lunedì 26 gennaio 2015

Recommendation Monday #3

Ho trovato quasi per caso questa carinissima rubrica sul blog Una fragola al giorno e ho deciso di adottarla.
Si tratta di consigliare un libro da leggere rispettando il tema della settimana.
Non posso assicurarvi che sarò puntuale e rispetterò ogni tappa, ma ci proverò sicuramente.

Ecco il tema di questa settimana:
Consiglia un libro con un numero nel titolo 


Ok, ho barato, ne ho inseriti due.
Però almeno il numero rimane lo stesso!XD
Il primo "Dodici regali per Babbo Natale"  lo consiglio perchè l'ho letto, ed era una delle mie letture preferite da bambina. E' un libro molto carino, in cui dei bambini fanno un regalo al giorno per dodici giorni a Babbo Natale. I disegni sono carinissimi.
Il secondo "I dodici" non l'ho ancora letto, l'ho ricevuto in scambio l'anno scorso, però non sembra male. E' ambientato in Russia, parla di vampiri,  e mi incuriosisce molto.
Quale dei due vi incuriosisce di più?

sabato 24 gennaio 2015

Recensione: La Compagnia dell'Anello, di J.R.R. Tolkien

Buongiorno a tutti!
Dunque, sono un po' in arretrato con le recensioni dello scorso anno, quindi cerco di rimediare.
Vi annuncio intanto anche una novità: sto preparando il primo giveaway del blog!
Come sapete, ho la versione completa del romanzo, ma ho deciso di leggerlo a capitoli come è stato suddiviso il film, perciò ci saranno tre recensioni ma con la stessa immagine.

Titolo: La compagnia dell'anello
Autore: J.R.R. Tolkien
Titolo originale: The Fellowship of the Ring
Edito da: Mondolibri
Consigliato: Sì. E consiglio anche di rileggerlo.




Trama: 

In questo primo romanzo della trilogia di Tolkien, il lettore conosce gli Hobbit, minuscoli esseri saggi e longevi. Frodo, venuto in possesso dell'Anello del Potere, è costretto a partire per il paese delle tenebre. Un gruppo di Hobbit lo accompagna e, strada facendo, si associano alla compagnia altri esseri: Elfi, Nani e Uomini, anch'essi legati al destino di Frodo. Le tappe del cammino li conducono attraverso molte esperienze diverse, finché la scomparsa di Gandalf, trascinato negli abissi da un'orrenda creatura, li lascia senza guida. Così si scioglie la Compagnia dell'Anello e i suoi membri si disperdono, minacciati da forze tenebrose, mentre la meta sembra disperatamente allontanarsi.

Recensione: 

 

"Nove saranno i membri della Compagnia dell'Anello, e i Nove Viandanti si opporranno ai Nove Cavalieri che sono malvagi."


Recensire i classici non è mai facile.
Recensire un classico del fantasy come questo poi, è ancora più difficile.
Se fosse una recensione negativa, basterebbe dire: boh è lento, non ci sono vampiri sbrill sbrill, Aragorn non è abbastanza bello e maledetto, è troppo lungo, non mi piace.
All’inizio ammetto che anche io ero intimorita dalla mole del libro, ma poi, avendo deciso di dividerlo e leggerlo nei 3 capitoli in cui è stato diviso per il film, ho visto che erano grosso modo 500 pagine ciascuno, quindi mi sono detta: buttiamoci.
Mi ha aiutato molto anche l’aver rivisto molto recentemente i film, cosicché avevo in mente un’immagine chiara dei personaggi e delle scene.
Sinceramente, temevo che fosse pesante, che avesse un linguaggio un po’ troppo complicato, e che ben presto mi sarei annoiata.
Non è stato affatto così.
Secondo me, i libri di un certo livello, che siano classici o meno, si distinguono su questo: quando inizi a leggere le loro parole, una dietro l’altra, inizia la magia.
Si viene risucchiati in una storia, ci si trova coinvolti in prima persone nelle sue avventure. E’ questo che li contraddistingue. Almeno, questo è il mio modesto parere, visto che non mi capita con tutti i libri che leggo, ma solo con alcuni. I prescelti. XD
Raccontarvi la trama penso sia superfluo.
Posso raccontarvi che il mio personaggio preferito in assoluto è Aragorn. Quando è comparso alla locanda del puledro impennato ho sorriso come una scema, e ho adorato ogni sua scena. Mi piaceva già dai film, ma qui ha raggiunto il primo posto in classifica. Almeno per ora.
"Io sono Aragorn, figlio di Arathorn; se con la vita o con la morte vi posso salvare, lo farò."
Come si fa a non amare qualcuno che si presenta in questo modo?
Per quanto riguarda Boromir (Sean Bean, non riesco a non associarlo a Lord Stark) attraversa dei momenti di odio e amore per me, tutti sorpassati dalla tristezza del finale di questo primo volume. Ma tanto so e sappiamo tutti come va a finire. Quando mai poi Sean Bean sopravvive? Ç___ç
L’amicizia tra gli Hobbit, la saggezza degli Elfi, è tutto raccontato nel modo giusto nel punto giusto per creare una fantastica storia fantasy.
Le descrizioni del paesaggio sono qualcosa di incredibile, è vero, a volte sono piuttosto lunghe, e questo è l’unico difetto che mi sento di attribuirgli.
Nella mia versione, dalla formazione della Compagnia dell’anello in poi lo stile di scrittura è come
tornato indietro di anni, nel senso di parole che prima si usavano e adesso non più. Non so se sia colpa della traduzione o se sia così anche nell’originale. L’ho trovato strano, tutto qui.
Sapete che non sono molto brava quando di tratta di recensioni positive, perché forse mi lascio prendere troppo dall’entusiasmo.
Il mio consiglio finale quindi è il seguente: non fatevi spaventare dalla sua mole, è davvero un libro che merita di essere letto.  

 Voto:  

Leggetelo, non ve ne pentirete.

giovedì 22 gennaio 2015

Keep me in your memory #2

La rubrica a cadenza casuale, in cui vi lascerò una frase, una citazione, tratta da un libro, da una serie tv o da un manga che mi ha particolarmente colpito, e che vorrei "tenere nella mia memoria".

"Ci sono moltissimi tipi di libri al mondo, e meno male, perchè ci sono moltissimi tipi di persone e tutti vogliono leggere qualcosa di diverso."
"C'è un genere di libri, tuttavia, che a nessuno piace leggere, e sono quelli che parlano di diritto. I libri di diritto sono famosi per essere molto lunghi, molto noiosi e molto difficili. Questo è uno dei motivi per cui gli avvocati fanno un sacco di soldi."

Tratto da: Una serie di sfortunati eventi, un infausto inizio, di Lemony Snicket.

martedì 20 gennaio 2015

Teaser Tuesday #19

Buon martedì a tutti! Ecco un'altra rubrica del blog Should be reading che ha l'intento di riportare lo spezzone di un libro attualmente in lettura.
Dopo tante altre letture, sono finalmente tornata alla saga di Percy Jackson... e che dire? E' sempre una piacevole lettura.
Eccovi quindi uno spezzone dal secondo capitolo della saga: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: il mare dei mostri, di Rick Riordan.

Ecco le regole del Teaser Tuesday: 
  1. Prendi il libro che stai leggendo



  2. Apri ad una pagina a caso
  3. Condividi qualche riga di testo della pagina
  4. Attenzione a non fare spoiler!
  5. Riporta il titolo e l'autore del libro
" - Percy. - Annabeth si fermò all'improvviso. - Guarda.
Era davanti a una parete di vetro affacciata sulla voragine che si apriva al centro della nave, scoprendone i vari livelli. In fondo c'era la Promenade - un centro commerciale pieno di negozi - ma non era stato questo ad attirare l'attenzione di Annabeth.
Un gruppo di mostri si era riunito davanti al negozio di dolciumi: una dozzina di Lestrigoni come quelli che mi avevano attaccato a palla prigioniera, due segugi infernali e qualche altra creatura ancora più strana: femmine umanoidi con code di serpenti gemelli al posto delle gambe.
- Dracene della Scizia - bisbigliò Annabeth. - Donne-drago."
 

lunedì 19 gennaio 2015

Recommendation Monday #2

Ho trovato quasi per caso questa carinissima rubrica sul blog Una fragola al giorno e ho deciso di adottarla.
Si tratta di consigliare un libro da leggere rispettando il tema della settimana.
Non posso assicurarvi che sarò puntuale e rispetterò ogni tappa, ma ci proverò sicuramente.

Ecco il tema di questa settimana:
Consiglia un libro per rilassarsi

Il mio consiglio è: Beatrix Potter.
Io, tra i vari volumi, possiedo anche questo, e trovo sempre rilassanti le sue storie brevi, piene di disegni con quei lievi toni pastello e quei carinissimi animaletti.
I giardini che fanno da sfondo alle loro storie poi, invogliano a sedersi e rilassarsi, magari in una sera d'estate, su una panchina sotto un grande albero, con qualcosa da bere.

Cosa ne pensate? Piacciono anche a voi?


venerdì 16 gennaio 2015

Wonderful World: Castle Ward, Irlanda del Nord

Buongiorno!
Era un po' che non postavo qualcosa per questa rubrica, quindi, visto che siamo in tema Game Of Thrones, perchè non parlare di Castle Ward, in Irlanda del Nord?
A sentirlo così, probabilmente questo nome non vi dirà molto.
Bene, ecco una foto come indizio:
Indovinato?
Si tratta del castello usato per ricreare Winterfell, detto anche Grande Inverno, la dimora degli Stark!
E' relativamente semplice da raggiungere, visto che è molto ben segnalato, anche perchè è una nota località di svago per famiglie.
Se non ricordo male ci dovrebbe essere anche un pulmino che lo raggiunge quotidianamente.
All'interno della costruzione principale c'è un caffè e qualche negozietto, ci sono piste per biciclette, sentieri per andare a cavallo e grandi prati verdi, come ci si aspetta di trovare in Irlanda!
C'è un parco veramente enorme, e varie strutture sparse per gli ettari della proprietà, tra cui questo cortile, in cui hanno girato una parte degli esterni di Grande Inverno.

 Come vedete, è rimasto un piccolo angolo di Game Of Thrones, dove si può tirare con l'arco e vestirsi in stile medievale.
L'ambiente è molto bello, ed è stato piuttosto emozionante visitare i luoghi usati come location.
 E deve essere ancora più suggestivo da vedere in inverno, coperto di neve, come si addice al regno degli Stark.
Se avessi finito il mio cosplay di Arya Stark in tempo, sicuramente lo avrei indossato e avrei fatto un mucchio di foto!

Anche perchè Grande Inverno è uno dei miei castelli preferiti di GoT!
Cosa ne pensate? Vi piace? Vi piacerebbe poterlo visitare?
Alla prossima puntata della rubrica con un'altra location! <3



giovedì 15 gennaio 2015

Recensione: La biblioteca dei morti, di Glenn Cooper

Buongiorno a tutti e benvenuti alla recensione del primo libro finito nel 2015.
Mi sono finalmente decisa a leggere qualcosa di Cooper.
Per il momento, non è di sicuro tra i miei autori preferiti.
Ho pensato spesso al fatto di mettere o no tante recensioni negative sul mio blog, e per un po' ho pensato di non inserirle più e lasciare solo quelle positive. In questo caso il numero di recensioni pubblicate sarebbe sceso. Ma poi ho pensato che questo angolino l'ho aperto apposta per poter dire come la penso, quindi le recensioni negative o non del tutto positive rimarrano.
Se ho dei gusti difficili non posso farci niente. Cercherò magari di non essere così cattiva.

Titolo: La biblioteca dei morti
Autore: Glenn Cooper
Titolo originale: Library of the Dead
Edito da: Nord
Pagine: 439
Consigliato: Ni. Se volete leggerlo perchè è un bestseller e se potete, prendetelo in biblioteca.




Trama: 

Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante.
Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria.
Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo.
Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile.
Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo.
Perché non esiste nulla di casuale.
Perché la nostra strada è segnata.
Perché il destino è scritto.
Nella Biblioteca dei Morti.

Recensione: ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Leggendo questo bestseller, sulla falsariga di Dan Brown e la saga del Professor Langdon, si ha l’impressione in realtà di leggere tre libri in uno, divisi rispettivamente nelle epoche in cui è ambientato.
Il primo, il quasi contemporaneo, ambientato nel 2009, è un thriller/giallo, con un profiler dell’FBI alla caccia di un assassino che manda cartoline alle vittime con la data di morte del giorno successivo a quello del ricevimento. 
Inutile dire che l’assassino non esiste, perché sappiamo già fin dal principio che esiste questo libro con le date di morte di tutti, quindi basta fare due più due e sappiamo che non esiste un serial killer. I personaggi sono stereotipati, il protagonista, Will, è piuttosto antipatico, attaccato alla bottiglia, sulla soglia del pensionamento, giudica la sua collega troppo grassottella per abbordarla, salvo poi cambiare opinione non appena lei dimagrisce. C’è una profusione piuttosto fastidiosa di marche varie, tra auto, liquori e birre. Tutta pubblicità. Perché scrivere semplicemente: "salì sull’auto", non va bene, devi dirmi anche il modello. Che essendo americano io non conosco, quindi siamo al punto di partenza. Questa parte si dilunga moltissimo su cose che con c’entrano niente, e dato che compone la maggior parte del volume, dopo un po’ annoia. Ero a pagina 160 (su 439) e ancora la Biblioteca non era stata neanche nominata. E io mi chiedevo quando ne avrebbe parlato.
Il secondo è quello ambientato nel 1947, anno della scoperta da parte di alcuni archeologi della Biblioteca. Questo è un thriller/politico/storico, essendoci Churchill, Truman e un segreto che deve essere custodito a costo di uccidere chiunque lo sappia. Scritto meglio del precedente è anche più breve, ma mi piace come “finisce”. E’ piuttosto coinvolgente, è piuttosto accurato storicamente, almeno per quanto ne so io, quindi mi è piaciuto più della prima parte.
Il terzo infine è quello da cui tutto ha inizio: nell’anno 777, nel settimo giorno del settimo mese, nasce un settimo figlio maschio da un settimo figlio a Vectis, che prenderà poi il nome di Wight. 
L’isola di Wight. Questo bambino ha capelli rossi e occhi verdi, non parla e non prova emozioni. Mi ha ricordato spaventosamente quel Grenouille di “profumo, storia di un assassino”, che io detesto. 
Sa però scrivere senza che nessuno glielo abbia insegnato, e inizia a scrivere nomi, date e una parola in latino: Nato o Morto. Le date di nascita e di morte di tutte le persone del mondo, siano esse cinesi, americane o russe, da quel giorno fino alla fine dei tempi. Ovviamente ce ne saranno altri dopo di lui, perché un uomo solo non potrebbe compilare a mano 700000 volumi. Il metodo in cui vengono “fatti”nuovi scribacchini figli del demonio o di Dio, ancora non è dato saperlo, è molto cruento, e mostra tutta la bassezza a cui può arrivare la chiesa. Veramente orripilante.
Questo terzo libro è un horror/esoterico/thriller/storico. Mi è piaciuto abbastanza, ma l’autore si è spinto davvero molto in là con l’horror, e molte scene turbano la sensibilità del lettore. Anche me che sono piuttosto abituata alle scene di questo tipo. 
Nel senso che leggo parecchi libri di questo genere, non che sono un serial killer.
Un personaggio afferma che dentro i 700000 volumi siano contenuti 12 miliardi di nomi di persone. Poche pagine dopo, un altro personaggio afferma che ce ne siano 200 miliardi. E’ una discrepanza notevole. Quale sarà il numero esatto?

Nel mentre, aggiungeteci l’area 51, quindi alieni e dischi volanti, compreso quello caduto a Roswell, una presa di posizione contro i gay piuttosto pesante, contro la chiesa molto pesante e un po’ anche contro le donne, quasi tutte cattive o lesbiche, ubriaconi a destra e a manca anche tra i monaci, stereotipi americani come il voler prevedere l’attentato dell’11 settembre, fatti e personaggi solamente accennati e poi dimenticati e avrete il primo romanzo di Cooper. Mi spiace ma non mi ha colpito.
In questo caso è scusato proprio perché è il primo romanzo, ma c’è chi alla prima prova ha fatto molto di meglio, Dan Brown in primis, che apprezzo maggiormente adesso per non aver messo in mezzo scene volgari o cruente, raccontando pur sempre una storia piuttosto simile.
Tuttavia posso ammettere che possa piacere a chi non legge moltissimi libri di questo genere, perchè comunque l'argomento stuzzica la curiosità.
Mi manca ancora “la mappa del destino” dello stesso autore da leggere, e spero in meglio. Avrei voluto prendere anche "Dannati", ma sinceramente, non so se lo farò. 
Voi lo avete letto? Pareri?

Voto: 

Potevi fare di meglio, Cooper.

Questa recensione partecipa alla 2015 Reading Challenge di Bookish Advisor per la categoria: il primo libro di un autore famoso.