giovedì 5 luglio 2018

Recensione: A head full of ghosts, di Paul Tremblay

Titolo: A head full of ghosts
Autore: Paul Tremblay
Editore: Titan Books
Genere: Horror, Paranormal
Pagine: 336
Consigliato: no

 

Trama:

The lives of the Barretts, a suburban New England family, are torn apart when fourteen-year-old Marjorie begins to display signs of acute schizophrenia. To her parents despair, the doctors are unable to halt Marjorie's descent into madness. As their stable home devolves into a house of horrors, they reluctantly turn to a local Catholic priest for help, and soon find themselves the unwitting stars of The Possession, a hit reality television show. Fifteen years later, a bestselling writer interviews Marjorie's younger sister, Merry. As she recalls the terrifying events that took place when she was just eight years old, long-buried secrets and painful memories begin to surface and a mind-bending tale of psychological horror is unleashed.

 

Recensione:

Attenzione, possibili spoiler!!

 A head full of ghosts mi ha lasciato confusa. E non mi ha spaventato per niente.
Il problema principale è che io non amo gli horror ambigui, che giocano sulle malattie mentali, come Abbiamo sempre vissuto nel castello, a cui Tremblay si ispira. Per me horror è qualcosa di sovrannaturale o anche di umano, ma una cosa determinata. Insomma, nell’esorcista c’è il sovrannaturale, in Scream c’è l’assassino umano, e anche se non mi hanno spaventato, li ho apprezzati di più.
Sì, nonostante in copertina lo stesso King ci dica che si è spaventato da morire a leggerlo, io no. Ma io mi sono addormentata sia durante l’esorcista che durante Shining, quindi ci vuol ben altro per spaventarmi.
Uno dei problemi del libro è il modo in cui ha voluto raccontarlo: la più che ventenne Merry (nome ispirato dalla Jackson e qui ho subito capito che probabilmente non mi sarebbe piaciuto) racconta a Rachel, una scrittrice che sta scrivendo un libro sulle vicende della sua famiglia, quello che la Merry di otto anni ha passato con la sorella.
Perché Marjorie, la sorella di 14 anni ha iniziato a comportarsi in modo strano, e anche se all’inizio tutti la curavano per schizofrenia, alla fine si sono convinti che lei fosse posseduta, e hanno quindi fatto ricorso ad un esorcismo che ovviamente non è servito niente. Tutto questo davanti alle telecamere che riprendevano tutto per un reality chiamato The Possession.
Ma nel mezzo ci sono delle pagine di blog che commenta la trasmissione che sono proprio brutte e noiose da leggere. Scritte male, assurde e che non servono a niente. Quindi capitoli nel passato, raccontati da una bambina che probabilmente poco capiva di quello che succedeva, capitoli nel presente con scene di vita quotidiana normali, e pagine insulse di blog.
A chiunque abbia un po’ di dimestichezza con gli horror più famosi poi, non sfuggirà che le scene “madri” in cui dovremmo spaventarci perché Marjorie sembra posseduta, sono prese appunto dalle scene più famose di uno in particolare, l’esorcista, tanto che a volte sembra una fanfiction sul libro.
E nelle pagine di blog ci dicono appunto ogni scena a cosa è ispirato. Ora, visto che si capisce che Marjorie è "solamente" schizofrenica e niente di soprannaturale è coinvolto, questo vorrebbe dire che la ragazzina ha visto tutti questi horror. Alla sua età. E li sta replicando. Oppure, come penso io, lo scrittore non sapeva che scrivere e ha copiato le scene.
Mi dispiace ma io la penso così.


Essendo poi ambientato ai giorni nostri, non capisco tutto questo accanirsi contro le telecamere: ci sono un sacco di reality che indagano sul paranormale, e ci sono anche riprese e libri che documentano veri esorcismi, e non penso quindi che quello di Marjorie sia il primo in america.
Una cosa a parte è il finale: davvero? Cioè, tutta sta broda per 330 pagine e questa è la fine? A questo punto mi viene da pensare che quella schizofrenica o addirittura posseduta sia sempre stata, fin dall’inizio Merry. D’altronde ha preso il nome dalla ragazzina di Abbiamo sempre vissuto nel castello, e la cosa non promette bene.
Il resto della famiglia, ossia madre e padre, sono dannosi ed insignificanti: la madre, pur non avendo soldi, diventa un’alcolizzata. Il padre si butta sulla fede.
Insomma, leggendo anche le domande che ci sono alla fine del tomo e che servirebbero ad un book club per poterne discutere, si capisce che lo stesso autore non sia convinto di quello che ha scritto. Non capisce bene se lo ho scritto per un motivo o per l’altro. E questo non è davvero molto incoraggiante.
Probabilmente se siete facilmente impressionabili questo non fa per voi. Ma anche se siete appassionati di horror secondo me non fa per voi, perché non vi lascia niente.

Voto:


4 commenti:

  1. Peccato abbia deluso le tue aspettative. Ho notato che King si spaventa troppo facilmente, molti libri riportano frasi del tipo "King non riusciva ad addormentarsi dopo averlo finito" XD

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    1. XD Quindi le cose sono due: o scrivono bugie in copertina giusto per attirare, o King è un fifone!

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  2. Beh, se mai deciderò di ributtarmi negli horror questo lo eviterò senza rimpianti XD

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