Buongiorno a tutti e benvenuti all'ultima recensione del mese di maggio!
Autore: J.R.R. Tolkien
Titolo originale: The Hobbit
Titolo originale: The Hobbit
Pagine: 374
Editore: Bompiani
Consigliato: Sì
Trama:
Bilbo Baggins conduce una vita tranquilla e confortevole, viaggia di rado e non si allontana mai troppo dalla dispensa del suo buco-hobbit. La sua pace viene presto interrotta quando Gandalf lo stregone e una compagnia di tredici nani bussano alla sua porta e lo coinvolgono in un'avventura alla ricerca del tesoro custodito da Smaug il Terribile, un enorme, pericoloso drago...Recensione:
“In un buco nella terra viveva un hobbit…”
Il sottotitolo de Lo Hobbit, un Viaggio inaspettato, è
quanto mai azzeccato, perché è proprio un viaggio inaspettato quello che
aspetta Bilbo Baggins, un tranquillo hobbit che vive nel suo buco hobbit,
quando alla porta compaiono in rapida successione il mago Gandalf e 13 nani.
Lo aspetta un’avventura tra le più belle del panorama
fantasy, perché assieme ai nani deve dirigersi verso la montagna solitaria e
sconfiggere il drago Smaug che l’ha usurpata ai legittimi eredi, rubando anche
un tesoro immenso.
“Fino alla fine dei suoi giorni Bilbo non riuscì mai a
ricordare come fece a trovarsi fuori
casa, senza cappello, bastone, un po’ di denaro, o una qualsiasi di quelle cose
che di solito portava con sé quando usciva, lasciando a metà la sua seconda
colazione e senza sparecchiare, ficcando le chiavi in mano a Gandalf e correndo
alla massima velocità consentitagli dai piedi lanuginosi giù per il viottolo,
oltre il grande Mulino, di là dall’Acqua e poi per un miglio e più.”
Appena ho iniziato a leggere le avventure di Bilbo, sono
rimasta spiazzata dalla differenza di stile di scrittura dal suo cugino più
famoso, cioè il Signore degli anelli, ma poi ho letto che Tolkien aveva scritto
questa storia per i suoi bambini, e tutto si è chiarito.
Con questo non sto assolutamente dicendo che sia scritto
male, ma chi ha avuto esperienza con le avventure del nipote di Bilbo, Frodo,
si accorgerà che Lo Hobbit è molto più facile e scorrevole da leggere,
nonostante mantenga alcune delle caratteristiche proprie della scrittura di
Tolkien, come le descrizioni dei paesaggi e le storie avventurose.
Mi sono appassionata e divertita molto a leggere una storia
nel pieno stile fantasy, piena di orchi, elfi e con un terribile drago
sputafuoco, ma anche in questo caso per me c’è un ma, un ma che ha condizionato
il mio voto qui e su Goodreads, a cui ho assegnato 4 stelle, quando poteva
benissimo riceverne 5.
DA ORA IN AVANTI POSSIBILI SPOILER
Probabilmente l’errore è mio, perché condizionata dai film
(non li ho visti per intero) mi ero immaginata un prequel del Signore degli
anelli, quindi mi aspettavo che il ritrovamento da parte di Bilbo dell’anello
fosse più… avventuroso?
“E’ probabile che i draghi non si servano davvero di tutta
la loro ricchezza, ma di regola la conoscono fino all’ultimo grammo, specie
dopo averla posseduta a lungo; e Smaug non faceva eccezione.”
Stessa cosa per quanto riguarda la sconfitta di Smaug e e la
battaglia delle cinque armate.
Mi sembra che queste tre cose, che forse dovevano essere i
tre fatti principali della storia, siano stati risolti troppo frettolosamente e
in maniera un po’troppo semplicistica. (Andiamo, Bilbo trova l’anello per caso
per terra in una grotta scura, lo piglia e lo porta via. E basta. E Smaug viene
sconfitto da una misera freccia.)
Forse l’obbiettivo principale della storia era Bilbo e il
suo viaggio e per questo Tolkien ha preferito dare risalto al suo protagonista
piuttosto che a questi eventi. Non lo so, però ci sono rimasta un po’ male.
Una nota sull’edizione in mio possesso: è bellissima, la
copertina con i contorni dorati fa una figura stupenda in libreria, i disegni
all’interno aiutano ad immaginarsi meglio la storia ed è un ottimo regalo per
qualsiasi bambino, anche troppo cresciuto, appassionato di storie fantasy. E su
molti siti, compreso IBS, la trovate a metà prezzo!
In breve, lo consiglio oppure no? Sì, assolutamente. Credo
che vada benissimo anche per chi vuole approcciarsi alle storie di Tolkien e si
sente in soggezione a prendere in mano le mille e più pagine del Signore degli
anelli.
“Se fossero più numerosi tra noi coloro che preferiscono
il mangiare, il ridere e il cantare all’accumulare oro, questo mondo sarebbe
più lieto.”