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mercoledì 26 gennaio 2022

Recensione: The devil and the dark water

 

Titolo: The devil and the dark water

Tradotto in italiano con: Il diavolo e l'acqua scura

Autore: Stuart Turton

Pagine: 498

Trama:

It's 1634 and Samuel Pipps, the world's greatest detective, is being transported to Amsterdam to be executed for a crime he may, or may not, have committed. Travelling with him is his loyal bodyguard, Arent Hayes, who is determined to prove his friend innocent.

But no sooner are they out to sea than devilry begins to blight the voyage. A twice-dead leper stalks the decks. Strange symbols appear on the sails. Livestock is slaughtered. Anyone could be to blame. Even a demon.

And then three passengers are marked for death, including Samuel.

With Pipps imprisoned, only Arent can solve a mystery that connects every passenger. A mystery that stretches back into their past and now threatens to sink the ship, killing everybody on board.

For fans of Steven King, The Devil and the Dark Water brings a chilling new spin to the Sherlock Holmes detective duo in a thriller of supernatural horror, occult suspicion, and paranormal mystery on the high seas.

Recensione:

Salve gente, sono tornata con una recensione al vetriolo. Recensione presente anche su Goodreads, ma qui vi metto anche le GIF. Possibili spoiler.

Ho l'antipatica tendenza a non sopportare i best seller, a quanto pare. Qualche anno fa non era così, almeno non per la maggior parte, altrimenti non mi sarebbe mai piaciuto Dan Brown.
All'inizio ero parecchio intrigata, ma comunque scettica su alcuni aspetti: mi interessava il viaggio in mare così lungo (Batavia / Amsterdam) e l'aspetto sovrannaturale, ma come può essere Samuel Pipps il protagonista della storia se deve passare tutto il viaggio rinchiuso in una cella senza finestre, senza interazioni, senza cibo?

E' come se Harry Potter fosse stato scritto lasciando Harry rinchiuso nel sottoscala.
Eppure, quelle poche scene iniziali con Pipps erano intriganti e ben scritte, quindi mi figuravo una bella lettura.
Certo, la correttezza storica non è pervenuta, soprattutto per quanto riguarda le donne ( e sì, si nota che l'autore è un uomo) e leggere alla fine che l'autore ha studiato il periodo storico, le convenzioni sociali e poi ha deciso di ignorare tutto e gettare dalla finestra i suoi studi non è bello. Non è bello, sig. Turton.

Per me è no, Sig. Turton.

Quindi si legge e si legge, e si legge, si arriva a pagina 220 su 498 (più o meno, sul kindle) e si scopre che è passato un solo giorno di viaggio.
Uno solo?? E gli altri sei mesi di viaggio per raggiungere l'Olanda? E abbiamo solo un'ora di libertà di Pipps al giorno per sei mesi!!In questo punto viene uccisa tutta l'atmosfera quando l'autore mostra quanto gli piaccia scrivere di vari fluidi e meno fluidi che lasciano il corpo.
Quindi mi ha perso definitivamente quando ha deciso di scrivere del dialogo tra Pipps e Arent, la sua guardia del corpo e inserisce la frase "disse Sam mentre i suoi es******ti escono da lui per cadere in mare".
E poi prendere un secchio di acqua di mare (si spera non nello stesso punto, ma la nave era ancorata per la notte, quindi non saprei) e lavarsi. Che poi bello lavarsi con l'acqua salata.
E altre scene simili con sangue, urina e altre cose. Orribile. 

Ci manchi Alan.

 

E non dimentichiamoci il nano che asserisce di andare a fare pausa in una parte della nave che tutti evitano perchè le corde lì vengono usate per pulirsi il lato B dopo aver fatto come Pipps. Ma ve lo immaginate? Una nave che puzza di m... e i marinai che lavorano con quelle corde. Per non parlare del fatto che le corde non sono certo carta Foxy seta profumata di gelsomino.

E poi mi immagino i marinai camminare tutti in modo strano perchè gli brucia quella parte. Risate a tutto spiano, altro che orrore e mistero.
Lo svolgimento è davvero lentissimo, ci sono solo personaggi che continuano a ripetere le stesse cose (scoperte, indizi) prima ad uno, poi all'altro, poi al capitano, ecc...
Il mistero che viene svelato nel finale fa sembrare tutto come una puntata di Scooby Doo, ve lo assicuro.
Rimpiango davvero il tempo speso per leggerlo, soprattutto perchè non mi toglierò mai più dalla testa alcune schifose immagini.

Me lo chiedo anche io.

Voto:



giovedì 27 giugno 2019

La biblioteca di Ankh-Morpork #38

Buongiorno e benvenuti ad una nuova puntata di questa rubrica. I mesi sono passati, i libri nuovi si sono accumulati e io continuo a dimenticarmi di pubblicare le foto.

Gli occhi gialli dei coccodrilli, Katherine Pancol: la sempre rifornita libreria di Biella colpisce ancora. C'era la trilogia completa, ma non me la sono sentita di prendere tutti i volumi, che dite, ho sbagliato?
Artemis di Andy Weir: insomma, L'uomo di Marte (o The Martian) è uno dei miei libri preferiti di sempre. Non deludermi Andy!
Il sogno d'argento di Mallory Reeves: se vi fidate della copertina, in cui c'è anche il nome di Gaiman, beh sbagliate. L'idea iniziale e il primo libro era scritto da Gaiman assieme a Reeves padre. Nel secondo hanno lasciato il tutto alla figlia di quest' ultimo. L'ho letto e non mi è piaciuto particolarmente.

The alchemy of murder, Carol McCleary: i libri in foto sono più o meno tutti dello stesso genere. Perchè così si capisce che mi piacciono gli historical fiction con un pizzico di paranormale. Questo ha un rating basso su Goodreads.
The casquette girls, Alys Arden: un bel mattone di 560 pagine di cui ho sentito parlare benissimo su Instagram. Ed è ambientato a New Orleans!*__*
Things half in shadow, Alan Finn: sedute spiritiche in una Philadelphia del 1869? Come resistere.

 

giovedì 2 maggio 2019

Book Of The Month: aprile 2019

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.





Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni o le trame cliccate sul titolo:

1) Johannes Cabal The Detective - Jonathan L. Howard

2) Dead school - Laura Gia West

3) Crenshaw - Katherine Applegate

4)Tamamo the fox maiden and other asian stories - Kel McDonald

5) L'ombra del torturatore - Gene Wolfe (DNF)

6) The Yard - Alex Grecian

7) Il sogno d'argento - Mallory Reaves

8) Zombie boy: press start - Val Morris

9) Thornghost - Tone Almhjell

10) The flaw in all magic - Ben Dobson

 Miglior libro del mese:

  Speravo tanto che questo libro, con una trama simile alla serie televisiva Ripper Street mi piacesse, ma le recensioni negative presenti su GR mi avevano un po' spaventato. Alla fine l'ho adorato moltissimo, tanto che ho ordinato subito il secondo e il terzo della serie. Certo, ha qualche difettuccio, ma sorvolabile.

Menzione d'onore per Dead School, perchè, come per The Yard, sembra sia piaciuto solo a me. Invece è una storia divertente e piuttosto ponderata sull'aldilà, sul karma e sulle ripercussioni che hanno le nostre azioni sugli altri. Merita di più di quello che pensano gli altri lettori. 

Peggior libro del mese: 

Ho avuto qualche delusione questo mese, compreso l'aver dovuto abbandonare L'ombra del torturatore perchè non ci capivo niente, giuro. Ma nessuno mi ha deluso quanto Crenshaw: The one and only Ivan, altro libro della Applegate mi era piaciuto tantissimo, perciò le aspettative erano alte. Peccato che il gatto gigante invisibile Crenshaw compaia in due paginette scarse. Ridicolo.
Un'altra questione è quella riguardante Il sogno d'argento e la falsa pubblicità: il secondo volume della saga di Interworld NON è scritto da Gaiman!! E' sua solo l'idea iniziale e parte del primo volume, ma questo è scritto dalla figlia del co-autore, Michael Reaves. Sbagliatissimo pubblicizzarlo come opera sua.

Cover del mese:


Quali sono state le vostre migliori o peggiori letture del mese?

martedì 2 aprile 2019

Book Of The Month: Marzo 2019

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.





Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni o le trame cliccate sul titolo: 











Miglior Libro del mese:


 Questo mese ho letto ben 10 libri! In realtà uno è stato abbandonato a pagina 10 credo, quindi sarebbero 9, comunque è un numero ragguardevole per me. Nessuno però di questi titoli si è aggiudicato 5 stelle piene, perciò la mia scelta cade su The belles, che alla fine mi è piaciuto più di tutti. Al suo posto poteva esserci The Lost history of dreams, se una fine sciocca, banale e troppo romantica non avesse rovinato tutto. Giuro che ero in lacrime quando l'ho finito, ma non per la gioia, bensì per il finale che mi ha deluso.

Peggior libro del mese:

Questa ARC (advance reader copy) che ho richiesto su Edelweiss è stata la peggior lettura del mese, tanto che l'ho abbandonato quasi subito. Peccato perchè ha una copertina davvero bella.

Cover del mese:




Io trovo tutte queste cover davvero bellissime, quale vi piace di più?

giovedì 14 marzo 2019

Quando comprare libri fa bene al mondo: BetterWorld Books

Buongiorno lettori! 

 

Oggi sono qui per parlarvi di un sito che ho scoperto l'anno scorso quasi per caso: su twitter c'era un utente che chiedeva consiglio sui siti su cui acquistare libri usati, e un altro utente ha risposto "Betterworld books". E io, mah, andiamo a vedere di cosa si tratta.

BetterWorld Books (cliccate sul nome per il link) è un sito prevalentemente americano che tratta libri usati e nuovi, per lo più provenienti da biblioteche. No, non sono rubati, sono di solito dismessi.
Detto questo, è un sito ottimo per chi, come me, legge quasi solo libri "vecchi", nel senso non le solite ARC (advance reader copy) di libri che devono ancora uscire.
Più vecchi sono meglio è. Voi cercate il titolo che vi interessa e il motore di ricerca vi farà vedere se è disponibile, quali e quanti copie, dove si trovano e il loro stato, cioè poco usato, molto usato, ecc...
Non vi allarmate: tutti quelli che ho comprato io sono arrivati perfetti, solo con l'adesivo della biblioteca (così sapete da quale parte del mondo arrivano!) e il più delle volte sono rilegati, così non si rovineranno con le vostre lacrime per la bellezza della copertina. 

Dal momento che ho scoperto questo sito, il mio portafoglio ha fatto ciao ciao a tutti i soldi e praticamente adesso mi rifornisco quasi esclusivamente da loro. Ok detto così suona male.
Ma non vi ho ancora detto la parte migliore: quasi ogni mese (e qui sta la loro furbizia e la rovina del mio conto in banca) fanno una promozione particolare, per cui vi scontano ulteriormente i libri; la spedizione è SEMPRE GRATUITA, che voi prendiate un volumetto sottile sottile o come me, svaligiate la biblioteca di Baltimora; e ultimo ma non per importanza, per ogni libro che voi acquistate, loro ne danno uno a chi è più sfortunato.
Collabora infatti con varie associazioni per portare libri nelle biblioteche e nelle scuole per esempio dei paesi in via di sviluppo.
Non è fantastico?
La spedizione dagli stati uniti di solito impiega una ventina di giorni, e la spedizione è a basso impatto ambientale. Così non inquiniamo ulteriormente il pianeta.

Allora, cosa ne dite? Non è una scoperta eccezionale?
Fatemi sapere se trovate qualche gemma nascosta anche voi!

P.S: una cosa buffissima è la mail che vi manderanno una volta che hanno spedito il vostro ordine. Non vi dico altro per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che la adoro.

lunedì 4 marzo 2019

Book Of The Month: febbraio 2019

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.




Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni o le trame cliccate sul titolo: 


2) The Raven's Tale - Cat Winters




6) Wyrd Calling - Shen Hart (DNF)




Miglior libro del mese:

The Nowhere emporium è un fantasy middle grade davvero ben fatto, oltre ad avere una copertina spettacolare. Peccato che nell'edizione italiano gli abbiano messo una copertina completamente anonima.
Ma come vi è venuto in mente di prendere quella meraviglia e trasformarlo in questo?

Peggior libro del mese:

 Allora, febbraio non è stato un mese molto clemente per quanto riguarda le letture. Una piccola delusione è stata The Raven's tale, soprattutto se lo si confronta con le altre opere della Winters. House of shadows sarebbe stato meglio con una protagonista più furba, ma comunque si fa leggere nonostante la mole. Just one damned thing after another è semplicemente uno dei peggiori libri esistenti. Posterò la recensione anche qui ma aspettatevi cattiverie, perchè è davvero scritto coi piedi. Ma la maggior delusione del mese, e mi auguro dell'anno è stata Anime di seconda mano. Sapete che adoro Moore, ma il seguito di Un lavoro sporco è... inutile. E' praticamente la stessa storia di prima con personaggi peggiori di prima e nessun momento comico, a parte la Banshee. Ho quasi pianto alla fine perchè non potevo credere che avesse scritto una cosa simile.

Cover del mese:

The nowhere emporium vince anche questa categoria, ma ho deciso di premiare anche la stupenda copertina del primo volume della saga di Veronica Speedwell. Ma tu Veronica continui a non piacermi.


 Speriamo che marzo mi faccia riprendere da tutte queste delusioni! Com'è andato il vostro mese di letture?


venerdì 15 febbraio 2019

La biblioteca di Ankh-Morpork #37

 Buongiorno a tutti! Ebbene il momento è finalmente giunto: dopo sei mesi di attesa, in cui ero convintissima di aver già pubblicato questo post, ecco a voi tutti gli acquisti che ho fatto in vacanza la scorsa estate.
Meglio tardi che mai.
Preparatevi perchè sono tantini.
E preparatevi n. 2: sono andata di nuovo a Londra a dicembre, e indovinate cosa ho fatto? Sì, la risposta è sempre quella.
Di fronte a voi un raro esemplare di Snaso morbidissimo e coccolosissimo!

Strange star di Emma Carroll: la Carroll ha scritto decine di romanzi middle grade con copertine vintage molto belle.

Bedlam e Necropolis di Catharine Arnold: ho sempre trovato strano che tutti e ripeto tutti i libri della Arnold si trovassero in moltissimi negozi di libri usati a pacchi, nuovi ma a metà prezzo, come se l'editore li avesse fatti fuori. Poi ho letto Bedlam e ho capito che lei ha fatto le sue ricerche su wikipedia e quindi non li vuole nessuno. Mi rimane ancora Necropolis da leggere, speriamo bene.

Frozen Charlotte di Alex Bell: bambole che si muovono in un libro horror? Super creepy.

The silent companions di Laura Purcell: non ho fatto in tempo a comprarlo che l'hanno tradotto in italiano. Pareri?

The invisible library di Genevieve Cogman: stava in Wishlist da una vita. Ti prego non deludermi, ti prego ti prego.

The ghost hunters di Neil Spring: in una piccola libreria di Tenby c'era uno scaffale dove compravi uno e il secondo era completamente gratis!!! Ho preso questo e il successivo.
The Brief and Frightening Reign of Phil di George Saunders: ok, il titolo è alquanto strano, ma l'ho preso gratis. Magari si rivela una piccola gemma.

The wild robot di Peter Brown: anche la commessa di Waterstones mi ha detto che avrei pianto a dirotto leggendolo. Indovinate? Neanche una lacrima.

The wingsnatchers di Sarah Jean Horwitz: una copertina davvero carinissima, preso in sconto da Blackwell.

My best friend's exorcism di Hendrix Grady: ok, ho girato tutte le waterstones per trovarlo. Poi casualmente ho preso anche il successivo, che neanche a farlo apposta è dello stesso autore. Tutti ne parlano benissimo comunque.

Horrorstor: cioè, un libro horror disegnato e creato come un catalogo Ikea. Geniale. Vi metto qui una foto delle copertine, perchè anche l'altra è speciale! E' fatta come una vecchia VHS!


Circe di Madeline Miller: ho puntato questa edizione e solo questa. E' qualcosa di magnifico. Appena mi riprenderò da The Song of Achilles lo inizierò.

E questo è tutto, che ne pensate? Qualche titolo vi attira?

giovedì 31 gennaio 2019

Book Of The Month: Gennaio 2019

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.




Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni o le trame cliccate sul titolo: 

1) Norse Mythology - Neil Gaiman

2) Hunting Prince Dracula - Kerri Maniscalco

3) Bedlam, London and its mad - Catharine Arnold

4) Fairy Eyeglasses - Emily Sorensen

5) Dolly - Susan Hill

6) All That Remains - Sue Black

7) Vengeance Road - Erin Bowman

8) Fairy Godmothers of the four directions - Jennifer Morse (DNF)

9) La moglie del califfo - Renee Ahdieh

Miglior Libro del mese:


All that remains si aggiudica senza dubbio il titolo di miglior libro del mese, anche se alla fine gli ho dato "solo" 4,75/5. Sto preparando la recensione, ma sappiate che è un saggio sulla morte. 

Peggior libro del mese:

 Bedlam è stata una delusione tremenda, dopo che avevo tanto adorato Underworld London, della stessa autrice. Un libro talmente confusionario e caotico che alla fine di Bedlam ho imparato davvero pochissimo. Invece Fairy Godmothers è stato il primo abbandono dell'anno, una specie di saggio psicologico su Cenerentola. Pessimo.

 Cover del mese:

Nonostante non mi abbia soddisfatto, perchè rientra troppo nella categoria YA con i suoi soliti clichè, la copertina di Vengeance Road è sicuramente la migliore del mese.

E come è andato il vostro mese di letture?
Fatemelo sapere nei commenti!

 

 

mercoledì 16 gennaio 2019

Recensione: Hunting Prince Dracula, Kerri Maniscalco

Titolo: Hunting Prince Dracula
Serie: Stalking Jack the Ripper #2
Autore: Kerri Maniscalco
Editore: James Patterson
Pagine: 480
Genere: YA, historical fiction, mystery
Consigliato: se avete letto il primo. Se amate Dracula forse no.

Trama:

Following the grief and horror of her discovery of Jack the Ripper's true identity, Audrey Rose Wadsworth has no choice but to flee London and its memories. Together with the arrogant yet charming Thomas Cresswell, she journeys to the dark heart of Romania, home to one of Europe's best schools of forensic medicine...and to another notorious killer, Vlad the Impaler, whose thirst for blood became legend.
But her life's dream is soon tainted by blood-soaked discoveries in the halls of the school's forbidding castle, and Audrey Rose is compelled to investigate the strangely familiar murders. What she finds brings all her terrifying fears to life once again.


Recensione:

 “Monsters were in the eye of the beholder. And no one wanted to discover their hero was the true villain of the story.”
 
Eccoci qui, dopo la mia non positiva recensione di Stalking Jack The Ripper, a recensire Hunting Prince Dracula.
L’ho comprato per un solo motivo: c’entra Dracula, per cui io leggo qualsiasi cosa che lo riguarda, ed è ambientato in Transilvania, terra che ho visitato. Il castello che vedete in copertina è il castello di Bran.
Ma neanche questo secondo volume è riuscito a fare breccia nel mio cuore, anzi, forse mi è pure piaciuto meno del primo.


Il primo punto a suo sfavore è che è esageratamente lungo per quello che succede. 480 pagine di cui almeno 150 si potevano benissimo tagliare. Le vere rivelazioni, le vere scene d’azione sono tutte nelle ultime 70 pagine, più o meno.
I primi capitoli non passavano mai. Speravo solamente che sbucasse fuori un vampiro durante il tragitto dei nostri al castello di Bran e li attaccasse, così si sarebbe movimentato un po’.
L’ambientazione non è malaccio, anche se al di fuori del castello non sappiamo granchè di cosa ci circonda.
Audrey Rose e Thomas arrivano al castello che è anche sede dell’accademia di scienze forensi per cercare di entrare nel corso, quindi seguono “forse” diversi corsi, ma noi sappiamo solo quello di folklore romeno e quello di anatomia, dove dissezionano cadaveri.
Audrey Rose è vista male in quanto donna, ma tutto questo viene messo in secondo piano quando iniziano a morire studenti e personale di servizio, apparentemente uccisi da vampiri.
Il mistero qui è fatto meglio rispetto a SJTR, in cui si capiva subito chi era l'assassino: è maggiormente complesso, e non facile intuire subito il colpevole o il movente.
E’ tutto il resto che non va: Thomas è insopportabile nel suo flirtare 24 ore al giorno, il 90% delle battute che fa sono allusioni romantiche/sessuali a lei.
Poi compie alcune azioni davvero da idiota, e non capisco come gli sia venuto in mente.
Una cosa che non mi è piaciuta poi è che anche qui, come nel precedente, ci debba essere un legame tra un protagonista. Sono spoiler quindi se non li volete, non evidenziate le righe. In SJTR Jack era il fratello di Audrey, qui invece Thomas rivela di essere l’ultimo discendente di Vlad Dracula.
Quindi nel prossimo, non so, il postino sarà imparentato con Houdini?

Poi ci sono delle inesattezze. Thomas continua a chiamare Dracula zio, ma dice che sua madre discende da Minhea, figlio di Vlad. Quindi il principe era suo nonno, non lo zio.
Il romance è tirato per le lunghe. Lui flirta, lei è tentata di baciarlo, di toccarlo, ma niente, fino all’ultimo capitolo praticamente. Noioso. Ci sono poi i soliti elementi YA, tra cui un ballo in cui bisogna essere bellissimi. Che originalità.
Il preside è praticamente Piton in versione Romena. Scoraggiante.
Insomma, non posso dire di essermi pentita di averlo letto, però non mi ha lasciato niente, e il prossimo non lo leggerò sicuramente.


“Monsters are only as real as the stories that grant them life. And they only live for as long as we tell those tales.”

Voto:




martedì 18 settembre 2018

Recensione: The Ugly Princess, di Henderson Smith


Titolo: The ugly princess: the legend of the Winnowwood
Autore: Henderson Smith
Genere: fantasy, Ya
Pagine: 235
Consigliato: sì

Trama:

What would you give up to be beautiful? I don’t mean attractive, or pretty or any other term you could conjure up to describe that thing most women seek to be or most men seek to be with. I mean staggeringly beautiful, men falling at your feet with hopeless adoration as they gaze upon you dumbfounded. That beautiful. I could become that beautiful if I chose, but only with a steep price. Would you pay the price? Does that call to your heart?
It doesn’t call to mine. Yes, when I look at the girl in the mirror, I see a young woman of average height and slight build. I see her lovely emerald green eyes and I see her coarse, orange hair poking out in all directions like some unnatural haystack. I see the forty-seven warts that line her face, which accompany one large lump and two small boils. You’d probably think that I would be more than eager to trade for the great gift of beauty because I know some, if not all of you, would call me hideous. But I don’t think of myself as ugly.
I think of myself as powerful, strong and fierce – for I have magical powers – powers that amaze and terrify me at times. And today is the most important day of my life, because today my mother will say the words over me and seal my fate. For I, Olive, am the last of the Winnowwood and this is my story.


 Recensione:


“Yes, no one mentions me, for I am the ugly princess.”

Questo libro è la perfezione. Giaceva da qualche anno nel mio kindle, e credo persino che fosse gratis quando l’ho preso su amazon, visto che è un titolo sconosciuto.
Ma seriamente, non c’è niente che non vada in The Ugly Princess.

“I guess  this is how wars begin – with angry voices screaming at each other”

Vi riassumo la trama: la principessa Olive, la protagonista, è l’ultima delle Winnowwood, donne dotate della magia. Ma visto che la magia ha sempre un prezzo, il loro richiede che ogni volta che compiono un incantesimo, sul loro viso compare qualcosa che lo deturpa: una ruga, un bubbone, una cicatrice. Quindi più incantesimi fanno, più diventano brutte.
Il modo per diventare belle esiste: tagliarsi una piccola protuberanza del dito mignolo che solo loro hanno entro il 18esimo anno di età: a quel punto, più si è brutte, più si diventerà belle. Ma si perderanno tutti i poteri.
La sorella di Olive, Rosaline, è determinata a diventare bellissima per sposare un principe e vivere per sempre felice e contenta. Olive non ci pensa nemmeno.
Adora i suoi poteri, specie quello di poter parlare agli animali e poterli guarire.
Ma il padre la odia perché è brutta.
Il punto di forza del libro è proprio Olive: non ho mai incontrato un personaggio tanto forte, coraggioso, eppure ferito nell’animo dall’azione degli altri nei suoi confronti solo perché è bella.
Lei è gentile con gli animali che considera i suoi soli amici, è sarcastica con le persone di suo pari livello, è rispettosa dei superiori ed educata.
Non ci pensa due volte ad affrontare il pericolo, nonostante possa avere paura o non si senta sicura dei suoi poteri, ma non vuole che altri si sacrifichino per lei.

“For a woman, it is beauty and only beauty that is worshipped.””Then I choose not to be worshipped. If that is all a man can see, then I choose to be ignored.”

La sorella è piuttosto stronza: per lei conta solo la bellezza, e maltratta Olive per la sua decisione di rimanere brutta. La madre è gentile, il padre è terribile, abusivo e cattivo con lei per il suo aspetto.
Mi ha emozionato leggere le scene in cui Olive cura i suoi animali, mi sono gasata con lei quando scende in battaglia, e il finale, sebbene un cambio di rotta proprio prima della fine che mi ha fatto temere il peggio, mi ha soddisfatto completamente. Io non approvo appieno le storie romantiche, perché le trovo sempre non plausibili. Ma sono cinica, e lo so. Ma a volte, quando una storia è ben scritta, quando i personaggi sono credibili, quando si sviluppa per bene senza insta love e senza violenza, le storie romantiche sciolgono il mio cuore. E’ quello che è capitato qui. Non aggiungo altro per non spoilerare, ma sappiate che il ragazzo è speciale, se esistesse nella vita reale sarebbe magnifico.
Gli animali sono magnifici: sempre al fianco della principessa, hanno un modo diverso di parlare a seconda della loro specie. Li adoro tutti.
Mi sono immedesimata in Olive nonostante non abbia poteri magici e non sia coraggiosa come lei, ma come per il protagonista maschile, se Olive esistesse in questo mondo sarebbe forse un posto migliore per tutti. Ne abbiamo bisogno. E abbiamo bisogno di storie forti e piene di speranza come questa. Leggetelo, non ve ne pentirete.

Voto:


giovedì 5 luglio 2018

Recensione: A head full of ghosts, di Paul Tremblay

Titolo: A head full of ghosts
Autore: Paul Tremblay
Editore: Titan Books
Genere: Horror, Paranormal
Pagine: 336
Consigliato: no

 

Trama:

The lives of the Barretts, a suburban New England family, are torn apart when fourteen-year-old Marjorie begins to display signs of acute schizophrenia. To her parents despair, the doctors are unable to halt Marjorie's descent into madness. As their stable home devolves into a house of horrors, they reluctantly turn to a local Catholic priest for help, and soon find themselves the unwitting stars of The Possession, a hit reality television show. Fifteen years later, a bestselling writer interviews Marjorie's younger sister, Merry. As she recalls the terrifying events that took place when she was just eight years old, long-buried secrets and painful memories begin to surface and a mind-bending tale of psychological horror is unleashed.

 

Recensione:

Attenzione, possibili spoiler!!

 A head full of ghosts mi ha lasciato confusa. E non mi ha spaventato per niente.
Il problema principale è che io non amo gli horror ambigui, che giocano sulle malattie mentali, come Abbiamo sempre vissuto nel castello, a cui Tremblay si ispira. Per me horror è qualcosa di sovrannaturale o anche di umano, ma una cosa determinata. Insomma, nell’esorcista c’è il sovrannaturale, in Scream c’è l’assassino umano, e anche se non mi hanno spaventato, li ho apprezzati di più.
Sì, nonostante in copertina lo stesso King ci dica che si è spaventato da morire a leggerlo, io no. Ma io mi sono addormentata sia durante l’esorcista che durante Shining, quindi ci vuol ben altro per spaventarmi.
Uno dei problemi del libro è il modo in cui ha voluto raccontarlo: la più che ventenne Merry (nome ispirato dalla Jackson e qui ho subito capito che probabilmente non mi sarebbe piaciuto) racconta a Rachel, una scrittrice che sta scrivendo un libro sulle vicende della sua famiglia, quello che la Merry di otto anni ha passato con la sorella.
Perché Marjorie, la sorella di 14 anni ha iniziato a comportarsi in modo strano, e anche se all’inizio tutti la curavano per schizofrenia, alla fine si sono convinti che lei fosse posseduta, e hanno quindi fatto ricorso ad un esorcismo che ovviamente non è servito niente. Tutto questo davanti alle telecamere che riprendevano tutto per un reality chiamato The Possession.
Ma nel mezzo ci sono delle pagine di blog che commenta la trasmissione che sono proprio brutte e noiose da leggere. Scritte male, assurde e che non servono a niente. Quindi capitoli nel passato, raccontati da una bambina che probabilmente poco capiva di quello che succedeva, capitoli nel presente con scene di vita quotidiana normali, e pagine insulse di blog.
A chiunque abbia un po’ di dimestichezza con gli horror più famosi poi, non sfuggirà che le scene “madri” in cui dovremmo spaventarci perché Marjorie sembra posseduta, sono prese appunto dalle scene più famose di uno in particolare, l’esorcista, tanto che a volte sembra una fanfiction sul libro.
E nelle pagine di blog ci dicono appunto ogni scena a cosa è ispirato. Ora, visto che si capisce che Marjorie è "solamente" schizofrenica e niente di soprannaturale è coinvolto, questo vorrebbe dire che la ragazzina ha visto tutti questi horror. Alla sua età. E li sta replicando. Oppure, come penso io, lo scrittore non sapeva che scrivere e ha copiato le scene.
Mi dispiace ma io la penso così.


Essendo poi ambientato ai giorni nostri, non capisco tutto questo accanirsi contro le telecamere: ci sono un sacco di reality che indagano sul paranormale, e ci sono anche riprese e libri che documentano veri esorcismi, e non penso quindi che quello di Marjorie sia il primo in america.
Una cosa a parte è il finale: davvero? Cioè, tutta sta broda per 330 pagine e questa è la fine? A questo punto mi viene da pensare che quella schizofrenica o addirittura posseduta sia sempre stata, fin dall’inizio Merry. D’altronde ha preso il nome dalla ragazzina di Abbiamo sempre vissuto nel castello, e la cosa non promette bene.
Il resto della famiglia, ossia madre e padre, sono dannosi ed insignificanti: la madre, pur non avendo soldi, diventa un’alcolizzata. Il padre si butta sulla fede.
Insomma, leggendo anche le domande che ci sono alla fine del tomo e che servirebbero ad un book club per poterne discutere, si capisce che lo stesso autore non sia convinto di quello che ha scritto. Non capisce bene se lo ho scritto per un motivo o per l’altro. E questo non è davvero molto incoraggiante.
Probabilmente se siete facilmente impressionabili questo non fa per voi. Ma anche se siete appassionati di horror secondo me non fa per voi, perché non vi lascia niente.

Voto:


lunedì 11 giugno 2018

Recensione: Bring Me Their Hearts, di Sara Wolf

Titolo: Bring Me Their Hearts
Autore: Sara Wolf
Editore: Entangled Teen
Pagine: 400
Genere: YA, Fantasy, Paranormal
Consigliato:

Trama:

Zera is a Heartless – the immortal, unageing soldier of a witch. Bound to the witch Nightsinger ever since she saved her from the bandits who murdered her family, Zera longs for freedom from the woods they hide in. With her heart in a jar under Nightsinger’s control, she serves the witch unquestioningly.
Until Nightsinger asks Zera for a Prince’s heart in exchange for her own, with one addendum; if she’s discovered infiltrating the court, Nightsinger will destroy her heart rather than see her tortured by the witch-hating nobles.
Crown Prince Lucien d’Malvane hates the royal court as much as it loves him – every tutor too afraid to correct him and every girl jockeying for a place at his darkly handsome side. No one can challenge him – until the arrival of Lady Zera. She’s inelegant, smart-mouthed, carefree, and out for his blood. The Prince’s honor has him quickly aiming for her throat.
So begins a game of cat and mouse between a girl with nothing to lose and a boy who has it all.
Winner takes the loser’s heart.
Literally.

Recensione:

 “What’s worse, Reginall - To be a monster, or to make monsters?"

Bring me their hearts è uno dei migliori YA fantasy che abbia mai letto, di sicuro uno dei migliori libri letti quest’anno.
La copertina è fantastica, così come la storia.
Zera è una Heartless, un soldato di una strega a cui è stato sottratto il cuore, che ora custodisce la strega in un barattolo. Ubbidisce ai suoi ordini, e non può morire, finchè la strega la guarisce, ma non puoi mai allontanarsi troppo dal luogo in cui è custodito il suo cuore.
Un giorno le viene affidato un incarico: dovrà prendere il cuore del principe Lucien, erede al trono, e trasformarlo in Heartless. In questo modo le streghe avranno un ostaggio nella guerra che sembra profilarsi all’orizzonte.
Se riesce nell’impresa, Zera riavrà indietro il suo cuore, i suoi ricordi e la sua vita umana, insieme a quelli degli altri due Heartless della strega.
La storia dei cuori rubati della strega ricorda quelli della Regina cattiva di Once upon a time, ma credetemi, le similitudini finiscono qui.
La vicenda di Zera è molto tormentata, tuttavia riesce a essere molto divertente: lei è una protagonista che soffre ed ha sofferto moltissimo, eppure è molto sarcastica e molto intelligente. Aspettatevi sempre qualche battuta ogni volta che apre bocca.
Eppure i suoi tormenti sono molto umani, nonostante lei non lo sia: è tormentata dal suo passato sanguinoso; rimpiange la sua vita umana; anela ad un contatto umano benevolo sapendo bene che chi sa che cosa è lei la teme e la tiene a distanza.


“There are two things men will always believe about a woman: that she’s stupid, and that she’s weak. Today, as every day, I am neither of these things.”


E’ indecisa tra il fare quello che vuole, cioè riavere il suo cuore, e quello che è giusto. E’ giusto condannare un altro essere, il principe in questo caso, alla sua stessa sfortunata sorte?
Ho amato lo stile dell’autrice fin dal principio: riesce a descrivere bene i sentimenti di Zera e nel contempo farci osservare il mondo intorno a lei, che ha riempito di invenzioni e storia di quel mondo, di pratiche religiose e usanze della corte.
I personaggi di contorno sono molto variegati, e molti sono femminili, ma il mio preferito non è il principe, ma la sua guardia del corpo, Malachite. Non è umano, è super divertente ed estremamente intelligente. Prende in giro il principe un sacco di volte. Lo adoro.
Insomma, ho finito Bring me their hearts e adesso, cosa che non mi succede praticamente mai, voglio disperatamente il seguito, perché vi avviso, ahimè finisce con un cliffhanger.


Sembra sarà una trilogia. 

Voto:


lunedì 5 febbraio 2018

Recensione: A spark Unseen, di Sharon Cameron

Titolo: A Spark Unseen (The Dark Unwinding #2)
Autore: Sharon Cameron
Tradotto in italiano col titolo: L'invenzione dei desideri
Editore: Scholastic Press
Pagine: 335
Consigliato: no

Trama:

When Katharine Tulman wakes in the middle of the night and accidentally foils a kidnapping attempt on her uncle, she realizes Stranwyne Keep is no longer safe for Uncle Tully and his genius inventions. She flees to Paris, where she hopes to remain undetected and also find the mysterious and handsome Lane, who is suspected to be dead.

But the search for Lane is not easy, and Katharine soon finds herself embroiled in a labyrinth of political intrigue. And with unexpected enemies and allies at every turn, Katharine will have to figure out whom she can trust--if anyone--to protect her uncle from danger once and for all.


Recensione:

Attenzione possibili spoiler, termini non proprio gentili e GIF!

 Katharine, ma cosa ti è successo?
Se seguite il blog saprete già della mia recensione per il romanzo precedente di questa duologia, ossia The dark Unwinding, la recensione la trovate qui.
Ricordo che mi aveva colpito per l’originalità, per gli elementi steampunk, ma in questo secondo volume non c’è niente di tutto questo.
Non solo: nel primo la protagonista, Katharine appunto, non mi era risultata particolarmente simpatica, troppo ad atteggiarsi da “sua altezza” in mezzo a quelli che lei considera pezzenti.
In questo volume ha perso completamente il cervello, e la serie, da steampunk-poco romance diventa improvvisamente super YA e romance a gogò.


 “Perhaps it’s normal as rain, only we’ve just been raised in a desert”

Mi ha deluso moltissimo. Partiamo con la trama: sia il governo inglese che quello francese stanno cercando lo zio della ragazza per le sue invenzioni in grado di cambiare il corso della guerra.
Così miss Tulman decide di prendere lo zio, narcotizzarlo e trasportarlo segretamente a Parigi per nasconderlo.
Tutte balle, il suo vero intento è ritrovare il suo amore Lane, scomparso a Parigi tempo prima.
Quindi tutta la trama si basa su lei che cerca Lane e lui che gentilmente non le ha mai scritto. E tutti giustamente lo credono morto.
Rallegriamoci, dovrebbero esserci magnifiche descrizioni della Parigi governata da Napoleone III, corredata da elementi steampunk. Balle, potrebbe essere ambientata a Pisa o a Timbuctù e non cambierebbe nulla, perché non ci sono descrizioni della città, a parte qualche nome di strada o della Tuileries.

La protagonista è incredibilmente stupida: a parte che oltre a nascondere lo zio (grazie alla casa di sua nonna) e cercare Lane, non fa altro. Gente muore, si trova faccia a faccia con l’imperatore, ed è un personaggio passivo. Non solo, se ne esce con cose che non stanno né in cielo né in terra, come quando, al ballo dell’imperatore, chiede al suo accompagnatore di indicarle col dito chi sia Napoleone III.
Ma sei scema?? Non lo sai che ovviamente verrà annunciato non appena entrerà in sala? E infatti il suo accompagnatore le fa notare che li arresteranno solo se fissano l’imperatore, figuriamoci ad indicarlo col dito!!


Poi non parliamo del solito conflitto inglese-francese: Katharine si stupisce che tutti parlino francese a Parigi, non ne capisce una sola parola (per dire, non capisce cafè e croissant), ma quando il suo bello le dice cose romantiche le capisce benissimo.


Parliamo poi del fatto che sia una stronzetta con i domestici della casa parigina, e questi lo siano con lei. Il marito della governante viaggia sempre per casa in mutande gridando “napoleone è morto” e lei non capisce che lui non ci sta molto con la testa, anzi, pensa che sia un normale modo di agire parigino.

Ecco, se io fossi parigina mi sarei offesa a morte.
L’elemento steampunk è sparito, il romance è alla massima potenza, la stupidità pure, e io sono rimasta delusissima da una serie che poteva offrire moltissimo.

Voto: