martedì 20 giugno 2017

Doppia mini recensione: Slither / Die Love Rise



 Titolo: Slither
Autore: Melody Steiner
Editore: Dragon Moon Press
Pagine: 310
Consigliato:

Trama: 


Her revenge is better served cold-blooded.
Elanor of Onyx, enslaved by the dragons who scorched her kin and country, is determined to escape her island prison.
When the changeling dragon, Adom, demands that Elanor come with him to the mainland on a secret mission, she sees the opportunity she’s been waiting for—a chance to exact her revenge. But when his actions take a surprising twist, Elanor begins to suspect that maybe things are not as they seem.
With a plot brewing against the mainland king, alliances are tested and Elanor discovers a secret that will forever change the way she views the slithering dragons—and herself.


Recensione:

Diciamolo onestamente, la copertina non è tra le migliori, e forse non attrae subito lo sguardo come fanno molte altre.
A me ricorda uno di quei dinosauri sputatori di veleno di Jurassic Park.
Ma un abito non fa il monaco, e una copertina non fa il libro, perchè la trama è piuttosto originale, e si fa leggere molto volentieri.
Qui abbiamo Elanor, rapita a nove anni da Adom, changeling cioè umano che può tramutarsi in drago, capo dei draghi dell'isola, dove la tiene prigioniera.
Elanor è un concentrato di rabbia e di vendetta.
Ricorda come se fosse ieri quando Adom è arrivato, in forma di dragone, nella fattoria dove abitava con la sua famiglia, ha dato fuoco a tutto, ha ucciso tutti e rapito lei.
Inoltre, lei di certo non fa la bella vita. E' una schiava, sporca, malnutrita, maltrattata e torturata dagli altri draghi. E ora ha 21 anni, ma la sua rabbia non è certo diminuita.
Muuth, un vecchietto mezzo pazzo le fa compagnia, e le ha insegnato a leggere e scrivere.
Ma un giorno Adom la chiama nella sua stanza e le dice che la prossima volta che andrà sulla terra ferma, lei verrà con lui, perchè teme che un altro dei draghi maschi la uccida per fare dispetto a lui.
Non proseguo oltre con la trama per non spoilerare tutto, ma la storia prosegue spedita, senza momenti morti, alimentati dalla continua rabbia e odio di Elanor, la storia delle guerre tra umani e draghi, e continue rivelazioni.
E' davvero una storia, che per il mio parere, merita. A tratti il loro rapporto mi ha ricordato quello tra Alina e il Darkling, della serie dei Grisha della Bardugo, quindi se lo avete letto potete farvi un'idea.

Voto:


 Titolo: Die Love Rise
Autore: Rosa Campanile
Editore: Self publishing
Pagine: 254
Consigliato:

Trama:

In un futuro non molto lontano, la popolazione umana è stata decimata dal virus AD7E0-i che ha trasformato gli uomini in mutanti affamati di carne e sangue. Per i pochi fortunati scampati al contagio iniziale, il mondo è diventato un luogo pericoloso in cui sopravvivere a stento.
Lo sa bene Sophie Warden, che negli ultimi due anni ha fatto tutto ciò che era necessario per proteggere se stessa e sua sorella Leery. La voce che a Leons Town ci sia un Centro di Soccorso e Raccolta ancora operativo rappresenta la loro ultima chance di trovare un rifugio sicuro diverso dalla strada. Nonostante le perplessità che si tratti solo di una diceria, Sophie e Leery, in compagnia di un esiguo gruppo di sopravvissuti, raggiungono la struttura. Ma le cose non andranno come pianificate e la minaccia dei mutanti si rivelerà più letale e insidiosa di prima.
Clive Hudson non è più l'uomo di un tempo. Dopo aver perso coloro che amava, Clive ha deciso di allontanare tutto e tutti, scegliendo la morte come unica compagnia. Se per dispensarla agli infetti o per trovarla lui stesso, non fa più alcuna differenza per la sua anima tormentata da un doloroso passato. L'incontro con Sophie, però, smuoverà qualcosa nel profondo del suo essere.
Due anime simili, entrambe a un solo passo dalla condanna eterna o da un’insperata salvezza. Perché non tutto il buono del mondo è andato perduto. Forse, nonostante il dolore e la morte, si può ancora amare ed essere amati. Anche al tempo dell'invasione mutante.


Recensione:

Prima di partire, devo dire che mi ha emozionato leggere un’opera di una persona che conosco, seppur virtualmente.
Seconda cosa: mi ha stupito il trovarmi di fronte una storia con questi zombie e con una colonna sonora così particolare. Ovviamente stupita in senso buono eh!
Siamo in un futuro non molto lontano e Sophie, la nostra protagonista, sta scappando con sua sorella Leery da dei mutanti zombie, creati dal virus che ha distrutto il mondo.
Scappando, finiscono in un centro di controllo in cui, dopo vario dolore e perdite umane, Sophie incontra Joe e Clive.
Il primo è forse il personaggio che mi è piaciuto di più. L’ho adorato con le sue battute!
E Clive, beh è un gran bel tipo, muscoloso, combattente, anche se con un passato burrascoso e doloroso.
Da questo momento la storia diventa un romance con un lato distopico-horror-post apocalittico.
Dopo i primi capitoli la storia mi ha davvero conquistato, e l’ho letto in pochissimo tempo. Soprattutto contando il fatto che sono alle prese con le 850 e passa pagine di Dumas.
Mi è piaciuto molto Joe e le sue interazioni con i vari personaggi.
Sophie non mi è dispiaciuta, così come Clive. Mi è piaciuta moltissima la colonna sonora e la scelta di mettere qualche frase di qualche canzone all’inizio di ogni capitolo.
Ho scoperto un sacco di canzoni fighissime che ho salvato su youtube (e grazie per aver inserito il link a fine libro!)
Mi è piaciuto anche l’aspetto horror, e il finale mi ha lasciata soddisfatta.
Non gli ho dato il voto pieno solo perché (io sono piuttosto difficile e cinica) la parte romance, nonostante mi sia piaciuta, mi è sembrata prevedibile e con qualche clichè.
Ma l’ho apprezzato moltissimo, quindi ovviamente lo consiglio!!

E adesso ovviamente sono curiosissima di leggere 

Voto:


giovedì 8 giugno 2017

La biblioteca di Ankh-Morpork #29

Buongiorno e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica che mostra i miei ultimi, sempre troppi, acquisti librosi.
Dolly: continua il recupero dei romanzi di Susan Hill. Questo dovrebbe essere sulle bambole, come si intuisce dal titolo. Bene, perchè io ho paura delle bambole.

A volte ritorno, John Niven: già letto e recensito qui. Non mi è piaciuto.

Il talismano delle Villette, Claude Izner: fa parte del ciclo di gialli di Victor il libraio. Ho letto il primo e mi è piaciuta da matti l'ambientazione, ma non il protagonista. Ma questa copertina quanto è bella?
Il mondo del disco, Terry Pratchett: edizione vintage di alcuni romanzi di MondoDisco.

Non badate al fatto che ci sia di nuovo Il dio delle piccole cose. Non è una doppia copia, sono io che mi son dimenticata di averlo già fotografato -__-

Non sono io, sei tu, Mhari McFarlane: ricevuto in scambio. Lo so che è un romanzo rosa, ma sembra divertente, e una volta all'anno cedo anche io e ne leggo uno.

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Roy Lewis: questo l'ho trovato al mercatino, e l'ho preso perchè Siannalyn ne ha parlato bene! Quindi è tutta colpa tua, sappiloXD

Solomon Kane, Robert Howard: avete visto il film? Vi è piaciuto?

Tears of a Dragon, Bryan Davis: ecco cosa succede quando si viene attirati dalla copertina. Si compra il quarto volume di una saga senza avere i primi tre.

La scuola dei mostri, Andy Mulligan: mi ispirava, poi lo davano ad un euro assieme a Solomon Kane.

Cosa ne pensate? Ne conoscete qualcuno?

mercoledì 31 maggio 2017

Book Of The Month: maggio 2017

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.



Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni cliccate sul titolo: 



Miglior Libro del mese:

Perchè, c'era forse qualche dubbio?

Peggior libro del mese:


La. Noia. Osannato come il nuovo Percy Jackson, praticamente non succede niente. L'ho messo come peggiore del mese perchè le mie aspettative erano piuttosto alte.

Cover del mese:

Nonostante abbia trovato la storia noiosissima, a livelli quasi intollerabili, la copertina e i disegni all'interno sono davvero bellissimi.


Tbr maggio/luglio:

 Outlander la straniera - Diana gabaldon (perchè questa estate si va in Scozia e voglio prepararmiXD)
Vent'anni dopo - Alexandre Dumas (perchè dovrei leggerlo dallo scorso dicembre)
Vengeance Road - Erin Bowman (perchè ha una copertina spettacolarmente western, ma devo ancora comprarlo)
A natural history of dragons - Marie Brennan (draghiiiii)
Macbeth - Shakespeare
Anna and the french kiss - Stephanie Perkins (perchè passerò anche da Parigi)
Daughters Unto Devil - Amy Lukavics (un horror ci sta sempre bene)
Slither - Melody Steiner

martedì 23 maggio 2017

Una tartaruga al salone: il mio resoconto tragicomico



Attenzione: il post è stato ideato tra l'una e le due di notte, mentre non riuscivo a dormire. Clamorosamente, mi ricordavo ancora cosa il mio cervello insonne aveva ideato, quindi eccovi il risultato.
Come sapete, se mi seguite da un po’, e se mi avete appena trovato lo verrete a sapere adesso, io ho una prospettiva del mondo piuttosto differente dagli altri.
Quindi vi racconterò la mia esperienza al Salone del libro di Torino sì, ma non aspettatevi canti e giubilo e angeli che preparano il caffè.
 Beh...angeli...oddio...
I pasticci per questa blogger iniziano al momento della richiesta di accredito stampa. Sul sito c’è scritto che i blogger devono fare richiesta scritta mandando una mail, e il loro blog verrà visionato per vedere se è attivo e conforme al pensiero del salone.
Lo faccio, e mi viene detto che no, a loro della mail e di cosa parla il blog non gliene frega niente, devo compilare il form online.
Dimentica di essermi già registrata, scopro che bastava accedere al mio account e cliccare un link per avere la lettera di accredito. Tempo di svolgimento: 20 secondi con la stampa.
Tempo perso con la mail che non serviva a niente: 48 ore.
Ok, vado al salone il venerdì pomeriggio perché odio la folla. Non vi parlo del parcheggio del Lingotto perché probabilmente non ve ne frega niente, ma sappiate solo che sono dei ladri.
L’ingresso al piazzale è un casino: ci sono sì i cartelli che indicano le varie entrate (normale, scolaresche ecc…) ma nessuno indica che prima dobbiate passare per i controlli di sicurezza. Così tutti chiedono informazioni: grazie signor controllore, immagino lei abbia ripetuto le stesse cose a tutti per tutti i giorni del salone.
Ma immagino che sia più facile quando ci sono le code chilometriche per entrare, ma quando alle casse non c’è nessuno, non c’è nessuno da seguire. Siamo pecoroni, si sa.
 I controlli di sicurezza: anche se il metal detector suona puoi entrare lo stesso.
Ok, mio padre va alle casse normali e io vado alla reception stampa. 
Ora, un quesito per voialtri blogger/giornalisti/persone_che_hanno_usufruito_del_pass_stampa: a voi il cartellino di carta entrava nella bustina di plastica che bisogna mettere al collo? Perché a me no, e non ho ancora capito se era il cartoncino troppo grosso o la bustina troppo piccola. E la tizia non mi ha dato il cordino, quindi non potevo appendermelo al collo. 
Ho fatto delle facce stranissime mentre incastravo a forza il cartoncino nella plastica, e ho visto alcune persone sorridere nel vedermi. Ehi, sono felice di avervi fatto divertire, ma la prossima volta controllate le misure prima di farmi fare questa fatica!
Però ammetto che è una soddisfazione avere il proprio nome scritto su un pass stampa. Fa sentire importanti. Certo, nessuno sapeva che ero della stampa perché non avevo il cordino per il collo, ma fa niente, io nel mio piccolo lo sapevo. E al massimo se me lo chiedevano potevo esibirlo tipo tessera dell’FBI.
Ma ehi!! Siamo dentro, quindi armiamoci della mappa e cerchiamo gli stand che mi interessano. E qui bisogna fare un flashback alla sera prima, quando, leggendo il giornale, scopro che la Mondadori non è presente.


questa la mia faccia, perché ovviamente mi ero segnata un sacco di titoli mondadori. Ma il #mainagioia è in agguato anche tra gli stand, e quindi cancello quei titoli dalla mia ricerca, non prima di aver perso la pazienza il tempo che bastava per esprimere a parole il mio disappunto per la cosa. Detto in parole povere: mi sono arrabbiata.
Ma è difficile che non succeda, quindi tutto in regola.
Ma quando apro la lista espositori, scopro che… è scritta da cani, con tutto il rispetto per i migliori amici dell’uomo. L’ordine “”””alfabetico”””” è un po’ discutibile, e si trovano nomi con la U sotto la G, per fare un esempio.
Ebbene, a parte la Newton Compton, non trovo quasi nessun altro. Delusione fortissima. Ho beccato la Giunti per caso perché era luminoso e c’era lo scaffale di Tolkien, altrimenti addio.
Così ha inizio il mio giro nel salone, un po’ delusa un po’ spaesata, risollevata dallo stand delle librerie indipendenti in cui si trovano anche i libri delle case editrici traditrici (nuovo scioglilingua ideato da me) che non sono presenti, e quindi tiè, compro lo stesso alcuni dei titoli che cercavo.
Un grazie alla signora di fianco allo stand Mondadori che ha accennato un gesto di comprensione quando mi sono avvicinata dicendo: Oh finalmente, peccato che adesso non ricordo più i titoli che cercavo.
News: me li ero segnati, ma tanto non c'erano lo stesso.
 Anche se quasi tutte le librerie di quello stand sono quelle a circa 500 mt da casa mia.
E grazie newton per tutti i mammuttoni e mammuttini e animali estinti vari. Ne possiedo già il 70% ma vederli tutti insieme è sempre bello.
Lo so, avrei dovuto vedere anche gli stand piccoli, i titoli sconosciuti, parlare con tutti. Ci ho provato, ma non avevo molto tempo e la folla mi da problemi che non sto a specificare qui.
I miei acquisti sono questi.

Tutto sommato non mi è dispiaciuto del tutto: essere circondata da libri e persone che li amano mi piace. Vedere che hanno tradotto in italiano Holy Cow mi ha fatto molto piacere (compratelo pleaseeee, qui trovate la mia recensione) e i libri non erano ancora in condizioni disumane come lo sono il lunedì. Una volta ci sono andata di lunedì, cioè l’ultimo giorno, e beh, erano ridotti tutti piuttosto male.
Però diciamo che potrebbero organizzarsi un po’ meglio. E scrivere le cose un po’ più chiare sul sito.
Qualcuno è per caso andato all’evento Tolkien al borgo medievale? Volevo sapere come era andato. ç__ç

sabato 20 maggio 2017

Release Blitz: Tander: dentro di noi l'energia dei fulmini, di Cristina Vichi

Buongiorno! Oggi sono qui per proporvi, assieme ad altri blog, un estratto dall'ultimo lavoro di un'autrice con cui ho già avuto modo di collaborare, Cristina Vichi, che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità. 



Titolo: Tander: Dentro di noi l’energia dei fulmini
Autore: Cristina Vichi
Genere: Urban Fantasy
Editore: Selfpublishing
Pagine: 315
Prezzo Ebook: € 2,99Aderisce alKindleUnlimited
Prezzo Cartaceo: € 12.00
Pubblicazione: 20/05/2017


Trama
Niki ha diciotto anni e, come tutte le ragazze della sua età, si prepara ad affrontare l’ultimo anno delle superiori, con conseguente esame di maturità.
Da quel primo giorno di scuola, però, di normale nella sua vita rimane ben poco.
È l’arrivo di Erkan, un ragazzo affascinante e pericoloso, a sconvolgere ogni equilibrio e non solo nel suo cuore.
Ben presto Niki si ritrova catapultata al centro di segreti che per millenni hanno governato l’universo, senza che gli umani ne avessero mai saputo nulla.
I Tander e le Dee della Natura sono esseri con doti soprannaturali che vivono sulla terra con leggi e scopi ben precisi. Nelle vene di Erkan scorre l’energia irrefrenabile dei fulmini, e solo quando conosce Niki capisce che la forza dell’amore è ancora più difficile da controllare.

Estratto:

 

Introduzione
21.06.1720

Era notte. Il ragazzo si tirò il mantello sul capo per proteggersi dalla pioggia incessante. Il vento lo faceva oscillare a destra e a sinistra. Non aveva il controllo di se stesso, sembrava un burattino in preda alla foga della natura.
Davanti a lui un vecchio gli indicava la strada.
Nonostante la forza con cui gli agenti atmosferici combattevano fra loro, quell’anziano camminava con passo sicuro; il vento, per quanto potente, non riusciva a smuoverlo di un centimetro, e la pioggia, che picchiava sul suo esile corpo, non gli provocava il minimo fastidio. Si fermava spesso, paziente, ad aspettare il giovane, che cercava di proseguire malgrado l’enorme sforzo fisico a cui era sottoposto.
Nell’ultimo tratto, il ragazzo, stremato dalla fatica, cadde a terra. Tentò invano di rialzarsi, poi si arrese alla potenza di quelle correnti che si scontravano fra loro con una brutalità innaturale.
Il vecchio vide che non riusciva più a padroneggiare il suo corpo, non poteva nemmeno sollevare il capo. Tornò indietro, lo afferrò per il mantello e lo alzò senza alcuna fatica.
Il giovane si aggrappò a lui, e fu così che quell’incredibile uomo poté proseguire senza dover aspettare i tempi umani del suo allievo.
Raggiunto il centro della spiaggia, il vecchio si fermò e fissò il ragazzo per qualche istante senza proferire parola. I suoi occhi azzurri scintillarono di sfumature violacee.
L’allievo annuì, cercando di dominare una profonda e viscerale paura che tentava di assalirgli la mente.
Il vecchio si allontanò di qualche metro, poi si fermò, impassibile, a osservare l’evolversi degli eventi. In quel contesto la sua stessa calma era anomala e inquietante.
Il ragazzo lottava con tutte le forze per rimanere in piedi. Il suo volto era paralizzato dal terrore, eppure una vaga luce di speranza illuminava i suoi occhi ambrati.
All’improvviso un fulmine lo colpì dritto al cuore e le sue urla acute riecheggiarono al pari dei tuoni. Fu costretto a inginocchiarsi innanzi alla terribile energia da cui era posseduto. L’agonia fu lunga, interminabile. Poi le sue grida diventarono più rauche e deboli, finché non si spensero in un’ultima, terrificante, smorfia di dolore.
Il giovane cadde in avanti, con la faccia in una pozza d’acqua e il corpo accasciato a terra in modo contorto.

Biografia
Cristina Vichi vive a Riccione, insieme al marito e tre figli.
Ha sempre amato molto inventare storie, ma dopo la stesura del primo romanzo la scrittura diventa una passione vera e propria. L’incontro con la Editor Emanuela Navone è illuminante, perché le permette di sperimentare l’universo della scrittura con maggior consapevolezza e nuovi stimoli.
Quando si conclude un romanzo non conta solo il risultato in sé, ma soprattutto il percorso che l’autore ha compiuto per arrivare a mettere la parola fine alla sua opera.
Di seguito le sue opere:
“Celeste: L’Ardore di una Donna” (Seconda edizione: 24/07/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e prequel di “Celeste: La Forza di una Regina”.
“Destini Ingannati” (Seconda edizione: 06/01/2017). Romance/Mistery autoconclusivo.
“Celeste: La Forza di una Regina” (10/08/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e sequel di “Celeste: L’Ardore di una Donna”.
“E se poi te ne penti?!” (01/12/2016). Romance/Humor, autoconclusivo.
“Tander: Dentro di noi l’energia dei Fulmini”(20/05/2017). Urban/Fantasy autoconclusivo.

Blog Autore: Cristina Vichi Blog
Pagina Facebook: Cristina Vichi Autrice


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