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martedì 24 luglio 2018

I Diritti del Lettore Book Tag


1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE
Un libro che non avete alcuna intenzione di leggere, né ora né mai. 

Direi tutta la serie di The Selection. Le copertine con quegli abiti mi piacciono, ma non apprezzo il genere e quel tipo di protagoniste.

2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE
Un libro che avete letto saltando pagine, interi capitoli, o magari soltanto lunghe descrizioni.

Ammetto di aver saltato parecchie parti di Graceling, perchè l'ho trovato veramente piatto e noioso. Ho saltato anche vari capitoli  di IT, di Stephen King, perchè volevo assolutamente sapere come andava a finire. In genere, se un libro mi annoia salto le pagine oppure leggo solo i dialoghi. Lo so, sono pessima.


3. IL DIRITTO DI NON FINIRE UN LIBRO
Un libro che avete lasciato a metà.
 Ho lasciato a metà "Notre Dame de Paris" di Hugo e il "Paradiso perduto" di Milton, semplicemente perchè sono libri abbastanza pesantucci, e quindi bisogna essere concentrati e leggerli nel momento giusto della propria vita. Ma non temete, conto di riprenderli presto! *e passarono gli anni e ancora non li aveva ripresi in mano*

4. IL DIRITTO DI RILEGGERE
Il libro che avete riletto più spesso.

Ho riletto spesso sia "James e la pesca gigante" di Dahl che "Undead, gli immortali" di Stoker. Sono i due libri che ho riletto più spesso, ma ho riletto due volte anche "Arcobaleno" della Yoshimoto.


5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA
Un libro "per bambini" che avete letto da adulti, oppure un libro "per adulti" che avete letto da ragazzini.
In realtà, leggo parecchi libri per bambini, sia chiaro, non quelli per bambini piccoli. Ho letto per esempio Scarabeo Holmes ed il killer del giardino, molto simpatico, ma anche moltissimi middle grade in inglese, perchè sono obbiettivamente più semplici da comprendere. Tra i migliori sicuramente ci sono Flights and chimes and mysterious times e The Twistrose key.
 
6. IL DIRITTO AL BOVARISMO

Il libro che più vi ha fatto desiderare di essere tra le sue pagine e di avere la vita dei protagonisti.
Forse, desiderare la vita di Lin di The Twistore key è un po' esagerato, ma ho desiderato con tutto il cuore visitare il mondo di Sylver, camminare nella neve perenne e per le strade animate da animali domestici vestiti come persone.

7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE

Il posto più strano in cui l'avete fatto. Ehm, cioè, il posto più strano in cui avete letto!
XD Sinceramente, necessito di tranquillità e comodità per leggere, quindi è vero che mi porto dei libri in viaggio, ma leggo poco. Quindi posso dire che il posto più strano è l'Eurotunnel che corre sotto la Manica. Anche perchè mentre lo si percorre non si può mica vedere il paesaggio!

8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE
Il libro che spizzicate con maggiore frequenza, perchè ne sentite più spesso la mancanza.
 In realtà, gli scritti che spizzico veramente molto spesso sono alcuni manga. Ci sono un paio di numeri di Trinity Blood che spizzico sempre e volentieri, quando i miei occhi vogliono bearsi della magnificenza dei disegni e dei figaccioni personaggi maschili che compaiono. Riguardo spesso anche i volumi conclusivi di Saiyuki Reload, perchè il primo amore fumettoso non si scorda mai.

9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA

Un libro che almeno una volta avete provato a leggere a voce alta.
  Oltre ad Harry Potter e la pietra filosofale, ho letto qualche parte ad alta voce di Coraline e della Fabbrica di Cioccolato.

10. IL DIRITTO DI TACERE
Il libro che vi ha sconvolto così tanto (in senso positivo o negativo) da non voler condividere quelle emozioni con nessuno.

In the shadow of blackbirds di Cat Winters mi ha sconvolto moltissimo, in senso positivo. Mi ha spezzato il cuore, lasciato sola ed infelice, ma anche emozionata e colpita dalla storia. Se invece mi sconvolgono in senso negativo devo sfogarmi, quindi ne parlo con più persone possibili, per metterli in guardia di non fare il mio stesso errore.

giovedì 5 ottobre 2017

Recensione: In The Shadow of Blackbirds, di Cat Winters


Titolo: In the shadow of blackbirds
Autore: Cat Winters
Editore: Amulet
Pagine: 416
Consigliato: sì!

Trama:


In 1918, the world seems on the verge of apocalypse. Americans roam the streets in gauze masks to ward off the deadly Spanish influenza, and the government ships young men to the front lines of a brutal war, creating an atmosphere of fear and confusion. Sixteen-year-old Mary Shelley Black watches as desperate mourners flock to séances and spirit photographers for comfort, but she herself has never believed in ghosts. During her bleakest moment, however, she’s forced to rethink her entire way of looking at life and death, for her first love—a boy who died in battle—returns in spirit form. But what does he want from her?

Featuring haunting archival early-twentieth-century photographs, this is a tense, romantic story set in a past that is eerily like our own time.


Recensione:


“Death snapped at my heels – I’m coming. Are you watching out for me?”

I romanzi di Cat Winters, per un qualche motivo, mi hanno sempre incuriosito: un po’ per i titoli particolari, un po’ per le cover dark e misteriose, quindi mi sono decisa e ho iniziato In the shadow of blackbirds, romanzo d’esordio della Winters.
Ed è finito per diventare uno dei più bei libri che io abbia letto, non solo quest’anno ma in generale.
L’anno è il 1918: infuria ancora la prima guerra mondiale, e i soldati americani sono mandati a combattere in francia.
Ma in tutto il mondo imperversa anche l’influenza spagnola, che alla fine sarà l’epidemia peggiore che il mondo abbia mai affrontato con una stima che si aggira tra i 20 milioni e i 100 milioni di vittime.
Mary Shelley Black (chiamata così perché la madre era appassionata di Frankenstein), la protagonista, ha 16 anni, e si sta trasferendo da Portland a San Diego, per vivere con sua zia Eva.
Suo padre è stato arrestato per le sue idee sulla guerra, e sua zia è rimasta vedova ed ora, a soli 26 anni, vive sola ed è costretta ad un duro lavoro per sopravvivere.
Mary inoltre sta aspettando le lettere del suo innamorato, Stephen, partito per la guerra poco prima. Quindi un giorno, trascinata dalla zia, va a trovare Julius, fratello di Stephen, specializzato in fotografie spiritiche, cioè foto di una persona viva con un fantasma vicino a sé.
E da qui parte tutta la narrazione, a non vi dico altro perché gli spoiler sono dietro l’angolo.
 E’ una storia piuttosto pesante, di certo non allegra. La Winters è riuscita a creare l’atmosfera di terrore che si viveva in america in quel periodo: la guerra, anche se lontana; l’epidemia, con cadaveri in ogni angolo; la soppressione di qualsiasi cosa tedesca; mischiata ovviamente allo spiritismo e alla perdita delle persone care, sia a causa della malattia che per la guerra.
A parte qualche breve momento, Mary Shelley non vive una vita felice o facile. Ma va avanti, e combatte per conoscere la verità. Scoprirà e vedrà cose che la cambieranno per sempre, e che una ragazza di 16 anni non dovrebbe vedere, ma lei è intelligente e curiosa, e anche se a volte sembra impossibile, in qualche modo, uscendone pure a pezzi, se la caverà.


“ I think between the war and the flu, no one’s going to escape getting haunted. We live in a world so horrifying, it frightens even the dead.”

L’angoscia e la tristezza e il lutto ma anche la forza del primo amore pervadono le pagine, così come il mistero riguardo la morte e la vita oltre la morte, ed è difficile staccarsi dalla narrazione. Non ci sono punti morti, non c’è un attimo di pace, e mi sono ritrovata a portarmi il libro ovunque andassi per poter sapere come andava avanti.
Mi sono anche ritrovata immensamente triste a pensare a quello che le persone devono aver passato in quel periodo, compresa la mia famiglia, visto che il mio bisnonno è morto proprio per la spagnola.
I personaggi di contorno si muovono bene, ognuno ha una proprio personalità, ma tutti sono ben intrecciati con la storia principale, quella tra Stephen e Mary. Il volume è inoltre corredato da foto e manifesti dell’epoca.
Il livello di inglese non è particolarmente difficile, è molto meno poetico di Flights and Chimes, poi alla fine del volume troverete le note dell’autrice in cui parla delle sue ricerche su quel periodo, con parecchi cenni storici molto interessanti.
Insomma, ve lo consiglio assolutamente. Ho inserito in wishlist ogni libro che la Winters ha scritto, perché se è rimasta brava come all’inizio, sono certa che diventerà una delle mie scrittrici preferite.

Voto:

venerdì 1 settembre 2017

Book Of The Month: Agosto 2017

Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo post del meglio e del peggio delle letture del mese passato. Book of the month è una rubrica ideata dai blog Ombre Angeliche e Il Portale Segreto, nata per fare un bilancio mensile delle nostre letture.



Ecco le mie letture del mese, per leggere le recensioni cliccate sul titolo: 

1) La detective - Y.S. Lee


3) I Guardiani dell'isola perduta - Stefano Santarsiere

4) In The shadow of blackbirds - Cat Winters


Miglior libro del mese:

In realtà, i libri più belli del mese sono due, ma In the shadow of blackbirds mi è piaciuto talmente da rientrare anche nei più belli dell'anno, e anche nei più belli mai letti.
Questa copertina poi non ha quell'orribile timbro impresso direttamente nella carta che oscura la figura ectoplasmica vicina alla ragazza.
Troverete la recensione settimana prossima.

Peggior libro del mese:

Due libri non mi sono piaciuti questo mese, ma con Skarlet un poco me lo aspettavo, e poi l'ho abbandonato, quindi ho deciso di inserire questo di Weiss, di cui non ho retto il suo egocentrismo.


Tutte le recensioni che mancano le troverete prossimamente sul blog!
E il vostro mese di letture com'è andato? Fatemelo sapere nei commenti!