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sabato 24 gennaio 2015

Recensione: La Compagnia dell'Anello, di J.R.R. Tolkien

Buongiorno a tutti!
Dunque, sono un po' in arretrato con le recensioni dello scorso anno, quindi cerco di rimediare.
Vi annuncio intanto anche una novità: sto preparando il primo giveaway del blog!
Come sapete, ho la versione completa del romanzo, ma ho deciso di leggerlo a capitoli come è stato suddiviso il film, perciò ci saranno tre recensioni ma con la stessa immagine.

Titolo: La compagnia dell'anello
Autore: J.R.R. Tolkien
Titolo originale: The Fellowship of the Ring
Edito da: Mondolibri
Consigliato: Sì. E consiglio anche di rileggerlo.




Trama: 

In questo primo romanzo della trilogia di Tolkien, il lettore conosce gli Hobbit, minuscoli esseri saggi e longevi. Frodo, venuto in possesso dell'Anello del Potere, è costretto a partire per il paese delle tenebre. Un gruppo di Hobbit lo accompagna e, strada facendo, si associano alla compagnia altri esseri: Elfi, Nani e Uomini, anch'essi legati al destino di Frodo. Le tappe del cammino li conducono attraverso molte esperienze diverse, finché la scomparsa di Gandalf, trascinato negli abissi da un'orrenda creatura, li lascia senza guida. Così si scioglie la Compagnia dell'Anello e i suoi membri si disperdono, minacciati da forze tenebrose, mentre la meta sembra disperatamente allontanarsi.

Recensione: 

 

"Nove saranno i membri della Compagnia dell'Anello, e i Nove Viandanti si opporranno ai Nove Cavalieri che sono malvagi."


Recensire i classici non è mai facile.
Recensire un classico del fantasy come questo poi, è ancora più difficile.
Se fosse una recensione negativa, basterebbe dire: boh è lento, non ci sono vampiri sbrill sbrill, Aragorn non è abbastanza bello e maledetto, è troppo lungo, non mi piace.
All’inizio ammetto che anche io ero intimorita dalla mole del libro, ma poi, avendo deciso di dividerlo e leggerlo nei 3 capitoli in cui è stato diviso per il film, ho visto che erano grosso modo 500 pagine ciascuno, quindi mi sono detta: buttiamoci.
Mi ha aiutato molto anche l’aver rivisto molto recentemente i film, cosicché avevo in mente un’immagine chiara dei personaggi e delle scene.
Sinceramente, temevo che fosse pesante, che avesse un linguaggio un po’ troppo complicato, e che ben presto mi sarei annoiata.
Non è stato affatto così.
Secondo me, i libri di un certo livello, che siano classici o meno, si distinguono su questo: quando inizi a leggere le loro parole, una dietro l’altra, inizia la magia.
Si viene risucchiati in una storia, ci si trova coinvolti in prima persone nelle sue avventure. E’ questo che li contraddistingue. Almeno, questo è il mio modesto parere, visto che non mi capita con tutti i libri che leggo, ma solo con alcuni. I prescelti. XD
Raccontarvi la trama penso sia superfluo.
Posso raccontarvi che il mio personaggio preferito in assoluto è Aragorn. Quando è comparso alla locanda del puledro impennato ho sorriso come una scema, e ho adorato ogni sua scena. Mi piaceva già dai film, ma qui ha raggiunto il primo posto in classifica. Almeno per ora.
"Io sono Aragorn, figlio di Arathorn; se con la vita o con la morte vi posso salvare, lo farò."
Come si fa a non amare qualcuno che si presenta in questo modo?
Per quanto riguarda Boromir (Sean Bean, non riesco a non associarlo a Lord Stark) attraversa dei momenti di odio e amore per me, tutti sorpassati dalla tristezza del finale di questo primo volume. Ma tanto so e sappiamo tutti come va a finire. Quando mai poi Sean Bean sopravvive? Ç___ç
L’amicizia tra gli Hobbit, la saggezza degli Elfi, è tutto raccontato nel modo giusto nel punto giusto per creare una fantastica storia fantasy.
Le descrizioni del paesaggio sono qualcosa di incredibile, è vero, a volte sono piuttosto lunghe, e questo è l’unico difetto che mi sento di attribuirgli.
Nella mia versione, dalla formazione della Compagnia dell’anello in poi lo stile di scrittura è come
tornato indietro di anni, nel senso di parole che prima si usavano e adesso non più. Non so se sia colpa della traduzione o se sia così anche nell’originale. L’ho trovato strano, tutto qui.
Sapete che non sono molto brava quando di tratta di recensioni positive, perché forse mi lascio prendere troppo dall’entusiasmo.
Il mio consiglio finale quindi è il seguente: non fatevi spaventare dalla sua mole, è davvero un libro che merita di essere letto.  

 Voto:  

Leggetelo, non ve ne pentirete.