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martedì 14 novembre 2017

Tripla mini recensione: Magonia, Mano di ferro, Malkha

Titolo: Magonia
Autore: Maria Dahvana Headley
Editore: HarperCollins
Pagine: 320
Consigliato: ni

Trama:

Aza Ray Boyle is drowning in thin air. Since she was a baby, Aza has suffered from a mysterious lung disease that makes it ever harder for her to breathe, to speak—to live. So when Aza catches a glimpse of a ship in the sky, her family chalks it up to a cruel side effect of her medication. But Aza doesn't think this is a hallucination. She can hear someone on the ship calling her name.
Only her best friend, Jason, listens. Jason, who's always been there. Jason, for whom she might have more-than-friendly feelings. But before Aza can consider that thrilling idea, something goes terribly wrong. Aza is lost to our world—and found, by another. Magonia.
Above the clouds, in a land of trading ships, Aza is not the weak and dying thing she was. In Magonia, she can breathe for the first time. Better, she has immense power—but as she navigates her new life, she discovers that war between Magonia and Earth is coming. In Aza's hands lies fate of the whole of humanity—including the boy who loves her. Where do her loyalties lie?

Recensione:

 Lo ammetto, Magonia l’ho comprato principalmente per la copertina (non è bellissima?) e per il fatto che ci sia anche il nome di Neil Gaiman in copertina.
Le cose che mi sono piaciute del romanzo: l’inizio, con Aza malata sulla terra.
Mi è piaciuto e mi ha fatto commuovere, perché mi ci sono rispecchiata molto, anche se io non soffro di una malattia respiratoria. Probabilmente l’autrice ci è passata, o ha avuto qualche caro in quelle condizioni, perché è davvero raccontato bene, anche se è romanticizzato come succede spesso negli Ya. Comunque, diciamo che finchè non muore, mi è piaciuto tantissimo.

Del mondo di Magonia mi è piaciuta la mitologia, e soprattutto le creature che volano nel cielo assieme alle navi, come le squallwhales. Secondo me, con qualche illustrazione qua e là per mostrarci come sono davvero queste creature, il libro ci avrebbe guadagnato tantissimo.
Il doppio Pov tra Aza e Jason non mi è dispiaciuto moltissimo, ma ad un certo punto, è iniziato ad assomigliare ad altri Ya. Insomma, lei sulla terra era malata e non poteva respirare, veniva sempre ricoverata in ospedale in punto di morte ma aveva il migliore amico che guarda caso era innamorato di lei. Poi finisce in questo mondo in cui ovviamente solamente lei ha dei poteri speciali che nessun altro ha, le affiancano uno con cui dovrà duettare, perché il mondo di Magonia si basa sul canto, e guarda caso lei sarà la chiave per la salvezza del mondo. Non solo, lei è innamorata di Jason ma il fisico del suo cantante d’accompagnamento la attrae. Così è finito per somigliare a Shadow and bone, tanto per fare un esempio.
Non mi è piaciuto quindi il concetto che lei fosse malata sulla terra solo perché è speciale in qualche altro mondo. Magonia è forse il paradiso? No, visto come finisce il libro, e visto che se lei torna sulla terra non respira. Aza è un’aliena non adatta alle condizioni di vita terrestri? Allora a questo punto il romanzo è scifi e forse posso accettarlo di più, ma comunque non mi va giù come viene vista la malattia. I numerosi personaggi secondari non sono malaccio, di certo in tutto questo mi rimarrà in mente le atmosfere di vita di Magonia, con le navi che volano in cielo circondate da creature enormi che generano tempeste per non essere viste. E’ di sicuro l’aspetto migliore del romanzo. C’è anche il lato romance, ma non mi ha particolarmente colpito, mi spiace.

Voto:


Titolo: Mano di Ferro (Stoneheart trilogy #2)
Autore: Charlie Fletcher
Titolo originale: Ironhand
Editore: Mondadori
Pagine: 350
Consigliato:

Trama:


Una forza oscura è stata risvegliata. Talmente oscura che gli abitanti di Londra la guardano da secoli senza vederla. È la vita che palpita nelle statue della città: nei benevoli Destati, sculture con sembianze antropomorfe, e nei feroci Marchiati, mostri di pietra dilaniati dall'odio contro il genere umano. Dopo aver incautamente riacceso il conflitto tra le due fazioni, George è riuscito a trovare il Cuore di Pietra nelle viscere di Londra e a ristabilire una tregua. Ma la statua dell'Artigliere si è sacrificata per salvarlo ed è caduta nelle mani del perfido Camminante, che l'ha trascinata con sé in un'altra dimensione temporale. George deve ritrovarla al più presto: se allo scoccare della mezzanotte l'Artigliere non sarà tornato sul suo piedistallo, rimarrà per sempre una statua senz'anima. Grazie a Edie, giovane Scintillante capace di attraversare gli strati della Storia, George raggiungerà la Londra di fine Ottocento, dove incontrerà ostacoli mortali ma scoprirà che la ferita del drago sulla sua mano destra gli ha donato un misterioso potere.

Recensione:

 Mano di ferro, seguito di Cuore di pietra, si presenta più cupo e drammatico rispetto al primo della serie.
Dopo aver trovato infatti la pietra del cuore di Londra, George ed Edie sono ancora braccati dai marchiati e dal Camminante. In più hanno perso il loro amico, L’artigliere, che ora è prigioniero del Camminante.
In più George ha i tre segni sulla mano che gli ha fatto il drago, i segni del creatore.
Dovrà affrontare tre prove in questo capitolo della storia.
Devo ammettere che non mi è piaciuto tanto quanto il primo. Come in Cuore di pietra mi è piaciuto il viaggio turistico/statuesco che i nostri fanno per Londra, e mi sono piaciuti tantissimo i personaggi di contorno, primo tra tutti L’artigliere. È un personaggio meraviglioso, intrepido, coraggioso, che pensa sempre al bene dei suoi amici.
Edie non mi ha colpito particolarmente neanche questa volta, seppure la sua storia sia forse la più drammatica tra tutte.
George è cresciuto, si è evoluto come personaggio. Bravo!
E Grondaia, la gargolla di St. Pancras che compariva nel primo volume della serie, è fantastica. Le scene dove ci sono tutte le gargolle sul tetto e circondano George è una delle scene migliori del romanzo.
Mi è sembrato comunque un volume di transizione tra il primo e il terzo, Silvertongue, che è l’ultimo, perché anche se è vero che succedono molte cose, in realtà per tre quarti vengono inseriti molti personaggi nuovi, poi l’azione principale si svolge tutta negli ultimi capitoli. Quindi mi ha lasciato un po’ insoddisfatta.
Rimane l’avventura e l’azione, l’amicizia quasi commovente dell’artigliere, le statue di tutta Londra che si animano. Insomma, è un bel libro, ma non tanto quanto il primo.

Voto:


Titolo: Malkha, le avventure del giovane Nedo

Autore: Francesco Ambrosio
Editore: LFA publisher
Pagine: 128
Consigliato:

Trama:


Nedo, un giovane alieno del pianeta Abixinia a cui deve ancora spuntare la coda, è un sognatore sulla scia del fratello Blik. Ma sarà proprio la misteriosa scomparsa di quest'ultimo durante una missione nello spazio insieme ad altri quattro ricercatori a infondere nel ragazzo il coraggio necessario per intraprendere il suo primo viaggio nello spazio e mettersi alla ricerca del fratello.

Recensione:

Romanzo scifi, che mi è stato mandato dall'autore, e che ringrazio, Malkha mi è piaciuto sotto vari aspetti.
Ha una buona costruzione dei personaggi e dell'ambiente che li circonda; le loro azioni sono ragionevoli ma non per questo troppo prevedibili.
Il viaggio che effettua Nedo per cercare suo fratello è il cardine che muove la trama, così come le scoperte che avevano portato Blik in missione e tutti i misteri riguardanti Malkha.
 Mi è piaciuta molto l'inventiva dell'autore, il mondo che ha creato e i personaggi che ci vivono.
Non leggo moltissimi scifi, quindi non posso dire che siano proprio il mio genere, ma non mi dispiacciono quando trovo personaggi a cui ci si può affezionare e mondi fantastici da esplorare. Se poi c'è un pizzico di divertimento ed umorismo allora fanno al caso mio.
I cattivi della storia sono un pochino stereotipati, ma ci stanno in un romanzo per ragazzi.
Non ha il voto molto alto perchè ho riscontrato parecchi errori di punteggiatura, soprattutto con le virgole. A volte non c'erano per intere frasi e altre volte ce n'erano troppe consecutive, troncando frasi che così perdevano il loro significato. Forse la mia era una copia non ancora controllata, non ancora editata, visto che mi è stata mandata in anteprima.
Suggerisco comunque una revisione del testo, perchè è un peccato che qualche virgola rovini un romanzo così atmosferico.

Voto:


giovedì 26 novembre 2015

Recensione: A Swift kick in the asteroids, di Edward Zajac


Genere: humorous science-fiction
Editore: Curiosity Quills Press
Data di uscita: November 9, 2015
Cover Artist: The Cover Lure
Dove comprarlo: Amazon US | Amazon UK | Goodreads



Trama:

“Alternately fascinating and hilarious, Edward Zajac’s cosmic romp A Swift Kick in the Asteroids is devious, irreverent and entertaining, a swift kick in the funny bone.”

-Richard Ellis Preston, Jr., author of the Chronicles of the Pneumatic Zeppelin series

 Neurotic tech Zagarat Cole had no choice but to steal 432,985 credits from the Deus Syndicate. It was the only way to pay for his mother’s medical treatments. So, when a Deus executive called Zag into his office, he knew the jig was up. Or down. Or however it was you danced a jig. Yet to Zag’s astonishment, the executive didn’t excoriate, eviscerate, or “ate” him at all. He offered him a job.

The Deus CEO would consider it a personal favor if Zag helped privateer, ladies’ man, and all around great guy Fletcher Griffin with an easy outsource assignment. Were the fates smiling on Zag for once in his sunning life? Until then, it seemed like whoever was writing his story in the Great Cosmic Diary just plain didn’t like Zag. But here was an opportunity to curry favor from the tenth most powerful CEO in the known universe and possibly even make a few credits on the side.

However, Zag quickly learns that nothing is easy when Fletcher Griffin is involved. He soon finds himself hacking into the corporation’s database, searching for incriminating evidence linking a Deus executive to Galustay; an insidious drug that can only be derived by harvesting adrenaline from living Weiylans. Now Fletcher and Zag must find a way to stop the harvesters and free the Weiylans, all the while fighting off a case of intentionally induced food poisoning (which Fletcher could totally explain), avoiding the ire of a powerful executive (which Fletcher could totally explain), and generally running for their lives wherever they go (which Fletcher could totally explain).

And yet, something strange happens to Zag along the way. His anxieties dwindle away, subsumed by something called courage. All because of an enigmatic privateer who is more than what he seems. And he seems to be a bumbling idiot.

Recensione:



Zagarat Cole è un informatico molto esperto, un nerd, appassionato di tecnologia e videogiochi. A volte parla con l'angioletto e il diavoletto che compaiono sulle sue spalle a dargli suggerimenti, ma va tutto bene.
 Ma la sua più grande preoccupazione è sua mamma, che ha una malattia rara e difficile da curare. Bisogna portarla in una clinica specializzata, ma ovviamente ci vogliono molti soldi, o crediti, come si usa nel suo universo. Ha deciso di “rubare” o meglio prendere in prestito, perché lui ha seriamente l’intenzione di restituirli, i crediti necessari, ossia 432,985 all’azienda dove lavora, tramite un lavoro da hacker.
Ma Zagarat, detto Zag, è anche piuttosto nevrotico e ansioso, e dopo questo furto ha paura di essere arrestato, o meglio ha paura di non riuscire a portare sua mamma alla clinica. Non vuole perderla.
Quindi quando Fletcher Griffin si interessa a lui per un lavoro, lui rifiuta. Non vuole essere immischiato in niente, vuole prendersi le ferie per far curare sua madre e cercare il modo di restituire i crediti.
Ma Fletcher è un tipo carismatico, bello e con una somma di crediti che gli darà per il lavoro, quindi Zagarat lo segue, in quella che sarà l’avventura trascinante di tutto il libro.
A swift kick in the asteroids è ambientato in un futuro dove si viaggia senza problemi tra i vari pianeti, ma dove saremo comunque obbligati a vedere i messaggi pubblicitari prima per esempio di accendere un’astronave, dove convivono varie razze aliene più o meno simili agli esseri umani, con un’astronave, l' Aurora, che è in realtà una ragazza immersa nell’intelligel, che la connette a tutta la nave e che litiga continuamente con il suo comandante, Fletcher appunto. Ma c’è poi qualcuno che non alza almeno gli occhi al cielo per quello che dice Fletcher?
Un’avventura spaziale in tutti i sensi, divertente e con vari riferimenti alla cultura nerd, da uno scrittore che ha letto e legge qualsiasi cosa Pratchett abbia scritto, e si nota. Non è assurdo e un po’ senza senso come Guida galattica per autostoppisti, ha un ritmo molto incalzante e con dialoghi intelligenti e spiritosi.
Ci presenta vari alieni e vari pianeti, vari strumenti tecnologici e “upgrade” di cose terrestri, come i ristoranti a stelle michelin che diventano a stelle di neutroni, mantenendo ovviamente altissimi i prezzi dei piatti, cosa che Zag non accetta in alcun modo.
C’è stato qualche problema nella formattazione dell’ebook, e questo ancora si vede. Non sono errori grammaticali o di punteggiatura, sono solo caratteri strani ogni tanto o malfatti, ma sono sicura che verranno sistemati al più presto.
Lo consiglio quindi agli amanti della fantascienza divertente e con un pizzico di follia!
E’ stato davvero un piacere leggere questa storia, grazie alla Curiosity Quills per avermelo mandato.

Voto:


 L'autore:

Edward Zajac was born in Connecticut. After some encouragement from his high school English teacher, he began writing novels. Bad novels. Horrible novels. Novels that were kicked out of the bottom drawer of his desk because the dirt inside refused to share accommodations with such dross. In fact, beta readers wanted to add those novels to the Geneva Convention as examples of excessive torture. But his writing muscles strengthened with every misstep and he can now stand all on his own. When not writing, he enjoys reading, playing role playing games, board games, video games, and devouring anything written by Terry Pratchett.

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martedì 24 novembre 2015

Mini Recensione: Alieni Coprofagi dallo spazio profondo, di Marco Crescizz

Titolo: Alieni coprofagi dallo spazio profondo
Autore: Marco Crescizz
Editore: Antonio Tombolini Editore
Pagine: 137
Consigliato: Beh, è unico nel suo genere.

Trama:

Nunzio è timido, privo di fiducia in sé stesso e pesa due quintali.
Più Nunzio diventa grasso e più si chiude in sé stesso. Da anni non vede i genitori, a cui mente fingendosi ormai magro. Al lavoro è lo zimbello dei colleghi e subisce le angherie del direttore. Il suo unico amico non esiste: è un’allucinazione di Schwarzenegger, il suo attore preferito, che appare per incitarlo a mangiare meno e a fare ginnastica.

Dopo l’ennesima umiliazione Nunzio decide di perdere peso, ma non ha la forza di volontà per riuscire da solo e cade vittima di un trafficante di obesi. Attirato in trappola con la promessa di un rapido dimagrimento e l’acquisizione di muscoli enormi, si ritrova rapito sul disco volante di alieni che trafficano in escrementi umani, una potente droga sul loro pianeta. Ormai ridotto allo stato bestiale di “mucca mungi merda”, Nunzio dovrà trovare la forza dentro di sé per lottare: il peggior nemico da sconfiggere non è il grasso, ma la paura.


Recensione:




Nunzio è timido, impacciato, non ha il rispetto dei suoi colleghi ed è obeso. Mangia per stress, ingurgita gelato, biscotti, patatine.

Ma dopo aver avuto guai sul posto di lavoro, decide di cambiare. Dopo aver distrutto in un paio di minuti il nuovissimo Ab Circle pro senza tra l'altro poter avere il rimborso, visita una palestra per informarsi sui corsi. tutto questo mentre il suo mentore/allucinazione/amico immaginario Shwarzenegger lo insulta/motiva/prende in giro perchè non fa che abbuffarsi e perchè chiaramente non ha il suo fisico o i suoi attributi.

Ma fuori dalla palestra trova un cinese che gli promette un prodotto miracoloso per dimagrire, anche se prima dovrà ingrassare ulteriormente.

Nunzio ci sta, paga e nei mesi successivi ingrassa ancora. Ma arrivato il momento di iniziare a dimagrire, il cinese lo vende a 4 alieni coprofagi ossessionati da Star Wars, che lo terranno prigioniero rimpinzandolo di cibo e vendendo la sua cacca.

Irriverente e decisamente fuori dagli schemi, alieni coprofagi mantiene l'ottimo livello di qualità delle edizioni Vaporteppa, con una cura quasi maniacale dell'editing e delle informazioni.

Ho trovato molto divertenti le parti in cui compare Shwarzy, ma ho anche trovato un po' troppo volgari i discorsi del cinese e degli alieni.

Voi direte: è un'opera che parla di alieni che mangiano cacca, che ti aspettavi? Sì, forse sono un po' troppo puritana, ma non è stato il fattore "marrone" se così vogliamo chiamarlo, a risultarmi volgare, quanto il linguaggio e i vari riferimenti sessuali di questi personaggi.

Il finale è un po' affrettato, poteva essere spiegato e svolto meglio. Comunque rimane un'opera originale che ho letto con molta curiosità.

Voto:


sabato 17 ottobre 2015

Book Review Tour: Otto Von Trapezoid and The Empress of Thieves

Genere: Science-Fiction, Humour
 
Editore: Curiosity Quills Press

Data di uscita: October 5, 2015

Cover Artist: The Cover Lure
 
Dove comprarlo: Amazon US | Amazon UK | Goodreads

Trama:


“Filled with adventure, action and outrageous comedy, OTTO VON TRAPEZOID & THE EMPRESS OF THIEVES is a wildly entertaining read.”

—Paul Regnier, author of Space Drifters: The Emerald Enigma

OTTO VON TRAPEZOID AND THE EMPRESS OF THIEVES is the story of two criminal masterminds who can conquer anything except their own feelings. Otto Von Trapezoid is a mad scientist who rules an army of robots from his orbital space station. Angry and grumpy, he sees no value in humanity except becoming their ruler. Esmerelda Santa Monica is the stylish self-proclaimed “Empress of Thieves,” who values her own legend and the thrill of the theft over actual wealth. Both live lonely lives, the desire to become the greatest villains of all time primarily on their minds

When the two meet in simultaneous attempts to blackmail the UN, their instincts are to attempt to kill one another, but soon they discover a mutual attraction that neither thought possible. Once they begin to pool their resources, the pair seems on track to become the most successful evil-doers of all time and set out to conquer the world itself. But what happens when their villainous natures emerge, and both realize there can only be one absolute ruler of Earth? Can either be satisfied with being second to another?

To make matters worse, they must deal with the protestations of Otto’s sidekick robot SCRAP, the meddling of their fellow villains, their families, and worst of all, heroic superspy Jake Indestructible is determined to bring them both down, once and for all.

Filled with robot dinosaurs, exploding dinner parties, and villainous poker games, OTTO VON TRAPEZOID AND THE EMPRESS OF THIEVES is a hilarious sci-fi comedy that will leave you falling in love with the bad guys!

Recensione:


Otto Von Trapezoid, genio del male che costruisce robot e che detesta gli esseri umani, vive in una stazione spaziale sospesa sopra la terra.
Dopo aver hackerato il sistema di comunicazione delle Nazioni Unite, inizia il suo discorso sul fatto che tutti gli abitanti della terra debbano inchinarsi a lui.
Il problema è che anche Esmeralda Santa Monica, detta l'imperatrice dei ladri, ha hackerato il sistema nello stesso momento di Otto, e chiede il riscatto per aver rubato non solo un'opera, ma l'intero palazzo del Louvre.
I due iniziano a bisticciare via monitor, e ad odiarsi, chiaramente. Il mondo può gestire un solo supercattivo per volta, no?
Ma quando si conoscono meglio, i due inaspettatamente si piacciono, e dopo una serie di appuntamenti romantici, si innamorano.
Inizia così questo surreale e molto divertente libro sci-fi, con una copertina molto colorata ed appariscente che richiama in pieno il suo contenuto.
Se Otto è quello un po' nerd e sociopatico dei due, pronto ad usare una delle sue armi con degli acronimi assurdi su chiunque lo infastidisca, Esmeralda è intelligente, agilissima e con i riflessi pronti.
Chiaramente la loro è una relazione un po' atipica: vivono tra la stazione spaziale e la lussuosissima villa di lei, si divertono insieme compiendo un furto dopo l'altro, e si chiamano con nomignoli affettuosi quale "mia dragonessa" e "mio buco nero".
Tra una partita a poker tra supercattivi e una riunione con i tanto detestati (da parte di entrambi) "suoceri", si snoda la storia d'amore tra supercattivi più divertente che abbia mai letto.
Lo stile è frizzante, veloce ma con la giusta dose di ambientazione, humor nero, humor surreale e personaggi strampalati ma divertentissimi, tutti coinvolti in una storia allegra e piacevolissima da leggere.
Lo consiglio a tutti quelli che amano il genere sci-fi e chi ama le storie mai noiose e sempre divertenti.

Voto:


L'autore:

Jesse Baruffi was born in a West Virginia college and quickly became the adorable dorm mascot of his parents’ alma mater. While other little boys dreamed of being astronauts and firemen, Jesse dreamed of creating stories, a curse which failed to subside, even in adulthood. He has been a teacher, tutor, caseworker, cat rescuer, filmmaker, and accidental kite-flying champion. He currently resides in Chattanooga, Tennessee with two demanding feline overlords. Otto Von Trapezoid and the Empress of Thieves is his first novel.

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martedì 29 settembre 2015

Recensione: L'uomo di Marte, di Andy Weir

Titolo: L'uomo di Marte
Autore: Andy Weir
Titolo originale: The Martian
Pagine: 380
Editore: Newton Compton
Consigliato:

Trama:

 Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla Terra. Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili...

Recensione:





Mark Watney, astronauta della missione Ares 3, è su Marte assieme ai suoi cinque compagni, quando, durante un Eva vengono colpiti da una tempesta fortissima. Un’antenna si stacca, colpisce Mark al fianco e lui rotola lontano. I compagni lo cercano, ma non lo trovano, e i computer inseriti nella tuta che monitorano la sua attività vitale non danno segni di vita. Credendolo morto, i compagni lo lasciano indietro, e ripartono per Hermes, l’astronave che li ha portati dalla Terra, disperati per averlo perso.
Ma Mark è vivo. 
In qualche modo è sopravvissuto, riesce a raggiungere lo Hab (l’unità in cui vivono gli astronauti su Marte) e deve trovare un modo per sopravvivere fino al ritorno di una missione sul pianeta rosso, cioè Ares 4, programmata da lì a 4 anni.

“Una delle cose che qui abbondano sono i sacchi. Non sono molto diversi da quelli per le immondizie, ma sono sicuro che costino almeno 50.000 dollari perché sono targati NASA.”

Sulla terra intanto si piange la sua scomparsa, fino al giorno in cui, più o meno due mesi dopo la sua "morte", un tecnico che controlla le foto fatte dai satelliti intorno a Marte nota che ci sono dei movimenti.
E la NASA si accorge che Mark è vivo. Ma è impossibile comunicare con lui, perché l’antenna che gli si è conficcata nel fianco è proprio quella della radio.
Inoltre il cibo e le attrezzature sono predisposte per un certo limite di tempo e non certo tutti gli anni che Mark dovrà stare su marte aspettando la prossima missione.
Inizia così per lui la lotta alla sopravvivenza: creare l’acqua, ripulire i pannelli solari per avere la corrente elettrica, implementare la scorta di cibo piantando patate dentro lo Hab.
Tutta una serie di imprevisti lo metterà a dura prova, ma Mark non si lascia perdere d’animo.
La storia è raccontata in prima persona da Mark che la scrive nel suo giornale di bordo, ma per fortuna, dal momento in cui la Nasa si accorge che è ancora vivo, a volte i capitoli vengono intervallati da alcuni in terza persona con la visione di ciò che succede sulla terra, e dopo che vengono informati che è ancora vivo, anche da ciò che succede su Hermes, l’astronave madre, se così vogliamo chiamarla. Questa è un’ottima cosa secondo me, perché non amo i racconti completamente in prima persona e perché così abbiamo una visione globale della situazione.
Lo stile è veramente divertente, perché Mark è veramente divertente. È un uomo solo su un pianeta, che non può parlare con nessuno. A volte si lascia prendere dall’entusiasmo, quando qualcosa va bene, e altre dallo sconforto, quando vanno male.
Nonostante ci siano molte informazioni tecniche, molta matematica e anche della fisica, il racconto procede spedito, perché siamo sempre più curiosi di sapere come se la caverà e se si salverà.
La NASA non ci fa per niente una bella figura da questo libro, mentre invece viene esaltata l’amicizia e lo spirito di gruppo, il non lasciare indietro un compagno e lo spirito di adattamento e l’istinto di sopravvivenza dell’essere umano. E’ anche una grande avventura su un pianeta vicino a noi ma ostile e pericoloso.

“Ho saccheggiato quel povero rover così tanto che sembra che l’abbia parcheggiato in un brutto quartiere della città.”

L’unica pecca è che dopo un po’ la narrazione entra in un circolo vizioso: problema, risolto o non risolto, problema, da risolvere, ecc… e diventa quindi piuttosto prevedibile cosa succederà. Ma mi sono comunque fatta un sacco di risate. Lo consiglio a tutti.
Vi posto anche il trailer del film che uscirà a breve nelle sale cinematografiche:


Voto: