mercoledì 16 luglio 2014

Recensione: Tartarughe Divine, Terry Pratchett

Titolo. Tartarughe Divine
Autore: Terry Pratchett
Titolo originale: Small gods
Anno di pubblicazione: 1992 / Salani 2011
Edizione: Salani
Numero pagine: 346

Consigliato? Assolutamente sì!

 Bene, non potevo inaugurare questo blog di recensioni con altri libri che non fossero quello da cui ho preso il titolo per il blog stesso.

Quindi ecco a voi la recensione per Tartarughe divine, della saga di Mondo Disco.

Trama: 

Brutha è il Prescelto. Il suo dio gli ha parlato, sebbene, ehm, sotto forma di tartaruga. Brutha è un ragazzo semplice. Non sa leggere. Non sa scrivere. È bravino a coltivare i meloni. E i suoi desideri sono pochi e ragionevoli. Vuole rovesciare una tentacolare Chiesa corrotta. Vuole evitare un’orribile e sanguinosa guerra santa. Vuole fermare la persecuzione di un filosofo che ha avuto il coraggio di suggerire che, contrariamente al dogma della Chiesa, Mondo Disco fluttua davvero nello spazio sul dorso di una gigantesca tartaruga. (Il che è vero, ma la Quisizione non ha nessuna intenzione di ammetterlo...) Lui vuole la pace, la giustizia e l’amore fraterno. Lui vuole che la Quisizione smetta di torturarlo, adesso, per favore. Ma, soprattutto, ciò che vuole davvero, più di ogni altra cosa, è che il suo dio elegga un altro Prescelto...

Recensione: 

"Non riporre la tua fede negli Dei. Ma nelle tartarughe puoi credere."

Small gods, titolo originale di "Tartarughe divine", ci introduce nella religione di Mondo Disco.
Ma con la visione sarcastica e irriverente tipica di Pratchett.
E' un libro da cui i religiosi ferventi e simili, secondo me, devono decisamente astenersi, visto l'occhio critico e ironico con cui l'autore commenta ogni religione, da quella nordica a quella cristiana, perchè, pur essendo ambientato a Mondo Disco appunto, i riferimenti a tutte le varie religioni si notano, eccome. C'è persino un Dio del tuono che agita a vanvera il suo martello. Vi ricorda qualcuno?
Eccolo, per le fan:

No, il fratello non c'è, mi dispiace.
E i vari riferimenti sono divertenti da morire. Certo, se avete una minima conoscenza di almeno un paio di religioni terrestri. E fanno anche riflettere soprattutto nel modo in cui la religione influenza la vita delle persone, e nel modo in cui molto spesso le parole del Dio o degli Dei vengono distorte a proprio piacimento.
Il grande Dio Om non è stato molto bene ultimamente, ecco perchè compare sotto forma di tartaruga a Brutha, l'unico ormai che crede in lui. Che crede veramente in lui, non come gli altri che pregano tutti i giorni, ma lo fanno come se fosse solamente un dovere. Ma Brutha non sa leggere e non sa scrivere. Sa solo coltivare meloni, anche se sono i frutti che hanno portato la passione nel mondo. E Om, o meglio uno dei suoi profeti, ha vietato il loro consumo.
Da lì inizia il viaggio alla riconquista dei fedeli da parte di Om, aiutato da Brutha. Perchè magari alle persone non servono gli Dei, ma sicuramente agli Dei servono le persone per esistere, perchè senza fedeli spariscono. Soprattutto i piccoli Dei. Discorso che mi ha ricordato molto "American Gods" di Neil Gaiman. Se non lo avete ancora letto, fatelo! La recensione comparirà a breve.
I loro continui scambi di battute, i litigi e i discorsi sono assolutamente esilaranti. Viene spontaneo immedesimarsi e rispondere a tono ai loro battibecchi, ridendo per la risposta. O magari sono solo io matta che parlo da sola con un libro, chissà.
Nel mentre, vengono inserite frasi, pensieri, episodi che richiamano a vari aspetti religiosi, che portano il lettore a fermarsi e riflettere: è davvero così? Una tartaruga mi sta spiegando che noi facciamo così?
 Il finale è coerente con il resto del libro, non mi ha lasciato insoddisfatta o delusa come invece spesso accade. E' un finale. Tutto finisce, soprattutto le cose belle.
Non mi era ancora capitato un libro simile, e sono molto soddisfatta di averlo preso. Ora recupererò sicuramente anche tutti gli altri.
Verso la fine ho notato qualche errore, soprattutto nella coniugazione dei verbi, ma penso sia un problema di traduzione, come per il titolo. A me il titolo italiano non dispiace molto, certo, l'originale ha tutto un altro senso, ma infondo oltre ai piccoli Dei, in questo libro c'entrano molto anche le tartarughe. Quindi non capisco questo accanirsi contro questo titolo. Ora ogni volta che vedo una tartaruga ripenso a questo libro e sorrido. Ed è sempre una buona cosa sorridere.
 Lo consiglio assolutamente a tutti. Tranne ai fanatici religiosi, scusate tanto.
"Agli Dei non piace la gente che lavora poco. Chi non è costantemente occupato rischia di mettersi a pensare. E le persone che pensano sono pericolose."

Voto:





 Mettetevi comodi e leggetelo, non ve ne pentirete!

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