Buongiorno a tutti e buon venerdì!
Il weekend è ormai vicinissimo, ed eccomi qui con la recensione del mio primo romanzo distopico.
Come vedrete mi è piaciuto abbastanza, tranne che per una cosa importante. I dialoghi.
Ecco spiegato perchè il Teaser Tuesday dedicato, che trovate
qui, è andato deserto.
Titolo: The Maze Runner: Il labirinto (Maze Runner #1)
Autore: James Dashner
Titolo originale: The Maze Runner
Edito da: Fanucci
Pagine: 388
Consigliato: Sì. Ma preparatevi per i dialoghi.
Trama:
Quando Thomas si
risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo
che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare
del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci
sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il
benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di
pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica
certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del
gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi
di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società
disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e
vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni
qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il
mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse -
arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel
mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua
stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza
di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica
speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è
impossibile uscire.
Recensione:
Grazie ad un buono Amazon, per la Befana ho ricevuto/mi sono
regalata il primo volume della saga di Maze runner, intitolato Il labirinto.
Non ho mai letto distopici, ho visto Hunger Games e non mi è
piaciuto moltissimo, ma questo libro mi intrigava.
Poi ho l'intenzione di ampliare i miei gusti letterari, quindi mi sembra giusto leggere anche qualche distopico, altrimenti non potrò mai sapere se mi piace il genere o no.
Non posso dire di esserne completamente soddisfatta, perché
i dialoghi sono piuttosto penosi.
La storia e l’idea di questo labirinto sono molto buone.
Mi piace l’ambiente, mi piace che i ragazzi siano riusciti
ad organizzarsi da soli, a svolgere compiti prefissati, a mantenere l’ordine.
Mi piace che fin da subito ci sia dell’azione, e che non ci
siano quei noiosissimi capitoli iniziali di spiegazione, come in Shadowhunters,
per esempio.
E' solo un esempio perchè letto recentemente, non prendetela a male.
Verso la fine mi è piaciuto maggiormente, c’è azione, si
capisce qualcosa in più di chi li ha mandati nel labirinto e perché, e il
motivo per cui sono stati scelti loro.
Certo, il fatto che ci sia una sola ragazza è leggermente
maschilista, secondo il mio punto di vista, ma comunque è una ragazza tosta,
che si fa valere. Theresa, ecco il nome della ragazza, mi è piaciuta molto.
I dialoghi come dicevo, mi sono pesati tantissimo.
All’inizio, con lo slang della Radura (sploffata, caspio e
pive) non ci capivo nulla, e non c’era manco una spiegazione, quindi bisognava
andare ad intuito, destreggiandosi anche con i nomi piuttosto strani, come
Minho e Newt.
Forse sono troppo vecchia per queste cose.
Poi arrivano i dialoghi snervanti, fatti da un susseguirsi
di domande da parte del protagonista, Thomas, che giustamente si domanda cosa
ci fanno lì, che posto è quello e via dicendo. Ha ragione. Ci immedesimiamo in lui, vogliamo sapere anche noi perchè è stato mandato nella Radura, come si fa ad uscire. Se c'è un modo per uscire. Cosa c'è nel Labirinto. Chi l'ha costruito.
Peccato che la maggior parte delle volte la risposta sia:
Fai troppe domande, pive.
Snervante. Ad un certo punto ho saltato qualche dialogo
perché tanto non mi dava informazioni utili e mi innervosiva solamente. Se fossi stata Thomas probabilmente avrei preso a schiaffi tutti quelli che mi rispondevano così. Non gestisco bene lo stressXD
Quando poi si viene a sapere il motivo per cui sono stati
rinchiusi nel Labirinto, salta subito alla mente un famoso videogioco da cui
hanno tratto una serie di film d’azione/horror, con Alice come protagonista.
Avete indovinato quali?
Dunque alcune azioni e alcune grandi rivelazioni erano
piuttosto prevedibili.
Alcune scene non mi sono piaciute particolarmente, anche
perché non ne vedevo la necessità.
Violenza gratuita,
come sempre. E violenza gratuita contro animali, come sempre.
I personaggi sono piuttosto intricati, ma come dicevo, in
questo primo tomo l’azione più avvicente succede alla fine, quindi sarà
necessario leggere il seguito per saperne di più.
Per ora però non mi ha entusiasmato o appassionato o
incuriosito così tanto da voler comprare il seguito.
Vivo benissimo anche così.
Lo stile di scrittura è piuttosto scorrevole, si legge volentieri perchè non ci sono pause per "riflettere" ma capita sempre qualcosa. Se non si rimane impigliati nel linguaggio della Radura.
Ricapitolando: un bel personaggio femminile, idea carina e ottima ambientazione, non c'è modo di annoiarsi. Peccato per i dialoghi.
“Qualcuno gli aveva cancellato la memoria e lo aveva ficcato
in un labirinto gigante. Era una cosa tanto folle che davvero sembrava quasi
divertente.”
Voto:
Mi sarebbe piaciuto di più se avessi capito prima cosa volesse dire "sploffare" e "pive". Tuttavia non c'è male, per essere il mio primo distopico.
Questa recensione partecipa alla T.A.R.D.I.S. reading challenge.