Autore: John Boyne
Titolo originale: This House is haunted
Titolo originale: This House is haunted
Pagine: 304
Editore: Rizzoli
Consigliato: Nì
Trama:
“Se mio padre è morto la
colpa è di Charles Dickens.” La vita cambia all’improvviso nell’arco di
una settimana per Eliza Caine, giovane donna beneducata ma di
carattere, amante dei buoni libri e di famiglia modesta ma rispettabile.
Un’infreddatura le porta via il padre che, a dispetto di una brutta
tosse, ha voluto ad ogni costo assistere a una lettura pubblica del
grande scrittore inglese in una sera di pioggia londinese. Disperata per
la morte del genitore, Eliza risponde d’impulso a un annuncio
misterioso che la conduce nel Norfolk, a Gaudlin Hall, dove diventa
l’istitutrice di Isabella ed Eustace, due bambini deliziosi ma elusivi.
Nella grande casa sembra che non ci siano adulti, i genitori dei piccoli
Westerley sono di fatto assenti in seguito al terribile epilogo di una
storia di abusi, ossessioni e gelosie. Ma contrariamente a quel che
sembra, nei grandi ambienti della villa non è il silenzio a regnare: in
quelle stanze vuote spadroneggia un’entità feroce e spietata, decisa a
imporsi sulla donna per impedirle di occuparsi dei bambini. Una ghost
story dal crescendo mozzafiato, un pastiche all’inglese raccontato con
gusto, un filo di divertimento e molti brividi da un autore che sa
plasmare la materia letteraria.
Recensione:
Ecco un ottimo esempio di uno scrittore moderno che vuole
scimmiottare le classiche storie gotiche con fantasmi alla Hill o alla Charles Dickens.
E’ da lui, o meglio, da una sua serata di lettura nella
Londra del 1867 che parte tutta la storia del libro, poiché il padre di Eliza
Caine, la protagonista, seppur con una tosse che non vuole guarire, decide di
andare a sentire lo scrittore che teneva una lettura vicino a casa, ma nel
tragitto li coglie la pioggia, che unita alle sue condizioni di salute
precarie, lo porta alla morte nel giro di qualche giorno.
La figlia, che nei primi giorni non sembra tanto disperata o
affranta, decide di lasciare Londra per prendere impiego nel Norfolk, a Gaudlin
Hall, rispondendo ad un annuncio sul giornale dove si ricerca un’istitutrice.
Arrivata alla Hall, scopre che i bambini sono due, Isabella
ed Eustace, ma non c’è traccia dei genitori.
Ci sono però delle presenze. Una in particolare sembra non
volerla lì. Chi sarà?
Proseguendo nella lettura e apprendendo il passato recente
della famiglia, che ha cambiato 6 istitutrici in un anno, appare chiaro chi sia
la presenza sovrannaturale che infesta la casa. Basta fare due più due.
Gli incidenti che capitano ad Eliza sono sì piuttosto
sconvolgenti, tenendo conto che è un fantasma a provocarli, ma viene
raccontanto tutto in modo troppo frettoloso e non c’è suspence. Non si
trattiene il fiato temendo che le possa capitare qualcosa, anche perché lei
sembra non curarsene particolarmente, e la narrazione procede cambiando
rapidamente argomento. Quindi non si rimane in tensione.
Posso dire che come trama e struttura narrativa mi ha
ricordato qualsiasi altra storia di fantasmi, primo fra tutti The Woman in black,
che era molto più spaventoso grazie allo stile di scrittura, anche se ahimè
troppo corto. Questo invece si dilunga troppo in chiacchiere di paese, complice
il fatto che Eliza sia un po’ tonta per capire cosa sta succedendo. Uno degli
altri personaggi glielo dice persino in faccia, che lei ci ha messo due
settimane a capire quello che le altre avevano capito in un paio di giorni.
“C’è tanta crudeltà nel mondo, Eliza, voi lo sapete, vero?
Ci circonda. Alita su di noi. Passiamo la vita nel tentativo di sfuggirle.”
C’è di positivo che Eliza ha una mentalità piuttosto moderna
per l’epoca (complice il fatto che sia stato scritto in epoca moderna) e quindi
vada contro alcuni principi di metà/fine ottocento. Per contro non fa che
assillarci con la sua convinzione di essere brutta, cosa che ci ripeterà allo
sfinimento, e con i suoi sogni romantici su qualsiasi bel giovanotto lei veda.
I bambini sono un discorso a parte: entrambi piuttosto
antipatici, sono dei classici bambini da storia dell’orrore: lei fa l’adulta,
saccente e arrogante, ricorda Merricat di "Abbiamo sempre vissuto nel castello" in quanto a simpatia,
mentre Eustace è il classico bambino silenzioso e timido ma carino.
Non si capisce bene come lavori Eliza a Gaudlin Hall: fa
l’istitutrice, ma raramente insegna. E’ l’unica adulta, quindi dovrebbe
comunque cucinare o badare ai bambini, ma il più delle volte se ne va in giro
lasciandoli soli. E poi si lamenta che il fantasma se la prenda con lei.
Il finale ricorda moltissimo l’opera della Hill, ma non
riesce ad essere al suo livello.
Conclusione: una storia su una casa infestata simile a mille
altre, senza niente che la faccia spiccare e senza che riesca a dare qualche
brivido, anche se è veloce e scorrevole da leggere.
Beh, non lo conoscevo e continuerò a ignorarlo u_u
RispondiEliminaNon ti perdi niente U__U
EliminaLa faccia di Coraline dice tutto.
RispondiEliminaEsatto.
EliminaOh no, le ragazzine 'sono bruttissima, oh ma quanto vorrei un bacio da quel ragazzo!' le odio D:
RispondiEliminaPure io! >__<
EliminaEro parecchio indecisa ma ora direi che non ho più dubbi: al momento non fa per me. Per carità, mai dire mai, ma al momento credo proprio che passerò. In compenso muoio dalla vogli di leggere "Abbiamo sempre vissuto nel castello". Devo darmi una mossa!
RispondiEliminaSì, puoi benissimo leggerlo tra un po', non ti perdi granchè.
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