Autore: Neil Gaiman
Pagine: 389
Editore: Headline
Consigliato: Sì
Trama:
This definitive
collection of Neil Gaiman's short fiction will haunt your imagination
and move you to the very depths of your soul.
An elderly widow finds the Holy Grail beneath an old fur coat. A stray cat fights and refights a terrible nightly battle to protect his unwary adoptive family from unimaginable evil. A young couple receives a wedding gift that reveals a chilling alternative history of their marriage. These tales and much more await in this extraordinary book, revealing one of our most gifted storytellers at the height of his powers.
Includes extra material exclusive to this Headline Review edition.
An elderly widow finds the Holy Grail beneath an old fur coat. A stray cat fights and refights a terrible nightly battle to protect his unwary adoptive family from unimaginable evil. A young couple receives a wedding gift that reveals a chilling alternative history of their marriage. These tales and much more await in this extraordinary book, revealing one of our most gifted storytellers at the height of his powers.
Includes extra material exclusive to this Headline Review edition.
Recensione:
“People
talk about books that write themselves, and it’s a lie.
Books
don’t write themselves. It takes thought and research and backache and notes
and more time and more work that you’d believe.
The
irritating question they ask us – us being writers – is: Where do you get your
ideas?
And
the answer is: confluence. Things come together. The right ingredients and
suddenly: Abracadabra!!”
Chivalry |
Chi mi segue già da un po’ sa che uno dei mei autori
preferiti è Neil Gaiman, quindi, quando l’anno scorso sono stata in vacanza in
Irlanda e Londra, ho colto l’occasione per prendere qualche suo volume in lingua
originale, tra cui questo, Smoke and Mirrors, che è poi una raccolta di
racconti.
Come un po’ tutte le raccolte di racconti, di qualsiasi
autore, chiaramente ci sono dei racconti molto belli ed alcuni piuttosto
insignificanti, o come in questo caso, abbastanza strampalati (cioè più
strampalati di quello a cui Gaiman ci ha abituati) e piuttosto ostici da
leggere.
Una delle cose che apprezzo maggiormente di queste raccolte,
come era successo in Cose fragili, è l’introduzione, in cui l’autore spiega
come, quando e perché ha scritto tutti i racconti del libro. A volte è una
sezione un po’ lunga, ma è comunque molto interessante.
In questo caso, i racconti che mi sono piaciuti di più sono
il primo “Chivalry”, poi “Troll Bridge”, “The goldfish pool and other stories”
“How do you think it feels?” e gli ultimi due “Murder Mysteries” e “Snow,
glass, apples”.
Chivalry è stupendo, è davvero in pieno stile Gaiman: una
signora anziana trova in un mercatino dell’usato il Santo Graal, e per pochi
spiccioli se lo porta a casa.
In seguito alla sua porta busserà qualcuno che desidera la
coppa.
Ben scritto, fuori dagli schemi e sorprendente, l’ho
adorato.
Troll bridge ricorda un po’ una favola dark irlandese, con
un troll nascosto sotto un ponte che vuole mangiarsi le persone.
The goldfish pool è ambientato a Los Angeles, dove va uno
scrittore perché Hollywood vuole trarre un film dal suo libro. Mi è piaciuto
perché racconta il dietro le quinte di questo giro di affari, e come mai forse
molto spesso i film tratti dai libri ricordino molto poco l’originale. Credo
che sia piuttosto autobiografico anche.
How do you
think it feels? Racconta dell’amore, tradito, corrisposto, clandestino,
e di un uomo che soffre per amore e che desidera non provare più alcun
sentimento nella sua vita.
Murder Mysteries invece è ambientato nelle strade buie e
malfamate di una metropoli, dove un barbone chiede una sigaretta ad un uomo e
in cambio gli racconta una storia: di come lui fosse l’angelo della vendetta
del Signore e abbia risolto il caso di un angelo morto in paradiso durante la
creazione. Suggestivo e particolare, mi è piaciuto molto.
Snow, glass, apples, come si evince dal titolo, è una sorta
di retelling della fiaba di Biancaneve. Mi ha ricordato in una minima parte la
storia di Regina di Once Upon a Time, ma questo retelling è molto più dark, più
sanguinolento e drammatico. Ben fatto però, l’ho apprezzato.
Come dicevo però, non tutti i racconti sono a questi
livelli, e molti sono davvero piuttosto spinti e con dettagli osè, quindi non è
una lettura per tutti, anche perché il livello di inglese non è tra i più
facili. Alcuni racconti sono comparsi già in altre raccolte, ma comunque, se
siete fan di Gaiman, vi suggerisco di leggerlo, perché ci si addentra in un
labirinto di specchi che danno su mondi fantastici ma anche pericolosi.