Buongiorno e benvenuti a questa nuova recensione, stranamente di mercoledì.
Ho deciso di anticipare il giorno della recensione, visto che questo libro è il premio del
giveaway, è giusto anche che sappiate la mia opinione!^_^
Inoltre mi ha fatto molto piacere vedere che ha attirato la vostra attenzione nel Teaser Tuesday a lui dedicato.
Titolo: Il seme del male
Autore: Joanne Harris
Titolo originale: The evil seed
Edito da: Garzanti
Pagine: 340
Consigliato: Sì.
Trama:
"Qualcosa in me ricorda e non vuol dimenticare"
Cimitero
di Grantchester, Cambridge. L'iscrizione è nascosta dai rami uniti di
un biancospino e di un tasso. È la tomba di una donna: Rosemary Virginia
Ashley. Alice Farrell, giovane pittrice in cerca di ispirazione, non sa
perché è finita davanti a questa lapide che la mette profondamente a
disagio. Una sensazione strana, simile a quella che prova quando conosce
Ginny, la nuova fidanzata del suo ex, Joe. Forse si tratta solo di
gelosia. Eppure c'è qualcosa di oscuro in quella ragazza dalla bellezza
eterea, con i capelli rossi e una passione per i quadri preraffaelliti
che ritraggono donne uguali a lei. Cosa si nasconde dietro quegli occhi
enigmatici? E perché Ginny di notte fa visita alla tomba di Rosemary,
seppellita cinquant'anni prima, ma lungi dall'essere dimenticata?
Bestseller assoluto in Inghilterra, il romanzo che ha rivelato l'autrice di Chocolat
racconta una storia di vampiri senza mai usare la parola vampiro, una
storia horror in cui la vita reale si rivela più inquietante di
qualsiasi mitologia.
Un romanzo ipnotico che trascina il lettore in
un vortice sensuale di amicizia perduta e ossessioni, arte e follia,
amore e tradimento.
Recensione:
“Prego di essere salvato, ma sento solo l’ululato del pozzo
sotto di me, le mie parole come latino morto sulla bocca inaridita, il
crocefisso che si trasforma in sangue sulle labbra. Oggi Dio non è a casa. Lui si
accompagna a Rosemary.”
E’ possibile scrivere un libro sui vampiri senza nominarli
esplicitamente neanche una volta?
Sì, è possibile, e ci è riuscita piuttosto bene Joanne
Harris, autrice famosa per Chocolat.
Tutta un’altra atmosfera rispetto al Seme del male, anche se
compaiono alcune immagini ricorrenti dei suoi romanzi, come i cimiteri o le
fiere, i luna park.
Inoltre questo romanzo è il suo primo scritto, che in questa edizione è stato rimaneggiato e corretto in alcune cose, e arricchito da un'intervista all'autrice che troverete alla fine del volume.
Non è stata affatto una lettura malvagia, anche se verso la
fine si è fatta un po’ fumosa e noiosa.
La prima cosa che salta all’occhio è senz’altro la
copertina, con questo volto femminile in stile preraffaellita.
La seconda cosa sono i capitoli e come sono strutturati, è
una cosa piuttosto singolare: si dividono semplicemente in Uno e Due. Nei
capitoli Uno la storia è narrata in prima persona da Daniel Holmes, coinvolto
nella torbida relazione tra una bellissima ragazza che sembra uscita da un
quadro di Rossetti,
Rosemary, salvata dall’annegamento, e Robert, il grande amico di Daniel,
e l’ambientazione è quella degli anni 40 del Novecento.
Nei capitoli con Daniel troviamo il desiderio per il
vampiro, l’attrazione che si prova verso una creatura bellissima ma pericolosa.
Il fascino del predatore, la vittima che non può far altro che soccombere al suo fascino e ai suoi sentimenti.
I capitoli Due invece sono narrati in terza persona e
seguono un periodo della vita di Alice, coinvolta suo malgrado in fatti
inquietanti dal suo ex Joe, e dalla nuova fiamma di lei, una ragazza con una
chioma infuocata di nome Virginia, detta Ginny.
Nei capitoli di Alice invece troviamo la paura del vampiro,
la paura che accada qualcosa alle persone care, il timore di qualcosa di soprannaturale che non si riesce a comprendere perchè troppo assurdo, e il
coraggio di combatterlo.
Le storie proseguono parallele, salvo poi intrecciarsi nel
capitolo finale.
I capitoli migliori, secondo me, sono quelli con Alice. Sono
scritti meglio, sono più scorrevoli e la storia attira maggiormente.
La cosa che ho maggiormente apprezzato è stato il ritrovare
una scrittura adulta e più matura dopo tutti gli young adult che ho letto in
gennaio.
Dopo un po’ non ne potevo più di Thomas di qua e di là,
Clary di su e di giù e Anna e Cas che gironzolano in auto.
Questo romanzo è scritto bene, è evocativo, finalmente ci
sono dei vampiri cattivi, dei vampiri bellissimi che rovinano le vite delle
persone, che le trascinano con loro in una spirale di amore e morte, di
maledizione e vita eterna.
Ci sono delle citazioni di Carroll e di Amleto, così, giusto
per non farsi mancare nulla.
Non è mai volgare, non ci sono parolacce spinte o in abbondanza, è sanguinolento ma mai disgustoso.
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Il vampiro di Edvard Munch |
Evoca bene le atmosfere di Cambridge, scelta come location
sia perché frequentata dall’autrice, sia perché è una città universitaria,
ottima per trovare vittime per i vampiri, grazie al ricambio di studenti e
turisti.
Se dobbiamo inquadrarlo come genere, direi che è un thriller
con atmosfere gotico/romantico/ preraffellita.
E’ una lettura interessante, certo, non sarà il meglio del
genere, ma è piacevole.
Lo consiglio.
“Che cos’era una scatola se non un’apertura verso l’ignoto,
un ingresso a un mondo di segreti?”
Voto:
Vampiri cattivi e belle atmosfere inglesi. Consigliato.
Questa recensione partecipa alla 2015 Reading Challenge di Bookish Advisor per la categoria: Un libro scritto da un'autrice.