giovedì 30 luglio 2015

Recensione: Smoke and Mirrors, di Neil Gaiman

Titolo: Smoke and Mirrors
Autore: Neil Gaiman
Pagine: 389
Editore: Headline
Consigliato:

Trama:

 This definitive collection of Neil Gaiman's short fiction will haunt your imagination and move you to the very depths of your soul.

An elderly widow finds the Holy Grail beneath an old fur coat. A stray cat fights and refights a terrible nightly battle to protect his unwary adoptive family from unimaginable evil. A young couple receives a wedding gift that reveals a chilling alternative history of their marriage. These tales and much more await in this extraordinary book, revealing one of our most gifted storytellers at the height of his powers.

Includes extra material exclusive to this Headline Review edition.

Recensione:



“People talk about books that write themselves, and it’s a lie.

Books don’t write themselves. It takes thought and research and backache and notes and more time and more work that you’d believe.

The irritating question they ask us – us being writers – is: Where do you get your ideas?

And the answer is: confluence. Things come together. The right ingredients and suddenly: Abracadabra!!”


Chivalry

Chi mi segue già da un po’ sa che uno dei mei autori preferiti è Neil Gaiman, quindi, quando l’anno scorso sono stata in vacanza in Irlanda e Londra, ho colto l’occasione per prendere qualche suo volume in lingua originale, tra cui questo, Smoke and Mirrors, che è poi una raccolta di racconti.
Come un po’ tutte le raccolte di racconti, di qualsiasi autore, chiaramente ci sono dei racconti molto belli ed alcuni piuttosto insignificanti, o come in questo caso, abbastanza strampalati (cioè più strampalati di quello a cui Gaiman ci ha abituati) e piuttosto ostici da leggere.
Una delle cose che apprezzo maggiormente di queste raccolte, come era successo in Cose fragili, è l’introduzione, in cui l’autore spiega come, quando e perché ha scritto tutti i racconti del libro. A volte è una sezione un po’ lunga, ma è comunque molto interessante.
In questo caso, i racconti che mi sono piaciuti di più sono il primo “Chivalry”, poi “Troll Bridge”, “The goldfish pool and other stories” “How do you think it feels?” e gli ultimi due “Murder Mysteries” e “Snow, glass, apples”.
Chivalry è stupendo, è davvero in pieno stile Gaiman: una signora anziana trova in un mercatino dell’usato il Santo Graal, e per pochi spiccioli se lo porta a casa.
In seguito alla sua porta busserà qualcuno che desidera la coppa.
Ben scritto, fuori dagli schemi e sorprendente, l’ho adorato.
Troll bridge ricorda un po’ una favola dark irlandese, con un troll nascosto sotto un ponte che vuole mangiarsi le persone.
The goldfish pool è ambientato a Los Angeles, dove va uno scrittore perché Hollywood vuole trarre un film dal suo libro. Mi è piaciuto perché racconta il dietro le quinte di questo giro di affari, e come mai forse molto spesso i film tratti dai libri ricordino molto poco l’originale. Credo che sia piuttosto autobiografico anche.
How do you think it feels? Racconta dell’amore, tradito, corrisposto, clandestino, e di un uomo che soffre per amore e che desidera non provare più alcun sentimento nella sua vita.
Murder Mysteries invece è ambientato nelle strade buie e malfamate di una metropoli, dove un barbone chiede una sigaretta ad un uomo e in cambio gli racconta una storia: di come lui fosse l’angelo della vendetta del Signore e abbia risolto il caso di un angelo morto in paradiso durante la creazione. Suggestivo e particolare, mi è piaciuto molto.
Snow, glass, apples, come si evince dal titolo, è una sorta di retelling della fiaba di Biancaneve. Mi ha ricordato in una minima parte la storia di Regina di Once Upon a Time, ma questo retelling è molto più dark, più sanguinolento e drammatico. Ben fatto però, l’ho apprezzato.
Come dicevo però, non tutti i racconti sono a questi livelli, e molti sono davvero piuttosto spinti e con dettagli osè, quindi non è una lettura per tutti, anche perché il livello di inglese non è tra i più facili. Alcuni racconti sono comparsi già in altre raccolte, ma comunque, se siete fan di Gaiman, vi suggerisco di leggerlo, perché ci si addentra in un labirinto di specchi che danno su mondi fantastici ma anche pericolosi.

Voto:

2 commenti:

  1. Gaiman è un autore con cui ho qualche problemino: lo trovo geniale e adoro i suoi libri "per bambini" ma quelli "per adulti" non mi soddisfano a pieno, quindi mi stavo prendendo una pausa di riflessione, ma la tua recensione mi ha fatto venir voglia di correre a recuperare questo libro! (Sentiti in colpa! u.u)

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    1. XD Mi sento in colpa, ma ti dirò che a volte è capitato anche a me: a volte nei suoi romanzi per adulti è un po' troppo surreale o violento, mentre invece quelli per un pubblico più giovane sono perfetti!

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