tela, Oliver
percepisce il fascino sinistro che emana e nota soprattutto una figura
maschile in piedi su una gondola. L’uomo, a volto scoperto, è fra due
individui completamente mascherati e pare rivolgersi in maniera
implorante a chi guarda il quadro. In un certo senso il dipinto è vivo
e, come si scoprirà, ha poteri formidabili e nefasti...
Recensione:
Secondo libro che leggo della
Hill dopo The woman in black, che considero ancora uno dei più bei libri horror-gotici che abbia mai letto.
L’uomo nel quadro ci presenta un professore a Cambridge, Theo, che una sera racconta a Oliver, un suo ex studente, la storia del dipinto veneziano che è appeso nel suo appartamento.
Una storia che lo vede protagonista assieme alla precedente proprietaria, una contessa che dispera di poterlo riavere.
Un quadro maledetto che porta morte e sofferenza a chi ne entra in possesso.
Forse non è una delle trame più originali che ci siano, ma è ben raccontata, e quando si viene piano piano a scoprire la storia dietro a questo dipinto, si vuole sapere sempre di più sul suo conto e sulle persone coinvolte.
Non posso dire che come libro sia all’altezza di The woman in black. Manca l’atmosfera orrorifica, manca quella tensione che ti fa trattenere il fiato fino alla pagina successiva, tuttavia non è così male.
Lo consiglio anche a quelle persone che non vanno matte per l'orrore, perchè non è per niente eccessivo o troppo spaventoso.
Voto:
Titolo: Vietato leggere all'inferno
Autore: Roberto Gerilli
Editore: Speechless books
Pagine: 338
Consigliato: sì
Trama:
Mi chiamo Amleto
Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età
di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo
con L’isola del tesoro e non ho più smesso. Leggere è la prima cosa a
cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono
talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come
paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza
speranza. Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount
di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La
mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei
avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. La ragazza è
brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola.
Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente
che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno
male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora
meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il
culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse.
Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa
che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre
cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi
sapere se funziona.
Recensione:
Dalla copertina, di cui adoro i colori, mi aspettavo più un giallo thriller, ma qui siamo di fronte più che altro ad un distopico.
Nel mondo in cui vive Amleto infatti (nome fantastico!) leggere è vietato. Quindi chi ne è appassionato lo fa di nascosto, illegalmente.
La storia quindi, almeno per quanto mi riguarda, è originale, ben strutturata e ben delineata.
Lo stile è tagliente, pulito e semplice. Mi è piaciuta l'ironia che si riesce già a percepire anche solo leggendo la trama.
Mi sono piaciuti moltissimo tutti i brani e le citazioni dei libri, con conseguente richiamo a fine capitolo. L'ho davvero adorato, leggevo una citazione (le riconoscerete, sono scritte in corsivo) e cercavo di indovinare da quale libro fosse tratta, e se magari l'avevo letto pure io. Per la maggior parte delle volte ho indovinato!
Tuttavia non sono riuscita ad appassionarmi e affezionarmi ad i personaggi, nemmeno il protagonista, Amleto.
Caterina, nonostante la sua spigliatezza e qualche volta volgarità è quella che alla fine mi è piaciuta di più, mentre invece Eleonora... avrei voluto solo che stesse zitta. L'ho trovata insopportabile.
Ottimo cambio di ambientazione anche quando la storia si sposta dall'italia a Londra. Belle descrizioni e trama che non lascia un attimo di respiro.
Promosso quindi, anche se non con il massimo dei voti!
Voto:
E con questa segnalazione, vi annuncio la collaborazione del blog con Saper Scrivere! Grazie mille per questa opportunità!
Titolo: Fore morra
Autore: Diego Di Dio
Editore: Fanucci (Timecrime)
Data di uscita: 2 febbraio 2017
Pagine: 320; prezzo: 4,99 (ebook); 12,90 (cartaceo)
ISBN-10: 8866883158; ISBN-13: 978-8866883159
Alisa e Buba sono due sicari. Entrambi sono professionali, spietati, ben noti nell’ambiente. Lavorano insieme, ma non potrebbero essere più diversi. Buba è un uomo possente, maniacale, una perfetta macchina di morte dal passato ambiguo e oscuro. Alisa è una sopravvissuta. Si porta dietro il fardello di un’infanzia trascorsa tra violenze e angherie, tra abusi e povertà: è cresciuta ai margini di una società feroce e impietosa. Quando viene commissionato loro l’omicidio di un piccolo camorrista, scoprono che si tratta di una trappola architettata da un uomo potente e determinato, chiamato “il boss”, e di cui si sa una cosa sola: il suo obiettivo è catturare Alisa, catturarla viva. Andando a ritroso nella memoria, esplorando i tormenti e le violenze subite nella sua vita, Alisa dovrà capire chi si nasconde dietro la grande macchinazione congegnata ai suoi danni. Lei e Buba dovranno addentrarsi tra i quartieri di Napoli e negli antri bui della mente umana, per scoprire quanto profondo e devastante possa essere l’odio di un uomo tradito.
Fore morra: fuori dalla camorra. Come proiettili impazziti, con tutti e con nessuno.
“Diego Di Dio ha talento. Scrive frasi taglienti come proiettili sparati
ad altezza uomo. Il ritmo è cinematografico. Narra storie di vendetta e
di denuncia sociale.”
Barbara Baraldi
“Realistico e tormentato come Gomorra, esagerato e violento come Kill Bill.”
(Cristiana Astori)