Visualizzazione post con etichetta gotico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gotico. Mostra tutti i post

giovedì 13 aprile 2017

Doppia mini recensione: L'albergo stregato - Jack Lo Squartatore

Titolo: L'albergo stregato
Autore: Wilkie Collins
Titolo originale: The haunted hotel: a mistery of modern Venice
Editore: Newton Compton
Consigliato:

Trama:


Inafferrabili misteri e inganni criminali, nobiltà di natali e viltà d’animo, simulazioni e dissimulazioni, suspense e colpi di scena: pubblicato a puntate dal giugno al novembre del 1878, questo breve romanzo di fantasmi, che allo stesso tempo prefigura molti caratteri del giallo moderno, è l’ennesima prova dell’abilità compositiva di Wilkie Collins. Anche qui, come nel capolavoro La donna in bianco, è una dama in difficoltà a dare l’avvio alla vicenda. «Vorrei sapere, se non vi dispiace, se corro il pericolo di impazzire». Con queste parole perturbanti una misteriosa Contessa si presenta alla porta dello stimato dottor Wybrow, londinese. Quale evento mette a rischio la sua salute? «Il primo fatto, signore, è che sono vedova», dice la sconosciuta. «Il secondo fatto è che presto mi sposerò di nuovo». L’intricata storia di questa signora dal fascino ambiguo si svolge per la maggior parte a Venezia, dove sorge l’albergo del titolo: un antico palazzo ristrutturato, le cui stanze (e in particolare la n. 14) sono state testimoni di azioni nefande. Ancora una volta, la minaccia del presente giungerà da un oscuro passato, perché il sangue chiama il sangue…

Recensione:

 Ammetto che prima di sentir parlare de "La donna in bianco", praticamente non avevo mai sentito nominare questo scrittore. Poi ho sentito solo recensioni positive e ho scoperto che le sue opere erano del mio genere preferito, così ho approfittato e ho comprato il mammuttone, tanto per avere tutte le opere insieme.
Ho iniziato quindi la lettura de "l'albergo stregato", che mi ha catturato fin da subito.
La trama all'inizio non si svela del tutto, e ho faticato un bel po' prima di capire, o meglio, prima di arrivare alla parte in cui finalmente l'albergo stregato faceva la sua comparsa.
Ho fatto un po' fatica anche a ricordare i personaggi all'inizio e ad inquadrarli nel loro ruolo, tra matrimoni e altre cose, ma è un periodo in cui sono stanca, quindi può anche essere che la mia attenzione fosse bassa.
Tuttavia, il romanzo non delude e non annoia, e riesce a mantenere alta l'attenzione per tutta la sua durata.
Gradevoli le ambientazioni, compresa quella veneziana e interessanti i personaggi.
E' un classico racconto gotico/horror, con atmosfere nebbiose e misteriose, qualche pizzico di scena orrorifica ma senza cadere nello splatter.
La mia prossima lettura (non so bene quando ma spero presto) sarà quindi La donna in bianco, e inserisco Collins tra i miei autori preferiti!

Voto:



Titolo: Jack lo Squartatore
Autore: Robert Bloch
Titolo originale: The night of the ripper
Editore: Bompiani
Pagine: 236
Consigliato:

Trama:

 Chi era Jack lo Squartatore? Da quando l'infame Squartatore terrorizzava le prostitute della Londra vittoriana, l'identità dell'assassino è rimasta un mistero. In questo romanzo del brivido, Robert Bloch propone una soluzione completamente nuova, sorprendente e ingegnosa come la conclusione del suo classico Psycho (1959). "Il rapporto di Bloch con Jack lo Squartatore data da lungo tempo. The Night of the Ripper non è che l'omaggio più recente a un personaggio che mostra di averlo ossessionato da sempre e che, con molta probabilità, l'ha influenzato nel corso di tutta la sua produzione letteraria".

Recensione:



Può sembrare, guardando la copertina e leggendo la trama, che questo sia un saggio, più che un romanzo, cosa che ho pensato anche io. Invece no, è un romanzo, studiato nei minimi dettagli.
Seguiamo infatti Eva, infermiera presso il London Hospital e Mark, dottore presso lo stesso ospedale, che si invaghisce di Eva non appena la vede. Tranquilli, il romanticismo e la storia d'amore praticamente non esistono.
Perchè siamo nel 1888, a Whitechapel, nel momento in cui iniziano i delitti dello Squartatore.
Si mette quindi in moto la macchina investigativa, capeggiata dall'ispettore Abberline, e il romanzo termina poco dopo l'ultimo omicidio, quello di Mary Jane Kelly, il più spaventoso dei cinque attribuibili a Jack.

"Il male esiste dappertutto. Talvolta penso che i nostri sensi siano limitati per proteggerci dalla coscienza della sua esistenza. Crediamo che ci servano a conoscere, ma invece può darsi che ci impediscano la percezione di orrori che non riusciremmo a sopportare." 
Ho letto da poco Stalking jack the ripper, e beh, non c'è paragone, mi spiace.
Si nota come questo sia un romanzo da adulti, mentre l'altro sia uno Ya.
Certo, Stalking è scritto da un punto di vista diverso, ed è per un pubblico diverso, ma sul serio, il tema dell'assassino viene quasi dimenticato.
Se conoscete o se avete visto Ripper Street, la bellissima serie televisiva della BBC ambientata nel 1889, potrete avere una visione di ciò che è questo libro.
Verso la metà, ero quasi sicura di sapere chi fosse l'assassino, perchè sì, qui ci viene detto chi è, perchè insomma, tutti gli indizi erano contro questo sospettato.
Ma invece no, tutto si rivela sbagliato, e con un grande colpo di scena, che ribalta tutto ed è degno dei grandi gialli e thriller, scopriamo che ci siamo sbagliati, che forse l'autore voleva proprio farci credere quello per sviarci dal vero colpevole, o per lo meno quello che ha deciso lui, perchè ricordiamoci che Jack è esistito veramente e non è mai stato catturato.
L'unica nota negativa è stata la forzatura dell'inserimento di due personaggi realmente esistiti, Wilde e L'uomo elefante, che non erano per niente necessari, e dopo una paginetta, scompaiono subito.
Per il resto è promosso.

Voto:

 


mercoledì 25 febbraio 2015

Recensione: Frankenstein, di Mary Shelley

Buongiorno e benvenuti all'ultima recensione libresca di febbraio.
E' stato un mese di letture interessanti e di parecchie recensioni qui sul blog^__^
Vi ricordo che venerdì sarà il mio compleanno e ci sarà l'estrazione del giveaway! Aaahh sono emozionata!

Titolo: Frankenstein
Autore: Mary Shelley
Edito da: Bur
Titolo originale: Frankenstein or The Modern Prometheus
Pagine: 316
Consigliato: Non è stato come me lo aspettavo, ma lo consiglio.


Trama:

Nell'estate del 1816 un gruppo di poeti e letterati, guidati dal già celebre lord Byron e di cui faceva parte anche il poeta Shelley, si trovò isolato per il maltempo nella villa Diodati, sul lago di Ginevra. Spinto dalla noia e dalla suggestione derivante dalla lettura di una storia di fantasmi, Byron propose a tutti i suoi amici di comporre ciascuno un racconto che fosse il più terrificante possibile. La pioggia che perseguitava la compagnia non durò abbastanza per la composizione di un Decameron del terrore. Solo la diciannovenne Mary Wollstonecraft Godwin, che poco più tardi avrebbe sposato Shelley, non volle abbandonare il racconto che aveva iniziato in quella "cupa notte". Colpita dall'ipotesi, ventilata dalla scienza di quegli anni, che, grazie al galvanismo, si potesse ridare la vita ai cadaveri, la giovane giunse a concepire l'angosciante storia di un blasfemo creatore di mostri, destinato a vedere la sua vita e i suoi affetti più cari distrutti per colpa della sua stessa creatura. Una favola potente e terribile, capace di imporsi con la forza delle immagini e con la sua autonomia di mito antico e contemporaneo che, pubblicata per la prima volta nel 1818, si diffuse ben presto in tutto il mondo, raggiungendo una fama universale.

Recensione:




“Io devo inseguire e distruggere l’essere a cui ho dato esistenza; poi il mio compito sulla terra sarà terminato, e io potrò morire.” 
Quanto ci rimango male a scoprire che le storie che mi piacciono in realtà non sono come le conosciamo, o come le abbiamo sempre immaginate.
Capita il più delle volte con le favole, e in questo caso è capitato invece con questo romanzo classico del genere gotico.
Era un bel po’­che volevo leggere questo classico, e complici le reading challenge a cui sto partecipando, ci sono finalmente riuscita.
Non posso però dire di ritenermi soddisfatta, un po’ come mi capita spesso in questi casi.
Frankenstein è una storia sì gotica e con elementi grotteschi, ma non ha quasi nulla a che vedere con quello che conosciamo della sua storia tramite i vari film o adattamenti cinematografici anche recenti.
Questo è stato quello che maggiormente mi ha deluso: non trovare più di una frase su come il dottor Frankenstein sia riuscito a creare il mostro, come gli ha infuso la vita.
E’ invece un ottimo romanzo sulla vita, sulla scienza, sugli uomini che vogliono giocare a fare Dio, e quindi è piuttosto moderno, sotto questo punto di vista, visto che solo da pochi decenni noi siamo riusciti a decodificare il DNA o a clonare alcune specie animali.
Anche per questo però, per chi come me si aspetta un romanzo un po’ alla Dracula, la storia risulta a tratti piuttosto noiosa.
Lo stile di scrittura è quello tipico dell’epoca, e quindi scorre abbastanza bene, se ci siete abituati.
Però le continue descrizioni del paesaggio, i continui cambi di sentimento, di mentalità dei due protagonisti, cioè la creatura e il suo creatore, dopo un po’ annoiano, perché sembra che non portino a niente.
Il creatore, Victor o Vittorio, come è nella mia traduzione, Frankenstein, è un uomo molto indeciso. Passa dalla tristezza più profonda alla speranza in un solo paragrafo, dalla vendetta alla gioia in un battito di cuore.
Tuttavia, da un certo punto in poi, ho forse capito perché molti gli hanno attribuito voti così alti: ho notato una profonda somiglianza tra queste vicende e Il paradiso perduto di Milton, e di conseguenza il rapporto tra Il creatore Dio e Adamo, la sua creatura. Questo mi è piaciuto moltissimo e mi ha colpito molto, perché davvero non me lo aspettavo.
Il concetto: nasciamo cattivi o facciamo cose cattive perché altri ci hanno trattato male e sono stati cattivi con noi è interessante, fa riflettere e porta a chiedersi quale sia la verità, quale sia l'effetto che le nostre azioni hanno sugli altri.
“Ahimè, perché l’uomo ha una sensibilità superiore a quella dei bruti? Ciò serve solo a rendergli l’esistenza più difficile. Se i nostri impulsi si limitassero alla fame, alla sete e al desiderio, potremmo essere quasi liberi; invece ci lasciamo trasportare da ogni soffio di vento, o da una parola casuale o dalla scena che questa parola può presentarci alla mente.”
Tuttavia, nonostante non abbia soddisfatto appieno le mie aspettative, mi sento comunque di consigliarlo. Ultima nota sulla mia edizione: purtroppo ci sono refusi piuttosto fastidiosi, soprattutto nell'ultima parte. Peccato.
Leggetelo non cercando il mostro in esso, ma cercando il perché il mostro sia diventato così. Perché non sempre i mostri sono quelli brutti di aspetto.
“Guardo le mani che hanno eseguito questi misfatti, penso al cuore che li ha concepiti, e bramo il momento in cui i miei occhi non potranno più vedere le mie mani, in cui il mio cuore non ossessionerà più i miei pensieri.”

Voto: 

Un classico romanzo gotico con temi molto interessanti e profondi.

lunedì 23 febbraio 2015

Recommendation Monday #5

Buongiorno a tutti e buon inizio di settimana! 
Ho trovato quasi per caso questa carinissima rubrica sul blog Una fragola al giorno e ho deciso di adottarla.
Si tratta di consigliare un libro da leggere rispettando il tema della settimana.
Non posso assicurarvi che sarò puntuale e rispetterò ogni tappa, ma ci proverò sicuramente.

Ecco il tema di questa settimana:

Consiglia un libro che si legge in un weekend 



Forse non tutti sanno che (della settimana): Conan Doyle, celebre per aver inventato il più famoso investigatore della storia della letteratura, Sherlock Holmes, ha scritto anche dei racconti horror/gotico/sovrannaturale.
E sono bellissimi. Io ho comprato un paio di anni fa in un mercatino dell'usato questo piccolo volume, 100 pagine a 1000 lire (adesso 1 euro, ovviamente -__-).
I racconti che sono all'interno sono stupendi, mi sono rimasti nel cuore, in particolare quello che dà il titolo alla raccolta, cioè La mummia.
Lo consiglio assolutamente a tutti, ma in modo speciale a chi ama Conan Doyle, il suo stile di scrittura ed i racconti gotici con del sovrannaturale. Leggerete di mummie che "attraversano gli oceani del tempo" per amore, di sedute spiritiche e fantasmi vendicativi. Imperdibile e una piacevolissima scoperta per me. Lo recensirò anche qui sul blog!^_^

venerdì 7 novembre 2014

Recensione: Undead, gli immortali, di Stoker/Holt



Titolo: Undead Gli immortali
Autori: Dacre Stoker, Ian Holt
Titolo originale: Dracula The-Undead
Edito da: Piemme
Pagine: 407
Consigliato: Si

Buongiorno e buon venerdì a tutti. Voglio ringraziare tutti i nuovi lettori fissi, non sapete come sia felice di vedere che mi seguite.
Grazie per i commenti ed i suggerimenti <3 Sono una tartarughina felice!
Comunque, eccomi con una nuova recensione, visto che sono stata coinvolta nuovamente nella mia insana passione per Dracula e soci, vi presento questo libro, scritto dal bisnipote di Bram Stoker. Dal cognome si intuiva eh!XD

Trama:

 
Inghilterra, inizio '900. Da alcune morti violente di giovani donne, il gruppo di cacciatori di vampiri che aveva sconfitto Dracula nell'opera di Bram Stoker, intuisce che il famigerato conte non è affatto morto, ma è tornato a colpire. Del gruppo di "eroi", che dopo l'impresa hanno preso le distanze l'uno dall'altro, forse per dimenticare e rifarsi una vita, fanno parte un avvocato londinese, Jonathan Harker, sua moglie Mina, e altri tre personaggi: un ricco londinese e due medici. Ma il vampiro che lascia la sua scia di morte per le strade di Londra non è Dracula, bensì la bellissima contessa ungherese Elisabetta Bathory. È lei, capelli corvini, pelle bianchissima, capace di trasformarsi prendendo fattezze diverse e spesso palesandosi come nebbia che avvolge tutto, la responsabile degli omicidi. Non solo, ma è anche decisa a eliminare quelli che, venticinque anni prima, hanno deciso di togliere di mezzo Dracula.


  Recensione:


Io ho letto il Dracula "originale" di Stoker e ho anche visto il film di Coppola, e devo dire che questo libro non mi è affatto dispiaciuto, tanto che l'ho riletto un paio di volte. E intendo rileggerlo molto presto.
Se vogliamo, ricorda un po' i film "Van Helsing" e "La leggenda degli uomini straordinari" quindi magari in alcune cose è un po' esagerato, ma niente di intollerabile. Almeno per me, poi chi è un purista probabilmente sveniràXD

Ho sentito pareri molto contrastanti, ma non credo si possa pretendere che un parente di Stoker, in un'epoca differente, scriva esattamente come il suo antenato.
Io credo che il bello di questo romanzo sia di unire la parte romantica, enfatizzata molto dal film di Coppola, all'azione, più tipica forse dei romanzi e dei film della nostra epoca. 
E' scritto in maniera forse più accattivante per chi non è abituato alla scrittura dei romanzi classici gotici, e inserisce bene anche delle scene un po' più piccantine, senza eccedere nel volgare e senza distrarre dal fulcro del romanzo. Dracula è sopravvissuto e si sta vendicando?
Ha una bella atmosfera, ed è piacevole vedere i personaggi del Dracula diversi anni dopo, come si sono evoluti, come quello che hanno vissuto li ha cambiati per sempre, come li ha allontanati, ognuno rinchiuso nel proprio dolore e nel proprio lutto, costretti ad affrontare la Contessa Bathory, per niente inferiore come cattiveria e potenza al conte.

La compagnia degli eroi è ancora unita e brillante come lo era un tempo?
 Si scopre come stanno vivendo adesso, a distanza di molti anni dalla prima avventura, e scopriamo nuovi personaggi, come Quincey Harker, il figlio di Mina.
Verrà accontentato chi ama il lato macabro delle storie sui vampiri, con sangue, impalamenti e teste mozzate, e chi ama il lato romantico tra Mina e Dracula, senza cadere nel melenso o nel ridicolo.
Certo, c'è una scena verso la fine che mi ha fatto ridere a crepapelle per un evidente riferimento ad una serie altrettanto famosa, quindi quella è un po' una pecca, durante lo scontro finale, sulle scogliere, con l'alba che sopraggiunge, inserire una frase del genere. Niente spoiler, lo prometto. Se leggerete capirete.
Tuttavia c'è molta azione e moltà drammaticità, vendetta, e amore, e si ritrovano i personaggi amati del classico Dracula (ovviamente da leggere prima di questo), quindi è una bella lettura per gli appassionati di storie di vampiri.

Lo consiglio assolutamente.

Voto:  


martedì 4 novembre 2014

Teaser Tuesday #10

Buon martedì a tutti! Ecco un'altra rubrica del blog Should be reading che ha l'intento di riportare lo spezzone di un libro attualmente in lettura.
Per entrare nello giusto spirito di Halloween, ho deciso di leggere "Sweeney Todd", di un autore anonimo. La mia edizione ha Johnny Depp in copertina, che è sempre un bel vedere.
Avete visto il film? Vi è piaciuto?


Ecco le regole del Teaser Tuesday: 
  1. Prendi il libro che stai leggendo



  2. Apri ad una pagina a caso
  3. Condividi qualche riga di testo della pagina
  4. Attenzione a non fare spoiler!
  5. Riporta il titolo e l'autore del libro




"Un uomo pio, signor Oakley, ha a che fare con tutto e tutti."
"Allora deve essere il più grande seccatore che esista. E non mi meraviglio che, come mi hanno detto, da alcune case sia stato cacciato a pedate."
"Se anche fosse, mio caro, questo è per lui motivo di orgoglio. Al signor Lupin piace soffrire per la fede; e se un domani diventasse martire, sono sicura che ne gioirebbe."
"Mai quanto me, cara."

Che ne pensate? Un brano piuttosto divertente, che non sembra in sintonia con il titolo, con la copertina e la storia rinomata di questo libro, vero? Eppure è pieno di sorprese!

venerdì 31 ottobre 2014

Recensione: The Woman in Black, di Susan Hill

 
 Titolo: The woman in black/ La donna in nero
Autore: Susan Hill
Titolo originale: The woman in black
Edito da: Polillo
Pagine: 192
Consigliato: Si
Eccomi qui ad augurarvi Buon Halloween con la terza ed ultima recensione speciale horror! E nel caso non vi piaccia questa festa, prendete questa come una semplice recensione di un romanzo di paura. 

 Trama:


 Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato di recarsi a Crythin Gifford, uno sperduto villaggio circondato da paludi, per presenziare ai funerali di un'anziana cliente e occuparsi della gestione dell'eredità. La vecchia signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa a Eel Marsh House, una dimora lugubre e isolata raggiungibile solo in determinate ore del giorno quando la marea si ritira lasciando libera dalle acque l'unica via d'accesso. Per il giovane Kipps, in procinto di sposarsi, è l'occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. È la prima volta che il titolare dello studio gli affida un compito di una certa responsabilità: occorre setacciare la casa della defunta, trovare le sue carte e controllare che tutto sia in ordine per la liquidazione delle proprietà. Così, quando al suo arrivo scopre che la gente del luogo è restia a parlare della dimora e della sua eccentrica abitante, non se ne dà pena più di tanto; alle mezze frasi e alle sinistre allusioni lui contrappone un sano pragmatismo e una malcelata insofferenza per quelle che considera superstizioni di paese. Né lo turba, anzi lo incuriosisce, la presenza al funerale di una donna vestita di nero di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, nonostante il parere contrario di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Le cose sembrano procedere per il meglio quando nel cuore della notte...

 Recensione:


"Non credevo nei fantasmi."
Questa è l'affermazione di Arthur Kipps, mentre ci racconta la sua esperienza ad Eel Marsh House, dove è stato mandato per svolgere il suo lavoro di avvocato.
Non credeva nei fantasmi, ma quello che ha vissuto lo ha cambiato per sempre.
Costretto a rivivere quell'incubo durante una serata intorno al fuoco con la sua famiglia, Arthur ci racconta del suo incontro con il fantasma della Donna in Nero.
A tratti devo ammettere che mi ha ricordato "Dracula" di Bram Stoker. Un giovane avvocato Harker/Kipps è costretto a lasciare la fidanzata Mina/Stella a casa per un lavoro lontano da Londra che lo porterà a conoscere l'orrore.
Quello che vedrà lo condurrà vicino alla pazzia, ma l'arrivo dell'amata lo aiuterà e insieme torneranno a casa. Ma l'orrore lo seguirà.
Ma non è una verosimiglianza che disturba, anzi, poichè i romanzi si differenziano molto.
Nonostante non ci siano assassini dotati di motosega o bambine che escono dalla tv, questo racconto di 188 pagine riesce comunque nel suo intento, cioè spaventare.
E' l'atmosfera, degna di un grande romanzo gotico, è la perfetta descrizione degli ambienti, dei rumori della notte, delle sensazioni del protagonista e della vista, in lontananza, di una donna vestita a lutto con il volto devastato ad inquietare, e più volte mi sono venuti i brividi, nonostante io sia una abituata a leggere romanzi horror e guardare film che, in teoria, dovrebbero fare paura.
Chi adora le atmosfere inglesi, come me, sarà estasiato dal leggere di una casa circondata da paludi, di un cimitero abbandonato, di un paese a festa col mercato nella piazza principale.
Alcuni aspetti, riguardanti soprattutto il perchè la Donna in Nero infesti quella casa ed il suo passato tragico potevano essere approfonditi, ma il finale non lascia delusi, anzi, è come ci si aspetta che sia, d'altronde questo non è certo un romanzo rosa. Non aspettatevi un lieto fine dunque.
Ho visto anche il film con Daniel Radcliffe, e devo dire che è davvero ben fatto, addirittura con più azione rispetto al libro, perchè insomma, il libro è corto, in qualche modo dovevano allungarlo.
Ho apprezzato comunque la scelta degli attori, anche se non ho ben capito il cambio di finale, che non è stato migliorato nel senso di addolcito, ma appunto solamente cambiato.
In più punti il film mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, e le location utilizzate le ho trovate davvero azzeccate. Se siete impressionabili fate attenzione!
E fate anche attenzione al suono di un calesse trainato da un pony...

Voto:


domenica 26 ottobre 2014

Mini Recensione: La leggenda di Sleepy Hollow, di Washington Irving


 Titolo: La leggenda di Sleepy Hollow
Autore: Washington Irving
Titolo originale: The legend of Sleepy Hollow
Edito da: Leone Editore
Pagine: 111
Consigliato: Si

Buona domenica a tutti, eccoci con la seconda recensione in tema Horror per Halloween!
Forse non tutti sanno che... il film di Tim Burton è tratto da questo piccolo libriccino, quindi ecco a voi la mia minirecensione.

 

 

Trama:

Il maestro Ichabod Crane giunge nella colonia olandese di Tarrytown e s'innamora della giovane Katherine Van Tassel. Ma strane leggende circolano in quel villaggio, tra cui quella del cavaliere senza testa, che la notte si aggira per i boschi, e Ichabod avrà presto modo di fare la sua conoscenza. Una dark story che ha ispirato numerose riduzioni cinematografiche, non ultima quella di Tim Burton ("Il mistero di Sleepy Hollow", 1999).

Recensione:

Inizio col dire che il racconto di Sleepy Hollow mi ha leggermente delusa, specie perchè avevo in mente l'omonimo film.
Quindi, se volete immergervi in questo racconto con lo spirito giusto, dimenticatevi Burton, Depp e
compagnia bella, perchè del film rimangono le atmosfere ed i nomi dei personaggi, ma poco altro.
E' comunque un racconto godibile, piuttosto breve, intriso di atmosfera e ricchissimo di descrizioni, forse fin troppo, perchè le descrizioni prendono quasi tutto il racconto, lasciando poco altro.
Il protagonista è ben descritto e caratterizzato, così come il villaggio di Sleepy Hollow.
Ma non aspettatevi un racconto horror e macabro come è il film, c'è un'atmosfera dark piuttosto piacevole ed è interessante per capire un piccolo spaccato della società americana dell'epoca, ma il finale non mi ha convinto molto.
In ogni caso è ben scritto, scorre senza intoppi. Questa edizione inoltre riporta il testo inglese a fronte, ottimo quindi per fare un po' di esercizio di lettura in lingua.
Credo comunque sia interessante da leggere per tutti quelli che hanno curiosità come me di sapere da dove arriva questa leggenda, e magari per quelli che non amano l'horror, ma giusto un tocco di gotico.


Voto:


giovedì 23 ottobre 2014

Recensione: Il ladro di cadaveri, di Robert Louis Stevenson



 Titolo: Il ladro di cadaveri
Autore: Robert Louis Stevenson
Titolo originale: The Body Snatcher
Edito da: BUR
Pagine: 146
Consigliato: Si


 Buon venerdì a tutti! Visto che Halloween si avvicina, ho pensato di postare delle recensioni di libri horror/gotici, in tema con la festa.
Saranno tutte positive, non temete.
Quindi eccovi la prima, due racconti forse non molto conosciuti di un autore famosissimo.
La copertina col corvo poi è bellissima!*_*



 Trama:

 Un fatto di cronaca realmente avvenuto nella Londra dell'Ottocento si trasforma, sotto la penna di Robert Louis Stevenson, in una oscura vicenda gotica: nel "Ladro di cadaveri", i giovani e ambiziosi Macfarlane e Fettes si occupano di ricevere le spoglie destinate al sezionamento nell'aula del famoso professore di anatomia Robert Knox. Un giorno Fette si identifica in una delle salme una donna di sua conoscenza e, vedendo segni di violenza sul suo corpo, capisce che è stata assassinata. Macfarlane lo persuade a non denunciare il fatto, ma il loro cinismo non resterà impunito. Nel racconto che segue, "Gli allegri compari", vanno in scena alcuni dei temi d'avventura più cari allo scrittore scozzese: naufragi, tesori maledetti, follia.

 Recensione:


Dunque, i due racconti secondo me possono essere simili o almeno ricordare due delle più famose storie di Stevenson.
In questo caso, il primo racconto "Il ladro di cadaveri" a me ha ricordato molto "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" (che adoro, per inciso), mentre invece il secondo racconto "gli allegri compari", molto più lungo del primo e articolato in vari capitoli, ricorda decisamente "L'isola del tesoro".
Con questo non voglio dire che siano brutte copie, anzi.

Sono racconti brevi, adatti a essere letti magari nel pomeriggio di Halloween, o per avvicinarsi allo stile di scrittura di Stevenson.
Il mio preferito è senza dubbio "Gli allegri compari" perchè Stevenson riesce a creare un'ambientazione unica, racconta la tempesta, il mare agitato, queste scogliere impervie in un modo accattivante, tanto da sentir quasi il fragore delle onde mentre si legge.
Il primo racconto invece non mi ha detto moltissimo, devo essere sincera. Non è molto spaventoso o affascinante, tuttavia colpisce che sia tratto da un fatto di cronaca dell'epoca.
Consigliato quindi a chi ama Stevenson e il genere gotico.

Ovviamente entrambi i racconti sono scritti in modo impeccabile, ma magari un po' lento o difficoltoso per chi non è abituato a leggere scritti di quell'epoca.
Per chi non lo sapesse, dal racconto che dà il titolo al libro è stato tratto un film, piuttosto divertente nonostante il tema trattato, che per una coincidenza (Non esistono le coincidenze, esiste solo il fato. Cit.) La7 ha trasmesso proprio la sera in cui io ho finito di leggere il libro.
Ovviamente il film è più articolato e più lungo rispetto alla trama, ma è divertente, ci sono delle battute che vi faranno ridere, nonostante il contesto "macabro", ci sono delle ambientazioni molto belle e c'è un cast di attori di tutto rispetto, tra cui Christopher Lee, Andy Serkis e Isla Fisher.
Vi lascio il trailer italiano, buona visione!

 

 

 

Voto: