Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the
month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale
Segreto, nata per fare un
bilancio mensile delle nostre letture.
Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni cliccate sul titolo:
La. Noia. Osannato come il nuovo Percy Jackson, praticamente non succede niente. L'ho messo come peggiore del mese perchè le mie aspettative erano piuttosto alte.
Cover del mese:
Nonostante abbia trovato la storia noiosissima, a livelli quasi intollerabili, la copertina e i disegni all'interno sono davvero bellissimi.
Tbr maggio/luglio:
Outlander la straniera - Diana gabaldon (perchè questa estate si va in Scozia e voglio prepararmiXD)
Vent'anni dopo - Alexandre Dumas (perchè dovrei leggerlo dallo scorso dicembre)
Vengeance Road - Erin Bowman (perchè ha una copertina spettacolarmente western, ma devo ancora comprarlo) A natural history of dragons - Marie Brennan (draghiiiii)
Macbeth - Shakespeare
Anna and the french kiss - Stephanie Perkins (perchè passerò anche da Parigi)
Daughters Unto Devil - Amy Lukavics (un horror ci sta sempre bene)
Slither - Melody Steiner
Attenzione: il post è stato ideato tra l'una e le due di notte, mentre non riuscivo a dormire. Clamorosamente, mi ricordavo ancora cosa il mio cervello insonne aveva ideato, quindi eccovi il risultato.
Come sapete, se mi seguite da un po’, e se mi avete appena
trovato lo verrete a sapere adesso, io ho una prospettiva del mondo piuttosto
differente dagli altri.
Quindi vi racconterò la mia esperienza al Salone del libro
di Torino sì, ma non aspettatevi canti e giubilo e angeli che preparano il
caffè.
Beh...angeli...oddio...
I pasticci per questa blogger iniziano al momento della
richiesta di accredito stampa. Sul sito c’è scritto che i blogger devono fare
richiesta scritta mandando una mail, e il loro blog verrà visionato per vedere
se è attivo e conforme al pensiero del salone.
Lo faccio, e mi viene detto che no, a loro della mail e di
cosa parla il blog non gliene frega niente, devo compilare il form online.
Dimentica di essermi già registrata, scopro che bastava
accedere al mio account e cliccare un link per avere la lettera di accredito.
Tempo di svolgimento: 20 secondi con la stampa.
Tempo perso con la mail che non serviva a niente: 48 ore.
Ok, vado al salone il venerdì pomeriggio perché odio la
folla. Non vi parlo del parcheggio del Lingotto perché probabilmente non ve ne
frega niente, ma sappiate solo che sono dei ladri.
L’ingresso al piazzale è un casino: ci sono sì i cartelli
che indicano le varie entrate (normale, scolaresche ecc…) ma nessuno indica che
prima dobbiate passare per i controlli di sicurezza. Così tutti chiedono
informazioni: grazie signor controllore, immagino lei abbia ripetuto le stesse
cose a tutti per tutti i giorni del salone.
Ma immagino che sia più facile quando ci sono le code
chilometriche per entrare, ma quando alle casse non c’è nessuno, non c’è
nessuno da seguire. Siamo pecoroni, si sa.
I controlli di sicurezza: anche se
il metal detector suona puoi entrare lo stesso.
Ok, mio padre va alle casse normali e io vado alla reception
stampa.
Ora, un quesito per voialtri blogger/giornalisti/persone_che_hanno_usufruito_del_pass_stampa: a voi il cartellino di carta entrava nella bustina
di plastica che bisogna mettere al collo? Perché a me no, e non ho ancora
capito se era il cartoncino troppo grosso o la bustina troppo piccola. E la
tizia non mi ha dato il cordino, quindi non potevo appendermelo al collo.
Ho
fatto delle facce stranissime mentre incastravo a forza il cartoncino nella
plastica, e ho visto alcune persone sorridere nel vedermi. Ehi, sono felice di
avervi fatto divertire, ma la prossima volta controllate le misure prima di
farmi fare questa fatica!
Però ammetto che è una soddisfazione avere il proprio nome
scritto su un pass stampa. Fa sentire importanti. Certo, nessuno sapeva che ero
della stampa perché non avevo il cordino per il collo, ma fa niente, io nel mio
piccolo lo sapevo. E al massimo se me lo chiedevano potevo esibirlo tipo
tessera dell’FBI.
Ma ehi!! Siamo dentro, quindi armiamoci della mappa e
cerchiamo gli stand che mi interessano. E qui bisogna fare un flashback alla
sera prima, quando, leggendo il giornale, scopro che la Mondadori non è
presente.
questa la mia faccia, perché ovviamente mi ero
segnata un sacco di titoli mondadori. Ma il #mainagioia è in agguato anche tra
gli stand, e quindi cancello quei titoli dalla mia ricerca, non prima di aver
perso la pazienza il tempo che bastava per esprimere a parole il mio disappunto
per la cosa. Detto in parole povere: mi sono arrabbiata.
Ma è difficile che non succeda, quindi tutto in regola.
Ma quando apro la lista espositori, scopro che… è scritta da
cani, con tutto il rispetto per i migliori amici dell’uomo. L’ordine
“”””alfabetico”””” è un po’ discutibile, e si trovano nomi con la U sotto la G,
per fare un esempio.
Ebbene, a parte la Newton Compton, non trovo quasi nessun
altro. Delusione fortissima. Ho beccato la Giunti per caso perché era luminoso
e c’era lo scaffale di Tolkien, altrimenti addio.
Così ha inizio il mio giro nel salone, un po’ delusa un po’
spaesata, risollevata dallo stand delle librerie indipendenti in cui si trovano
anche i libri delle case editrici traditrici (nuovo scioglilingua ideato da me)
che non sono presenti, e quindi tiè, compro lo stesso alcuni dei titoli che
cercavo.
Un grazie alla signora di fianco allo stand Mondadori che ha accennato un gesto di comprensione quando mi sono avvicinata dicendo: Oh finalmente, peccato che adesso non ricordo più i titoli che cercavo.
News: me li ero segnati, ma tanto non c'erano lo stesso.
Anche se quasi tutte le librerie di quello stand sono quelle a circa
500 mt da casa mia.
E grazie newton per tutti i mammuttoni e mammuttini e
animali estinti vari. Ne possiedo già il 70% ma vederli tutti insieme è
sempre bello.
Lo so, avrei dovuto vedere anche gli stand piccoli, i titoli
sconosciuti, parlare con tutti. Ci ho provato, ma non avevo molto tempo e la
folla mi da problemi che non sto a specificare qui.
I miei acquisti sono questi.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto del tutto: essere
circondata da libri e persone che li amano mi piace. Vedere che hanno tradotto
in italiano Holy Cow mi ha fatto molto piacere (compratelo pleaseeee, qui trovate la mia recensione) e i libri
non erano ancora in condizioni disumane come lo sono il lunedì. Una volta ci
sono andata di lunedì, cioè l’ultimo giorno, e beh, erano ridotti tutti
piuttosto male.
Però diciamo che potrebbero organizzarsi un po’ meglio. E
scrivere le cose un po’ più chiare sul sito.
Qualcuno è per caso andato all’evento Tolkien al borgo
medievale? Volevo sapere come era andato. ç__ç
Buongiorno! Oggi sono qui per proporvi, assieme ad altri blog, un estratto dall'ultimo lavoro di un'autrice con cui ho già avuto modo di collaborare, Cristina Vichi, che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità.
Titolo:
Tander: Dentro di noi l’energia dei fulmini
Niki ha diciotto
anni e, come tutte le ragazze della sua età, si prepara ad affrontare l’ultimo
anno delle superiori, con conseguente esame di maturità.
Da quel primo
giorno di scuola, però, di normale nella sua vita rimane ben poco.
È l’arrivo di
Erkan, un ragazzo affascinante e pericoloso, a sconvolgere ogni equilibrio e
non solo nel suo cuore.
Ben presto Niki
si ritrova catapultata al centro di segreti che per millenni hanno governato
l’universo, senza che gli umani ne avessero mai saputo nulla.
I Tander e le Dee della
Natura sono esseri con doti soprannaturali che vivono sulla terra con leggi e
scopi ben precisi. Nelle vene di Erkan scorre l’energia irrefrenabile dei
fulmini, e solo quando conosce Niki capisce che la forza dell’amore è ancora
più difficile da controllare.
Estratto:
Introduzione
21.06.1720
Era
notte. Il ragazzo si tirò il mantello sul capo per proteggersi dalla pioggia
incessante. Il vento lo faceva oscillare a destra e a sinistra. Non aveva il
controllo di se stesso, sembrava un burattino in preda alla foga della natura.
Davanti
a lui un vecchio gli indicava la strada.
Nonostante
la forza con cui gli agenti atmosferici combattevano fra loro, quell’anziano
camminava con passo sicuro; il vento, per quanto potente, non riusciva a
smuoverlo di un centimetro, e la pioggia, che picchiava sul suo esile corpo,
non gli provocava il minimo fastidio. Si fermava spesso, paziente, ad aspettare
il giovane, che cercava di proseguire malgrado l’enorme sforzo fisico a cui era
sottoposto.
Nell’ultimo
tratto, il ragazzo, stremato dalla fatica, cadde a terra. Tentò invano di
rialzarsi, poi si arrese alla potenza di quelle correnti che si scontravano fra
loro con una brutalità innaturale.
Il
vecchio vide che non riusciva più a padroneggiare il suo corpo, non poteva
nemmeno sollevare il capo. Tornò indietro, lo afferrò per il mantello e lo alzò
senza alcuna fatica.
Il
giovane si aggrappò a lui, e fu così che quell’incredibile uomo poté proseguire
senza dover aspettare i tempi umani del suo allievo.
Raggiunto
il centro della spiaggia, il vecchio si fermò e fissò il ragazzo per qualche
istante senza proferire parola. I suoi occhi azzurri scintillarono di sfumature
violacee.
L’allievo
annuì, cercando di dominare una profonda e viscerale paura che tentava di
assalirgli la mente.
Il
vecchio si allontanò di qualche metro, poi si fermò, impassibile, a osservare
l’evolversi degli eventi. In quel contesto la sua stessa calma era anomala e
inquietante.
Il
ragazzo lottava con tutte le forze per rimanere in piedi. Il suo volto era
paralizzato dal terrore, eppure una vaga luce di speranza illuminava i suoi
occhi ambrati.
All’improvviso
un fulmine lo colpì dritto al cuore e le sue urla acute riecheggiarono al pari
dei tuoni. Fu costretto a inginocchiarsi innanzi alla terribile energia da cui
era posseduto. L’agonia fu lunga, interminabile. Poi le sue grida diventarono
più rauche e deboli, finché non si spensero in un’ultima, terrificante, smorfia
di dolore.
Il giovane cadde in
avanti, con la faccia in una pozza d’acqua e il corpo accasciato a terra in
modo contorto.
Biografia
Cristina
Vichi vive a Riccione, insieme al marito e tre figli.
Ha
sempre amato molto inventare storie, ma dopo la stesura del primo romanzo la
scrittura diventa una passione vera e propria. L’incontro con la Editor
Emanuela Navone è illuminante, perché le permette di sperimentare l’universo
della scrittura con maggior consapevolezza e nuovi stimoli.
Quando si conclude un romanzo non conta
solo il risultato in sé, ma soprattutto il percorso che l’autore ha compiuto
per arrivare a mettere la parola fine alla sua opera.
Di seguito le
sue opere:
“Celeste:
L’Ardore di una Donna” (Seconda edizione: 24/07/2016).
Romance/Avventura autoconclusivo e prequel di “Celeste: La Forza di una
Regina”.